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27/04/2017 09:00:00

La morte dei vouchers e la resurrezione del lavoro nero

Il Senato della Repubblica, nella seduta del 19 aprile 2017, ha approvato, in via definitiva, la conversione in Legge del decreto legge 25/2017 sulla abolizione lavoro accessorio.
Abbiamo già scritto la nostra opinione nel merito, osservando che con la procedura adottata si erano violati principi di democrazia e costituzionalità, ma si vede che non ci hanno ascoltato.
Si ritiene, nei piani alti dell’intellighenzia di questo paese, che in sostituzione dei vouchers si potrà fare ricorso ad altre forme contrattuali quali il contratto a tempo determinato, lavoro intermittente (a chiamata), collaborazione occasionale, appalto, somministrazione etc.
Intanto si registra, al convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei consulenti del lavoro il 19 aprile 2017 su ”Caporalato, appalti e somministrazione”, un intervento del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che ha evidenziato che nell’arco di un anno il fenomeno degli appalti e delle somministrazioni illecite ha fatto registrare un incremento del 39% di illeciti.
Se a tale macroscopico fenomeno aggiungiamo l’abolizione dei vouchers, il conto è presto fatto.
L’unica buona notizia arriva dal Senatore Sacconi, Presidente della commissione lavoro del Senato, che ha anticipato un disegno di legge sul un c.d. “lavoro breve”, cattiva imitazione dei vouchers.
Per intanto, senza vouchers, registriamo una “resurrezione” (melius incremento) del lavoro nero che questi avevano fortemente contenuto ed un maggior ricorso alla “elusione” con altre forme di rapporto.

A cura di Nicola Ingianni 

Studio Ingianni - Consulenti del lavoro

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