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26/11/2016 02:15:00

A Roma esposte le foto di Letizia Battaglia. Un francobollo per Pio La Torre

 Si è aperta al museo MAXXI di Roma fino al 17 Aprile la mostra Per Pura Passione, una raccolta di fotografie di Letizia Battaglia che immortalano il suo costante impegno contro la mafia ed il conformismo. Verranno esposti oltre 200 lavori, tra foto, provini, vintage print e materiali d’archivio, dalla prima opera che l’ha resa famosa, il ritratto della giovane prostituta Elsa Montano del 1969, fino alle ultime scattate negli anni 2000.

La donna palermitana, classe 1935, è stata la prima fotografa europea a vincere prestigioso Eugene Smith Award a New York nel 1985 per poi continuare il suo impegno nella raccolta di materiale intorno a personaggi celebri del nostro tempo come Giovanni Falcone, Carlo Alberto dalla Chiesa e Piersanti Mattarella di cui ha seguito tutte le vicende di cronaca fin dagli inizi. A lei si devono molti reportage sull’organizzazione della malavita siciliana ma anche i ritratti di gente comune costretta a vivere nelle strade della violenza italiana. Nella mostra anche una parte dedicata al suo interesse per il teatro dal Futurismo a Grotowski, la ritrattistica, da Guttuso a Ilona Staller, lo studio sul corpo della donna ed altre tematiche più prettamente artistiche che nel corso della sua carriera hanno sempre trovato meno spazio rispetto ai suo lavori neorealisti.

LA TORRE. Un francobollo nel 2017 per ricordare il dirigente del Pci Pio La Torre e il suo collaboratore Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia il 30 aprile 1982. A darne notizia il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone: "Dal Mise riconoscimento per due eroi siciliani", commenta su Twitter. La Torre, dirigente delle lotte contadine, deputato dell'Assemblea regionale e in Parlamento, dirigente nazionale del partito, era tornato in Sicilia ed era fortemente impegnato contro la mafia e nella mobilitazione contro l'installazione dei missili a Comiso. Aveva elaborato il disegno di legge che poi sara' recepito nella legge antimafia del settembre 1982. Di Salvo aveva accettato di accompagnare La Torre e di collaborare con lui, pur conoscendo i pericoli cui andava incontro. Per il duplice delitto sono stati condannati i vertici della Cupola.