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30/03/2017 09:00:00

Processo Bose, il pm chiede 25 anni di carcere per Alessandro Bulgarella

Al processo per l'omicidio di Uwadia Bose, il pm Franco Belvisi, ha chiesto la condanna a 25 anni per Alessandro Bulgarella, lavapiatti di Valderice, ritenuto l'omicida della prostituta nigeriana il cui corpo venne trovato vicino al cimitero comunale di Custonaci, la vigilia di Natale del 2013.

Secondo il pm che ha ricostruito le fasi del delitto, questo sarebbe stato una conseguenza di una rapina finita male. E' stata formulata una richiesta di 22 anni per l’omicidio e di altri 3 in continuazione per rapina.  La novità emersa dalla ricostruzione del pubblico ministero è che il delitto sarebbe avvenuto a casa di Bulgarella e rimangono le ipotesi che qualcuno abbia assistito e poi aiutato Bulgarella a trasportare il cadavere.  Nelle intercettazioni telefoniche ci sarebbe stata, da un canto, la conferma che l’imputato aveva contattato la vittima e, successivamente al delitto, indicazioni, da parte del lavapiatti valdericino che parlava con alcuni amici, di particolari del delitto che avrebbe potuto essere a conoscenza soltanto dell'assassino. 

Uwadia Bose, conosciuta come Jennifer, nigeriana, 37 anni, viveva a Palermo nella zona del Policlinico con il compagno e le due figliolette. Lavorava come parrucchiera, per poi spostarsi, la sera, in pullman, a Trapani per prostituirsi nei pressi dell’autostazione o della stazione ferroviaria. Quando venne scoperto il cadavere, non aveva addosso alcun documento e l’identificazione avvenne a distanza di ore sulla base della denuncia di scomparsa che aveva sporto il suo compagno. Le indagini sul suo omicidio si indirizzarono subito negli ambienti dei frequentatori di prostitute fino a giungere, attraverso una lunga serie di interrogatori, controlli di tabulati telefonici e servizi di osservazione e pedinamento, alla individuazione di Alessandro Bulgarella. La prossima udienza è stata fissata al prossimo 4 aprile, quando toccherà alla difesa dell'imputato. Secondo l'avvocato Nino Sugamnele, Bulgarella avrebbe un alibi schiacciante perchè al momento del delitto stava "chattando", circostanza che sarebbe stata confermata anche dal consulenze informatico Gioacchino Genchi.