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19/05/2017 08:01:00

Corruzione a Trapani. Rolex ai politici, intercettazioni. Anche Crocetta indagato

Trapani sotto choc. La città oggi è svegliata con una notizia clamorosa: l'arresto, per corruzione, di Mimmo Fazio, deputato regionale e candidato Sindaco alle prossime elezioni, e dell'armatore Morace, nonchè del dirigente regionale Montalto. Anche il sottosegretario Vicari è coinvolta nella vicenda. La vicenda riguarda la corruzione per l'assegnazione dei fondi per i collegamenti con le isole minori. Ci sono indagati anche politici di livello nazionale. Fazio era completamente a disposizione di Morace, che ha fatto della corruzione il suo modus operandi. Qui la cronaca di questa incredibile giornata, con una città sotto choc. I due principali competitor alle prossime elezioni, Antonio D'Alì e Mimmo Fazio, sono oggetto di vicende clamorose. Per D'Alì pende una richiesta di sorveglianza speciale, per Fazio, addirittura questa mattina c'è stato l'arresto ai domiciliari. Se convalidato, comporterebbe la decadenza della candidatura, e quindi cadrebbero anche le liste collegate a Fazio. In molti a Trapani chiedono un rinvio delle elezioni. Cosa accadrà?

18,30 - "Mi si dice che sarei salito in barca con Morace, circostanza non vera. Non sono mai stato su una barca privata e tanto meno su quella di Morace. Se poi l'accusa è di aver favorito la sua compagnia di navigazione posso dimostrare con i fatti che non è assolutamente così" dice all'AdnKronos è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Il governatore sarebbe accusato di concorso in corruzione. "Nel 2013 il servizio di trasporto marittimo in Sicilia costava 91,5 milioni di euro - ricorda Crocetta -, nel 2014-2015 lo abbiamo portato a 76 milioni di euro, nel 2016 a 69 milioni e 650mila euro e nel 2017 66milioni e 500mila euro. In sostanza con il mio governo ogni anno il costo di questo servizio è calato di circa 30 milioni. Sarebbe un modo molto singolare di favorire un imprenditore. I fatti dicono, invece, che il mio governo ha abbassato radicalmente il costo del servizio di trasporto del 30 per cento. Abbiamo gestito la faccenda con grande severità". "Sono fuori Palermo e non so nulla - dice Crocetta -. Lo apprendo dalla stampa ma se ci dovesse essere un invito a comparire mi sembrerebbe anche normale dopo un'inchiesta di questo tipo. Sono tranquillo, ho la coscienza a posto perché con i fatti ho dimostrato di aver persino distrutto i profitti delle compagnie di navigazione marittime". 

17,30 - Tra i politici indagati anche il governatore Rosario Crocetta per "concorso in corruzione": "Non so nulla", si difende il presidente della Regione. 

17,15 -  “Zio Nunzio ci ho pensato ce lo voglio fare il regalo, quei due regali a questi due personaggi”. Così, non sapendo di essere intercettato, l’armatore Ettore Morace, indagato per corruzione, parlava con un collaboratore dei Rolex che voleva regalare alla sottosegretaria ai trasporti Simona Vicari e ad un uomo del suo staff, Marcello Di Caterina. Entrambi sono indagati, insieme a Morace, per corruzione. Secondo la Procura di Palermo, Vicari avrebbe introdotto un emendamento legislativo che abbassava l’Iva sui trasporti marittimi facendo risparmiare milioni a Morace. In cambio avrebbe avuto un Rolex.
Stesso regalo ha avuto Di Caterina che oggi, nel corso di una perquisizione, ha ridato l’orologio del valore di 5mila euro, scontati a 4mila circa, ai carabinieri. “Morace – scrive il gip – invitava a mandare una dipendente dell Liberty Lines con funzioni di segretaria ad effettuare l’acquisto e dava indicazione di comprare uno orologio da donna ed uno da uomo entrambi in acciaio.
La donna avrebbe dovuto scegliere i modelli più economici e con il massimo dello sconto. A fare avere l’orologio alla Vicari fu Manfredi Asta, fratellastro della sottosegretaria e dipendente di Morace. In una conversazione del 24 dicembre scorso, intercettata, Vicari ringrazia Morace del pensiero. “Sei stato davvero un tesoro”, gli dice.

16,15 - "Ristabilire nuovi tempi per le amministrative". A chiederlo al ministro dell'Interno, Marco Minniti, è la Federazione Verdi di Sicilia, dopo l'arresto per corruzione del deputato all'Assemblea regionale siciliana e candidato sindaco di Trapani, Girolamo Fazio. E' di ieri la notizia, invece, della richiesta di soggiorno obbligato per un altro candidato nella corsa a primo cittadino di Trapani, il senatore azzurro Antonino D'Alì."Ripristino della legalità, chiarezza sulle forze oscure che si muovono sul territorio di Trapani - proseguono i Verdi - e ristabilire la serena partecipazione dei cittadini che democraticamente vogliono avere confermato il loro diritto a scegliere liberamente la prossima amministrazione comunale". 

15,45 - “Il ‘terremoto’ giudiziario che investe la città di Trapani ripropone un serio e preoccupante problema che va al di là della specifica vicenda. Lungi da me, per cultura e formazione politica, l’idea di sindacare nel merito i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria; mi pongo, quindi, esclusivamente sul piano del metodo la seguente domanda: procedere a carico di candidati il giorno dopo la formale presentazione delle liste, e quindi nel massimo della loro esposizione mediatica, non contribuisce in maniera inesorabile a delegittimare le Istituzioni?” Lo ha dichiarato Nello Musumeci, leader dell’opposizione all’Ars.

“Non si può ottenere lo stesso risultato di tutela della legalità senza creare smarrimento e turbamento nel corpo elettorale, chiamato a scegliere i propri rappresentanti? Peraltro, sono certo che la magistratura ha tutto l’interesse ad accreditare un sereno e non conflittuale rapporto tra i poteri dello Stato, nella loro inviolabile autonomia. E la politica, dal canto suo, deve al proprio interno finalmente assumersi le responsabilità che le competono, senza aspettare rassegnata che sia la magistratura a svolgere una funzione di supplenza”.

«A Trapani vanno assicurate elezioni democratiche, con tutte le forze politiche nella pari condizione di affrontare il confronto davanti al giudizio degli elettori. Per questa ragione chiedo al Presidente della Regione di adottare un provvedimento urgente, con le eventuali e necessarie deliberazioni dell’Ars, per consentire di celebrare le elezioni amministrative in un clima sereno. Peraltro, assieme ai due candidati sindaci interessati, sono presenti dieci liste di candidati al consiglio comunale che rischiano di vedersi espropriati del diritto di rappresentare i propri elettori». 

15,30 - Nel limbo D'Alì, arrestato Fazio, alle elezioni di Trapani a  questo punto potrebbe essere favorito il Partito democratico che punta su Pietro Savona, gia' consigliere provinciale. E torna prepotentemente alla ribalta il Movimento 5 stelle che corre con Marcello Maltese, dato alla vigilia piu' indietro rispetto anche al centrosinistra, ma che potrebbe ora ambire almeno al ballottaggio. Completa la cinquina un indipendente, l'avvocato Giuseppe Marascia, del movimento locale Citta' a misura d'uomo.

 

13,00 - Ecco il comunicato stampa dei Carabinieri:

All’alba i Carabinieri dei nuclei investigativi di Palermo e Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le indagini hanno consentito di accertare reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico, rivelazione del segreto d’ufficio ed installazione di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni telefoniche.
Il GIP ha dunque emesso misure cautelari, di diversa natura, nei confronti di:
- MORACE Ettore, armatore, titolare della “Liberty Lines”, condotto in carcere.

- FAZIO Girolamo, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, sottoposto agli arresti domiciliari;

- MONTALTO Giuseppe, capo della segreteria particolare dell’Assessore Regionale alle infrastrutture e mobilità, sottoposto agli arresti domiciliari.

Inoltre il gip disponeva la sospensione dal pubblico ufficio di Orazio GISABELLA, militare dell’Arma dei Carabinieri, in servizio presso altra regione.
L’indagine è stata incentrata sulla figura dell’armatore Ettore MORACE, proprietario della Liberty Lines - compagnia di navigazione con sede in Trapani e leader nel settore del trasporto passeggeri su imbarcazioni veloci - e prendeva avvio dal riscontro di gravi irregolarità circa l’affidamento, proprio a favore della Liberty Lines, dei servizi di collegamento a mezzo unità veloci per le isole Egadi ed Eolie. Nello specifico, si accertava un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso l’indebita ingerenza di SEVERINO Salvatrice, già dirigente del servizio 2 trasporto regionale aereo e marittimo dell’assessorato alle infrastrutture e trasporti, nonchè del deputato regionale trapanese FAZIO Girolamo.
Nel corso delle investigazioni veniva, tra l’altro, verificato che:
- esisteva una reale cointeressenza economica tra l’armatore MORACE e l’onorevole FAZIO, tale da poter ipotizzare il reato di abuso d’ufficio nella condotta di quest’ultimo. Si è, altresì, registrato un notevole attivismo del MORACE nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale, finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali “gonfiati”;
- MORACE gode del forte appoggio del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti, Senatrice Simona VICARI (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines). Attraverso l’interessamento della stessa, il MORACE riusciva ad ottenere nel periodo monitorato:
· la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’IVA dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, conseguenziale, notevole arricchimento della società Liberty Lines;
· il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a MORACE, all’Assessorato Regionale ai Trasporti;
- il capo della segreteria dell’assessore ai Trasporti della Regione, Giuseppe MONTALTO, sfruttando il suo ruolo, otteneva da MORACE:
· l’assunzione di un amico giornalista, presso l’ufficio stampa di Liberty Lines;
· la più che favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con “Siremar s.p.a.” dell’amica Marianna CARONIA;
- MORACE si attivava anche per ottenere un intervento presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per la regione Siciliana al fine di ottenere il ribaltamento della sentenza del TAR Sicilia del 21 febbraio 2017, dispositivo con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla Liberty Lines avverso l’annullamento in autotutela della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. Tale annullamento era stato operato dalla Regione Siciliana, a causa delle riscontrate sovracompensazioni. Di fatto, con la decisione del TAR, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro;
- MORACE, unitamente al fratello Gianluca, imbastiva un’attività di intercettazione abusiva nei confronti di un dipendente, sospettato di essere in accordo con la concorrenza. L’attività veniva attuata con l’ausilio di un’agenzia di investigazioni private del capoluogo campano e attraverso l’installazione di uno spyware sul telefono cellulare del dipendente. Attraverso tale attività illecita, gli armatori MORACE riuscivano ad incamerare importanti informazioni che confermavano i loro sospetti;
- il “Gruppo Franza” poneva a sua volta in essere manovre per danneggiare il concorrente MORACE, condotte anche grazie al concorso del citato GISABELLA.

12,25 - E' finita la conferenza stampa alla Procura di Palermo. 

12,20 - Circa l'arresto di Mimmo Fazio, candidato Sindaco a Trapani, Lo Voi spiega: "Noi non ci occupiamo di politica". E in riferimento anche alla misura di prevenzione chiesta dalla Dia per D'Alì dice: "I tempi delle indagini e i tempi della politica sono diversi, perchè si tratta di due attività diverse. Può occasionalmente capitare che ci siano sovrapposizioni. Quando capita ciò non autorizza ad affermare che vi sia pregiudizialmente un sistema ad orologeria".  Circa D'Alì, Lo Voi spiega: "La sentenza di appello per D'Alì è stata depositata il 13 Aprile, un mese fa. Il confezionamento di una proposta di misura di prevezione in breve tempo, risponde da solo a qualunque ipotesi di giustizia ad orologeria". In pratica, dice Lo Voi, solo ad Aprile la Procura di Palermo è stata avvertita del deposito della sentenza di appello per D'Alì. 

12,15 - Lo Voi fa un riferimento anche al Movimento Cinque Stelle, che ha appoggiato il dirigente arrestato oggi Montalto in contrasto alla nomina del consulente a lui non gradito. "Si tratta di contatti personali di Montalto, che ha ottenuto che i Cinque Stelle alzassero il muro nei confronti della nomina "probabilmente perché erano contrari comunque per altri motivi" dice Lo Voi, che annuncia approfondimenti su questo aspetto. Ma come? "Ad esempio facendo mancare il numero legale in un'occasione in cui si doveva trattare la nomina" spiega Lo Voi. 

12,10 - E' il momento delle domande: ci sono altri indagati, ma i nomi non vengono fatti. Il procuratore Lo Voi sta spiegando meglio i meccanismi della corruzione, con riferimento alle compensazioni per la gara del trasporto marittimo, con l'intervento integrativo della Regione Siciliana. Si tratta di 60 milioni di euro, che addirittura era stato aumentato di altri 3 milioni di euro. Soldi incassati dai Morace per garantire il servizio di trasporto con le isole minori. Non è possibile calcolare in questo caso il danno. Oltre alla riduzione dell'Iva dal 10 al 4 per cento inserita nell'ultima legge finanziaria. L'indagine si è avvalsa anche di una consulenza tencica. 

12,05 - Nella conferenza stampa, che vi stiamo raccontando in diretta, si sottolinea la rapidità delle indagini, curate dai Carabinieri di Palermo e Trapani, con il coordinamento della Procura di Palermo. Si sottolinea anche "l'esempio di un cittadino, che ha avuto il coraggio di essere onesto". Il riferimento è sempre al dirigente regionale Fulvio Bellomo, che ha rivisto le condizioni di favore nelle gare per il trasporto marittimo che erano state praticate da Montalto a Morace e ha raccontato tutto alla Procura per facilitare le indagini. 

12,00 - Parla Dino Petralia: "Non è un'indagine, ma un romanzo della corruzione: c'è un connubio tra imprenditoria, politica, operazioni di dossieraggio, pubblica amministrazione. Tutto è partito da un atto coraggioso, leale e valoroso, straordinario di un funzionario regionale che ha preso il posto del precedente, e di fronte ad una Procura credibile si è aperto ad una totale dichiarazione su tutto ciò che accadeva in quel contesto". Le indagini sono durate dieci mesi. Nello sviluppo saranno tagliati alcuni tronconi ed inviati alle procure competenti: Palermo, Trapani, Livorno, Roma, Napoli, Messina. "Siamo stati veloci, perchè sulla corruzione c'è una domanda di giustiza da parte dei cittadini - continua Petralia - e anche l'ufficio Gip ha risposto in maniera rapida ed efficace. E' un evento straordinario che due comandi provinciali dei Carabinieri collaborino insieme". 

11,55 - Un'altra costola dell'indagine riguarda il gruppo dei Franza di Messina. Alcuni soggetti appartenenti al gruppo dei Franza si sono mossi per ottenere vantaggi a loro favore in danno dei Morace, avvalendosi di un sottoufficiale dei carabinieri in servizio a Perugia, che avrebbe dovuto fare del dossieraggio in danno dei Morace e del loro gruppo. La figlia del sottoufficiale è stata poi assunta in una delle imprese del gruppo Franza. Questi in estrema sintesi i principali ambiti di sviluppo delle indagini, condotte con grande velocità "e con grande competenza"  - aggiunge Lo Voi - dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e Palermo. 

11,50 - La attività dei Morace si è spinta anche a livello nazionale, perché Morace è riuscito ad ottenere, entrando in contatto con personaggi politici di rilievo nazionale, l'approvazione in Parlamento di un emendamento che riduceva l'Iva sui trasporti marittimi urbani. Allo Stato ciò ha comportato un mancato guadagno di sei - sette miloni di euro. C'è un politico nazionale che è indagato, ed un soggetto che si reso tramite. Entrambi sono stati pagati a Natale 2015 con due orologi Rolex, e uno è stato consegnato questa mattina nel corso delle perquisizioni che sono state fatte. Erano state fatte delle altre richieste di arresto per una turbativa d'asta, ma il Gip non ha riconosciuto la sussitenza dei criteri. 

11,45 - In cambio dell' "asservimento" a Morace, Fazio ha ottenuto oltre a posti di lavoro, anche una Mercedes in uso e biglietti gratis per gli aliscafi. Oltre a Fazio e Morace è stato arrestato anche il dirigente regionale Montalto, che è riuscito, anche lui, ad ottenere il blocco della nomina di un consulente inviso ai Morace, con la collaborazione del Movimento Cinque Stelle: cioè, lui dice che ha coinvolto degli esponenti del Movimento Cinque Stelle per creare un muro contro quella nomina. Montalto ha anche ottenuto delle compensazioni, con una persona a lui vicina alla quale sono stati versati da Morace 50.000 euro, e altri 50.000 i Morace avrebbero dovuto esserli versati camuffandoli da pagamento di una fattura per una fattura inesistente. Questa terza persona è indagata. 

11,40 - E' cominciata la conferenza stampa con il Procuratore Lo Voi, il sostituto Dino Petralia. Videocamere vietate. Non è possibile fare la diretta video della conferenza. "Doveva essere una chiacchierata informale" dice Lo Voi. "E' un'indagine che riguarda la pubblica amministrazione, in particolare alcuni interventi che vedono come soggetto principale un importante armatore, Ettore Morace, che, secondo quanto afferma il Gip che ha esaminato la richiesta, "ha fatto della corruzione una modalità quasi ordinaria di gestione dei rapporti con i pubblici ufficiali con i quali veniva in contatto". "Alcuni soggetti - continua Lo Voi - sono asserviti nei confronti di Morace, per fargli ottenere le migliori condizioni per i trasporti urbani marittimi gestiti dalle sue imprese con le isole minori. In cambio Morace dava delle forme di remunerazione, con le forme più varie". Mimmo Fazio, per i giudici, "è stabilmente asservito ai Morace, con espressioni minacciose nei confronti di un dirigente regionale che aveva revocato il bando per le isole minori, perchè fuori dagli standard". Il riferimento è a Fulvio Bellomo. Fazio, poi, ha boicottato la nomina di un consulente all'Assessorato alle Infrastrutture che non era gradito ai Morace, ottenendo in cambio l'assunzione di personale presso le imprese di Morace. 

11,30 - Sta per cominciare a Palermo la conferenza stampa in Procura sull'arresto di Morace e  Fazio. Nel frattempo circolano voci di un possibile rinvio delle elezioni a Trapani, dato che Fazio e D'Alì sono coinvolti in due procedimenti giudiziari, e da più parti si sottolinea come la campagna elettorale, dato anche l'arresto di Fazio, potrebbe essere fortemente inquinata. Sulla vicenda c'è stato un colloquio tra il deputato regionale Nino Oddo, sostenitore di D'Alì e il presidente Crocetta, ma il rinvio appare estremamente improbabile. Scrive l'amministratore delegato dell'Ente Luglio, Giovanni De Santis: "Penso che non siamo più in uno stato democratico. Perché proprio ad un mese dalle elezioni? In sostanza, sono stati eliminati 2 dei 3 principali candidati alla carica di sindaco Trapani senza possibilità di sostituirli per consentire che avesse luogo una conpetizione fra schieramenti". 

Scrive Trapani Cambia:

 Due provvedimenti durissimi colpiscono due candidati alla carica di sindaco della città di Trapani: la richiesta di soggiorno obbligato per il senatore di Forza Italia Tonino D'Alì e l'arresto del deputato regionale Girolamo Fazio per corruzione.
È evidente la situazioni difficile che stanno vivendo un territorio e i suoi cittadini, per questo riteniamo doveroso parlare di inquinamento ambientale evidente e di mancanza delle condizioni per il libero esercizio del voto. Chiediamo ai cittadini di parlare, di incontrarci, di sostenere la necessità di chiarezza. Per questo vi invitiamo all'evento che vedrete a questo link: http://bit.ly/2q2KHHK

09,00 - Mimmo Fazio è agli arresti domiciliari. Ettore Morace invece in carcere. Ma chi è Montalto, il terzo arrestato? E' il segretario particolare dell'assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio. L'inchiesta riguarda le gare bandite lo scorso anno per il collegamento della Sicilia con le isole minori, servizio che i Morace gestiscono di fatto in monopolio con i Franza di Messina. Si tratta di un servizio per il quale sono erogati contributi pubblici per 56 milioni di euro. Viene da ipotizzare, in attesa della conferenza stampa in Procura, a Palermo , per fine mattinata, che Morace abbia pagato qualche tangente a Montalto, magari con l'intermediazione di Fazio, eletto con il Pdl nel 2012 e oggi nel gruppo Misto, nonché vice presidente in Commissione antimafia. 

08,20 - Il deputato regionale Mimmo Fazio, ex Sindaco di Trapani, e candidato alle elezioni del prossimo 11 Giugno è stato arrestato. Con lui anche l'armatore Ettore Morace, della Liberty Lines, che a Trapani ha la sua sede operativa.  L'ipotesi è corruzione. L'arresto è stato disposto dalla Procura di Trapani, ed è legata ai trasporti marittimi in Sicilia. L'operazione si chiama "Mare monstrum". Altro al momento non si sa. Ma un dato è chiaro: dopo la notizia della richiesta di sorveglianza speciale per l'altro candidato Sindaco Antonio D'Alì, le elezioni a Trapani piombano davvero nel caos. Trapani è un caso nazionale.  Proprio qualche giorno fa Fazio si era congratulato con Ettore Morace per la sua nomina nella governance  del Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale. La signora Morace, moglie del padre di Ettore, Vittorio, era stata indicata da Fazio come assessore in caso di vittoria. 

08,00-  Altra bomba sulle elezioni a Trapani.  Arrestati Ettore Morace e Mimmo Fazio. E’ in corso un’operazione dei Carabinieri di Trapani e Palermo che stanno eseguendo un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, traendo in arresto, per i reati di corruzione e altro, l’armatore Ettore MORACE, il deputato regionale Girolamo FAZIO e il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe MONTALTO. L'operazione ha a che fare con il settore dei trasporti marittimi. Proprio ieri un altro candidato alle elezioni, Antonio D'Alì, era stato raggiunto da una richiesta di soggiorno obbligato da parte della Dia di Palermo.