Quantcast
×
 
 
13/07/2017 06:59:00

Droga e omicidi tra Marsala e Mazara, chiesti 20 anni di carcere per Giuseppe Signorello

  Il pubblico ministero Antonella Trainito ha chiesto la condanna a 20 anni di carcere per il 43enne mazarese Giuseppe Signorello, accusato dell’omicidio, con occultamento di cadavere in concorso con altri, del 38enne romeno Cristian Maftei.

Signorello è processato, con rito abbreviato, davanti al Gup di Marsala Riccardo Alcamo. Il cadavere del Maftei, quasi completamente carbonizzato, fu trovato da alcuni contadini, il 22 maggio 2016, nelle campagne di contrada Biancolidda, in territorio di Mazara, a circa 800 metri dall’azienda agricola dei fratelli Giuseppe e Vito Signorello, che è in contrada Fiocca.

Cristian Maftei, il cui cadavere fu identificato dal Ris di Messina solo grazie all’esame del Dna, era uno dei sei romeni che la notte tra il 15 e il 16 maggio dello scorso anno furono presi a fucilate e a colpi di pistola mentre stavano tentando di rubare alcune piante di cannabis dalle serre dei fratelli Giuseppe e Vito Signorello.

A sparare, secondo l’accusa, è stato Giuseppe Signorello, che aveva deciso di vigilare armato sulla piantagione dopo avere subìto alcuni furti. Dopo avere ucciso il romeno, il presunto omicida chiese aiuto al fratello Vito, di 47 anni, e a due suoi dipendenti, anche loro romeni, di disfarsi del cadavere, che venne bruciato.

L’indomani, a dare l’allarme, recandosi dai carabinieri di Marsala, furono i quattro romeni scampati al piombo (un altro era stata ferito a una gamba e fu accompagnato in ospedale). Nelle serre dei Signorello, poi, i carabinieri trovarono circa 9 mila piante di marijuana. A metà giugno 2016, oltre ai fratelli Signorello, furono arrestati anche i loro due operai romeni: Ionut Stoica, di 27 anni, e Gheorghe Florian, di 28, cognati, anche loro incensurati. Giuseppe Signorello è l’unico che ha chiesto il processo abbreviato. A difenderlo sono gli avvocati Paolo Paladino e Walter Marino, che terranno le loro arringhe il prossimo 20 settembre. I familiari della vittima (genitori e tre figli minori) si sono costituiti parte civile. A rappresentarli è l’avvocato Maria Adriana Giacalone, che ha chiesto il sequestro “conservativo” dei beni dell’imputato. Si dovrebbe procedere con rito ordinario, invece, per Vito Signorello, Ionut Stoica e Gheorghe Florian, accusati “solo” di occultamento di cadavere e coltivazione di canapa indiana, come pure il presunto omicida.