Il generale dell’Esercito Domenico Rossi, attuale sottosegretario del ministero della Difesa, è stato in visita al Museo Militaria di via Dante Alighieri, realizzato dal defunto avvocato Silvio Forti, ex consigliere comunale del Msi, ex presidente della sezione dell’Associazione nazionale Carristi d’Italia e decano dei giornalisti marsalesi, nell’immobile dell’Aeronautica militare di via Dante Alighieri che un tempo fungeva da alloggio per il comandante del 35’ Gram.
A fare gli onori di casa, davanti a uno schieramento di ex militari in congedo, è stato l’avvocato Vincenzo Forti, che al sottosegretario ha evidenziato che il museo non ha contributi pubblici, né li chiede.
“Si auspica soltanto – ha detto Forti – in una riduzione del canone di locazione”. Rossi, sottolineando il valore della “memoria” sugli accadimenti della nostra storia, ha promesso il suo interessamento.
Tra i diversi cimeli del museo: armi da fuoco di vario tipo, dai cannoni alle mitragliatrici e al mitico “moschetto 91”, sciabole, divise e mezzi militari, bandiere, foto, documenti, vecchi giornali ed altro (persino un’infermeria da campo). Una dozzina le stanze che consentono un viaggio ideale nella storia italiana, dalla spedizione dei Mille alla tragedia della II guerra mondiale scatenata dalla Germania di Hitler e sposata dal regime fascista. Passando per la guerra alla Turchia con cui fu conquistata la Libia (1911-12), il primo conflitto mondiale (1915-18), la campagna d’Etiopia e l’Impero (1936) e la guerra di Spagna (1936-39) a cui molti volontari italiani parteciparono su opposti fronti. I fascisti (o chi cercava di guadagnare qualcosa a rischio della vita) combattevano, naturalmente, al fianco dei soldati del dittatore Franco. Altri cimeli sono relativi alla Repubblica di Salò e alla guerra di Liberazione combattuta dai partigiani. All’esterno, infine, è stato realizzato anche un monumento ai Caduti.