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04/05/2017 06:00:00

Anche Confindustria Sicilia boccia Crocetta: "Alla Regione è tempo di cambiare"

 Maggioranza debole, riforme al palo, scarsa tenuta dell'economia, disattenzione verso le imprese, malessere sociale, con una politica che frena la crescita e una finanziaria insufficiente, definita "preelettorale". E' in gran parte negativo il giudizio di Confindustria Sicilia dopo cinque anni di governo Crocetta, cui pero' viene riconosciuto il merito di avere raddrizzato la barra dei conti della Regione. Cosi', guardando al futuro, cio' che dovrebbe caratterizzare l'impegno dei nuovi attori politici che usciranno dalle Regionali, a partire dal prossimo governatore, "e' fare in modo che chi vince le elezioni governi con una maggioranza d'aula, cosi' che l'alibi che non si possono fare le riforme, perche' non si ha il numero sufficiente di deputati che le votano, cada", afferma il presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, a Palermo, a margine di un convegno sull'export siciliano.

Dal 9 maggio l'Ars sara' alle prese con una maxi Finanziaria bis, dopo il tormentato varo della manovra snella appena pochi giorni fa, che ha messo a dura prova ancora una volta maggioranza ed esecutivo. Soprattutto nell'Isola il 5 novembre si svolgeranno le Regionali, in un quadro politico spaccato, sia nel centrosinistra sia nel centrodestra. "Coalizioni e organizzazioni di movimenti e partiti - sollecita Catanzaro - assegnino a un governatore l'onere del governo e a un'altra parte l'onere del controllo e della vigilanza, facendo cadere gli alibi. Speriamo che su questi argomenti trovino un'intesa gli attori della politica che hanno il primato delle scelte". Un giudizio sul governo Crocetta, ragiona il leader di Sicindustria, "lo abbiamo continuato a dare nel passato sulla scorta dei fatti. Alcuni li abbiamo gia' apprezzati e hanno formato oggetto di pubblici riconoscimenti in ordine alla tenuta dei conti della Regione. Su altre questioni - continua Catanzaro - i ritorni non sono ancora arrivati, speriamo che da qui alla fine di legislatura arrivino. Abbiamo continui contatti con coloro che nel governo si occupano di economia e spero che possano trovare la conclusione iniziative che sono gia' in corso e potrebbero aiutare la crescita dell'economia".

Nel frattempo lo stato di salute della Sicilia come "tenuta economica" riflette "le condizioni delle aree depresse e segnatamente di tutte quelle aree in cui il ruolo dei regolatori che utilizzano la cassa pubblica, come i governo locali e sovra-locali, non sempre e' attento alle dinamiche che caratterizzano la vita delle imprese. Spesso la poverta' che conosciamo e che esiste, e' anche sintomo dei disagi nelle relazioni tra il mondo di chi produce e i poteri pubblici che in diverse circostanze, invece di essere un supporto della crescita economia, mi auguro in assoluta buona fede, sovente diventano un elemento che la ritarda".

Nei fatti, la Finanziaria appena approvata dall'Assemblea regionale siciliana, "e' stata caratterizzata da un rapporto di tipo pre-elettoralistico", taglia corto il capo degli industriali siciliani. E' accaduto che "il merito della crescita economica e' stato sostituito da logiche di rapporti politici e strumentalizzazioni". Il risultato e' che "alcune questioni sono state affrontate e sono state oggetto di nostro apprezzamento, come l'annuncio della riduzione delle tasse, che comunque verificheremo nei reali effetti, ma altri temi che riguardo le misure, a impatto zero di cassa, correlate al sistema dell'economia, hanno avuto bel altro segno, nella misura in cui gli attori decisionali sono stati tirati dalla giacca all'interno di dinamiche che li vedranno impegnati da qui a breve nell'organizzazione di candidature, gruppi e partiti".

CROCETTA. “Il governo aveva presentato una finanziaria secca - al dicembre 2016 - con 15 articoli. Nel corso del dibattito parlamentare sono arrivate proposte che hanno emendato la manovra, come è previsto dalle regole democratiche. Volevo una finanziaria secca proprio per evitare accuse di
elettoralismo. Consiglierei a Sicindustria, di aspettare la pubblicazione della manovra per fare le opportune valutazioni. Comprenderà che per la prima volta dopo anni, non ci sono fondi per gli investimenti che vengono destinati a coprire la spesa corrente. Negli anni passati, circa un miliardo di Fsc veniva utilizzato per coprire quelle spese, mentre quest'anno tali somme sono dedicate agli investimenti. Le operazioni, come l'acquisizione del patrimonio immobiliare, riducono le obbligazioni verso terzi, l'abbassamento delle tasse porta la Sicilia ad essere la regione italiana dove si pagano meno imposte, abbiamo aumentato la solidarietà, non mi sembra poco. E' un bilancio vero, triennale, che prevede una vera programmazione”. Lo dichiara il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, rispondendo a quanto affermato da Sicindustria.