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13/01/2017 16:00:00

Mazara, riordino rete ospedaliera. Ecco come la pensa la politica locale

E’ arrivato il momento in questa città di scavare un solco tra chi è per il bene della Città e chi invece per un benessere nel breve termine di natura esclusivamente partitica – elettorale.
E’ arrivato anche il momento di dare un nome ed un cognome a fatti e persone, per ripristinare oggi più che mai il concetto di verità attorno al riordino della rete ospedaliera sia dal punto di vista “politico” che da quello tecnico.
Lungi da noi il volere fomentare focolai di odio nei confronti di istituzioni regionali e non, anche se ben convinti che chi tutela le scelte scellerate di una Politica altrettanto scellerata a discapito della saluta pubblica non può avere rispetto e considerazione alcuna da chi ama il proprio territorio più di ogni cosa e che lotta ogni giorno affinchè la nostra Mazara del Vallo progredisca sempre più.
Andiamo ai fatti.
Il decreto Balduzzi “pretende” che ogni Ospedale che per ragioni economico-organizzative abbia una propria classificazione con criteri di valutazione stabiliti successivamente dal Decreto Ministeriale n.70 del 2 Aprile 2015, cosiddetto “Decreto Lorenzin” che prevede le seguenti categorie:
-PRESIDI OSPEDALIERI DI BASE con bacino di utenza compreso tra i 80.000-150.000 abitanti dotati di Pronto soccorso, Medicina interna, Chirurgia generale, Anestesia , Radiologia , Laboratorio, Emoteca con posti letto di “osservazione breve intensiva”
-PRESIDI OSPEDALIERI DI PRIMO LIVELLO con bacino 150.000-300.000 abitanti, dotati oltre delle specialità del livello base di Ginecologia , Ostetricia , Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia , Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia.
-PRESIDI DI SECONDO LIVELLO con bacino di 600.000-1.200.000 abitanti, dotati anche di DEA di secondo livello e di strutture che attengono anche alle disciplina più complesse.
Il Governo Crocetta per mano del PD e dell’Assessore Baldo Gucciardi , ha varato una rete ospedaliera che “premia” Marsala (con una bacino di appena di appena 83.000 abitanti e con una staticità strutturale sul quale nessuno garantisce) e ERICE – Salemi e non Trapani con bacino di appena 45.000 abitanti.
E la Valle del Belice ? Partanna, Santa Ninfa , Campobello di Mazara, Castelvetrano a chi in maniera “geograficamente” naturale si dovrebbero appoggiare?
E’ chiaro che la scelta doveva e dovrebbe ricadere sull’ ospedale Abele Ajello , fresco fresco di circa 40 milioni di euro spesi e considerata la struttura più all’avanguardia da Roma a scendere con un bacino di Utenza di oltre 150.000 abitanti , tanto quanto basta per classificarlo di primo livello, vista anche la posizione in prossimità di un autostrada e la volontà di un Consiglio comunale quale Campobello di Mazara che come Mazara del Vallo ha espresso tale volontà politica.
Saremmo noi i “ mistificatori” ?
La verità è politica e segue un filo logico ben preciso, la segreteria PD di Mazara del Vallo (del quale ci dispiace che a pagarne le conseguenze ci siano anche colleghi consiglieri e persone rispettabili che la pensano diversamente e che fanno politica per pura passione) ha scelto il consenso “partitico” dettato da incarichi e posizioni di “capi-elettori” ben noti alle cronache politiche al posto del “libero consenso” di una cittadina che viene continuamente mortificata e presa in giro continuamente da false promesse , come per esempio la recente gaffe sull’escavazione del porto canale. D’altronde “contano” solamente le imminenti elezioni regionali.
Sulla stessa lunghezza d’onda è il piano di riordino ospedaliero che è chiaramente frutto di un accordo Politico PD – NCD , come a Marsala, Salemi (entrambi Sindaci PD) e Castelvetrano (Sindaco NCD con qualche reparto in più) è stato concesso il primo livello a Cefalù (13.000 abitanti) , Ribera – Sciacca (Senatore Marinello NCD) e Vittoria – Comiso ( collegio dell’On. Di Giacomo, Presidente della Commissione Sanità all’ARS) con la regia di un Sottosegretario alla Sanità fresco fresco di nomina come l’On. Faraone anch’esso PD.
Con molta sincerità anche noi “tifavamo” per la Segretaria PD di Mazara con a capo Teresa Diadema, affinchè riuscisse a far valere il peso Politico della stessa e coniuge, ottimisti noi, visti i risultati.
Ci saremmo aspettati quest’oggi semplicemente delle “dimissioni”, ma ancora più stupiti ci siamo ritrovati a vedere un intervista con la faccia di bronzo e due comunicati , di cui uno compartecipato dal Manager-Politico De Nicola, in cui oltre a minacciare querele e azioni legali si gettano ulteriori menzogne sull’ospedale , elencando reparti che secondo le leggi dello stato di “questa” Repubblica non possono essere previsti se non in via “sperimentale” con la conseguente atroce attesa che il Ministro o l’Assessore di turno il giorno successivo alle elezioni Regionali li tagli senza spiegazioni con matita e squadretta, per non parlare che non ci sarà se non in via provvisoria e sperimentale Ostetricia e Ginecologia a testimonianza dell’orgoglio identitario cittadino che taluni “politicanti” hanno per la nostra Città.
Purtroppo l’avevamo pensato e anche detto tutto questo, alla luce del finanziamento per l’ospedale del 2008 pilotato nel Catanese con Giorgio Macaddino Sindaco, Giampiero Giacalone Presidente del Consiglio e Assessore Regionale alla Sanità Pistorio , ma anche per le plateali proteste di qualche anno fa contro Mazara di Baldo Gucciardi per la radioterapia complessa( 1700 voti a Mazara del vallo alle regionali 2012) a favore di altri lidi e in ordine di tempo visto quanto accaduto in Consiglio comunale un mese fa con l’uscita dall’aula del PD su indicazione di Teresa Diadema quando votammo in 20 Consiglieri per chiedere il Primo livello per il nostro Ospedale Abele Ajello.
Nonostante tutto non molliamo, è arrivato il momento di uscire tutti quanti allo scoperto e dire con chi stare, con i Mazaresi o con altre logiche, Sindaco e amministrazione compreso, lanceremo uno sciopero generale che coinvolgerà tutta la cittadinanza e non ci fermeremo finché non verrà dato un senso ai 40 milioni di euro spesi sino ad oggi e la nostra città non verrà risarcita da anni di puro opportunismo politico a causa del quale è stata sempre tagliata fuori dalle scelte che contano. Invitiamo tutti, nessuno escluso, a contribuire a RI-scrivere una pagina felice della storia della nostra Città che per adesso è macchiata solamente da amarezza e delusione.

I CONSIGLIERI COMUNALI
GIORGIO RANDAZZO (In Rappresentanza gruppo SCELTA LIBERA)
Francesco Foggia
Giacomo Cangemi
Giovanni Iacono

 Anche il Partito democratico di Mazara interviene sul tema del riordino della rete ospedaliera

In seguito all'acceso dibattito che si è sviluppato in città intorno al tema del riordino della rete ospedaliera reso noto dall'assessorato regionale alla salute e dall'Asp di Trapani, il Partito democratico di Mazara ritiene di dover intervenire per smentire illazioni, menzogne, mistificazioni e notizie prive di fondamento circolate in queste ore, oltre alle immancabili strumentalizzazioni politiche di chi utilizza il diritto alla salute dei cittadini per attrarre a sé visibilità e condurre personali e premature campagne elettorali.
Il Partito democratico , nei diversi comunicati stampa che hanno fatto seguito alle visite a Mazara dell'assessore Gucciardi e alle conferenze stampa congiunte Asp- Assessorato alla Salute, non ha mai sostenuto che quello di Mazara sarebbe stato un DEA di I livello, per il semplice motivo che al presidio di Mazara mancano i requisiti per tale classificazione, in quanto Mazara, città di 50.000 abitanti, non potrebbe mai raggiungere un bacino di utenza di 150.000 abitanti, come prevede il decreto Lorenzin. L'ospedale di Mazara non ha dunque subito alcun declassamento o depotenziamento, nascendo, per caratteristiche territoriali, come ospedale di base. Per i suddetti motivi, il secondo pronto soccorso della provincia di primo livello non poteva che essere Marsala, che ha un bacino d'utenza doppio rispetto a Mazara.
Tuttavia, nonostante non potesse essere classificato come DEA (Dipartimento emergenza- accettazione) di primo livello perchè la norma non lo consente, è stato strutturato come se lo fosse.
L'ospedale di Mazara ha infatti un Pronto soccorso di base (come classificato dalla precedente rete) che è fondamentale nella rete delle emergenze-urgenze (il principio cardine su cui si basa tutto il riordino della nostra rete ospedaliera), e non un “misero pronto soccorso” come alcuni fantasiosi mistificatori della realtà vorrebbero far credere, ma è stato addirittura potenziato rispetto a prima con le seguenti strutture:
– pronto soccorso, struttura complessa;
– medicina generale, struttura complessa
– ortopedia e traumatologia, struttura complessa
– chirurgia generale, struttura complessa
– cardiologia struttura complessa con Utic, cioè unità di terapia intensiva coronarica
– oncologia, struttura complessa
– farmacia, struttura complessa
– direzione sanitaria, struttura complessa
A questi si aggiungono i reparti di oculistica, psichiatria, lungodegenza, riabilitazione, radiologia, patologia clinica.
Ed ancora saranno strutture dipartimentali l'anestesia e la rianimazione, la radioterapia e la gastroenterologia.
Come si comprende bene, la querelle che ha visto contrapporre la radioterapia di Mazara a quella di Trapani, e che è stata nei mesi scorso brandita come un'arma di scontro e di strumentalizzazione politica da parte di taluni che non si fanno scrupolo di usare i disagi e le aspettative dei cittadini come strumento di lotta politica per creare malcontento e disinformazione , ha cessato di esistere dal momento che entrambe le strutture, quella di Mazara e quella di Trapani, saranno dipartimentali semplici. E su questo punto il Partito democratico ha sempre lavorato affinchè il reparto di radioterapia potesse avvalersi delle migliori professionalità in materia e suggerendo all'Asp e all'assessorato l'idea della convenzione con la Clinica Villa santa Teresa di Bagheria, alla cui fattibilità e realizzazione il partito democratico ha lavorato alacremente.
L'ospedale di Mazara ha ottenuto un potenziamento come non era mai avvenuto in passato, un ospedale realizzato in tempi record, quando per decenni era stato abbandonato a se stesso dalla politica, fino a renderne necessaria la chiusura. Oggi invece rappresenta una delle strutture ospedaliere più importanti della Sicilia e un fiore all'occhiello della sanità siciliana, una struttura di cui andare orgogliosi, anziché mortificarla con attacchi continui da chi dovrebbe solo tacere e studiare.
I 40 milioni di euro spesi per la sua realizzazione non sono stati soldi “buttati”, come sostiene chi non sa e chi finge di non sapere. Senza questo investimento Mazara non avrebbe riavuto il suo ospedale e soprattutto non avrebbe avuto un ospedale che eguagliasse il livello e lo splendore che il nostro nosocomio ebbe negli anni '80 e '90.
Il Partito Democratico auspica, chiedendo con forza, e invita tutte le forze politiche cittadine ad unirsi a tale richiesta in maniera inequivocabile, senza personalismi e contrapposizioni, ma nell'interesse della città e dei cittadini, che anche i reparti di ostetricia e ginecologia con l'Utin, la neonatologia e la pediatria possano tornare all'interno del nostro ospedale, stante che la nuova struttura prevede la loro allocazione, essendovi stati ubicati il complesso operatorio ostetrico-ginecologico, le sale parto, la stanzetta per una prima rianimazione neonatale, e le stanze di degenza (ginecologica e pediatrica)
Ricordiamo infatti che, nel rispetto del decreto Balduzzi che prevedeva la chiusura dei punti nascita con un numero di parti inferiore a 500, l'allora assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, nel decreto regionale di chiusura dei punti nascita aveva previsto la cancellazione del punto nascita di Mazara, benchè il numero dei parti negli ultimi 3 anni si attestasse intorno ai 480-490 l'anno nonostante i 3 mesi di chiusura della sala operatoria di ostetricia che costringeva a dirottare i parti cesarei presso le strutture ospedaliere dei comuni vicini. Successivamente, dietro pressing della politica cittadina, il decreto di chiusura venne trasformato in decreto di sospensione, considerato che nel frattempo era avvenuta la chiusura dell'ospedale e il numero di nascite si era azzerato.
Quindi, atteso che l'ospedale è chiuso da cinque anni e che la riapertura del punto nascita necessita del parere favorevole del ministero della salute in accordo con la legge Balduzzi, chiediamo tuttavia che si possa avviare un progetto sperimentale di due anni per verificare se la città di Mazara possiede i requisiti richiesti, anche in considerazione del fatto che la nostra città ospita la più grande comunità maghrebina dell'isola, e che l'assenza di un punto nascita rappresenta un notevole disagio per un' ampia fascia di cittadini che hanno difficoltà a spostarsi anche per brevi distanze.
Il Partito democratico continua a lavorare, e a vigilare, come ha finora fatto, affinchè Mazara abbia un ospedale efficiente, funzionale, all'avanguardia, ricco delle migliori professionalità e soprattutto rispondente alle esigenze dei cittadini e, impegnandosi a difendere e tutelare sempre il loro diritto alla salute, respinge al mittente tutte le falsità e le maldicenze inventate ad arte da coloro che, mossi da ambizione personale, utilizzano tale diritto come terreno di scontro politico, trasformando il tema della salute in un campo di raccolta facile di consensi alimentando le paure dei cittadini e strumentalizzando le speranze dei pazienti.

Il Partito democratico di Mazara

 

 

Anche Toni Scilla interviene sulla nuova rete ospedaliera: "C’è chi pensa che i mazaresi siano degli stupidi. Mazara una comunità a cui è stato negato un diritto"

 

E’ sacrosanta l’indignazione dei mazaresi per la mancata promozione dell'ospedale 'Abele Aiello' a Spoke. Ciononostante l'azienda sanitaria provinciale di Trapani continua a ripetere in modo grottesco e ridicolo che i mazaresi dovrebbero rallegrarsi e gioire per la classificazione del loro ospedale a semplice presidio di base.
Ribadiamo a costoro che la problematica Spoke/ospedale di base non è una semplice questione di classificazione o di sigle: è invece una scelta strategica che incide sul diritto alla salute di un'intera comunità che comprende, praticamente, tutto il bacino della Valle del Belice. Concedere il punto nascita, insieme alla radioterapia come struttura complessa avrebbe significato promuovere l'Abele Aiello ad ospedale Spoke, tenuto conto che parliamo comunque di una struttura all'avanguardia dove sono stati appena spesi più di trenta milioni di euro di soldi pubblici e che Mazara é una città strategicamente importante, nella quale convivono diverse etnie, situata nel cuore del Mediterraneo e al centro di un sistema economico e produttivo di rilievo.
I mazaresi hanno compreso perfettamente di essere stati umiliati, per effetto di accordi politici, sindacali e clientelari che nulla hanno a che vedere con il bene della nostra comunità. Spero che la cittadinanza tutta abbia voglia di combattere e di lottare, in maniera composta e democratica, ma forte e decisa, per il riconoscimento di un diritto, Lo dobbiamo ai nostri figli. Non sarà facile, ma insieme possiamo farcela’

Toni Scilla