Piero Savona a Trapani vuole fare il sindaco, non c'è storia.
Questa sconfitta è ritenuta illegittima, così i legali di Savona, Francesco Brillante e Dario Safina (entrambi candidati dentro il PD alle ultime consultazioni di maggio scorso, e dirigenti dem) hanno presentato ricorso innanzi al Tribunale Regionale Amministrativo.
L'esito del ricorso è previsto per il mese di dicembre prossimo, Savona chiede che venga rifatto il ballottaggio o, in alternativa, che venga proclamato sindaco della città.
La norma, secondo i legali rappresentanti, pone in essere una serie di incongruenze che lascia lo spiraglio aperto a che il TAR si esprima favorevolmente sul ricorso.
Dal mese di dicembre 2017 al mese di maggio 2018 ci sono cinque mesi scarsi, Savona potrebbe affrontare un'altra campagna elettorale e farsi legittimare da tutta la città, invece chiede che sia un' organo amministrativo a renderlo sindaco di Trapani.
Con il ricorso presentato si chiede l'annullamento del verbale della commissione elettorale del Comune di Trapani con il quale si dichiara il non raggiungimento del quorum richiesto dalla legge, nonché l'annullamento del verbale redatto dalla medesima commissione in data 18 giugno con il quale si esclude dal turno di ballottaggio il candidato Girolamo Fazio per non aver completato la giunta.
In buona sostanza cosa chiede Savona? Che venga svolto nuovamente il turno di ballottaggio con il candidato Fazio perchè, secondo i legali, non è espressamente richiesto, che nei Comuni superiori ai 15 mila abitanti, si definisca la giunta obbligatoriamente, quindi illegittima sarebbe l'esclusione del candidato Mimmo Fazio.
Qualora non fosse possibile indire un ulteriore turno di ballottaggio, i legali chiedono che Savona venga proclamato sindaco. Effettivamente si tratterebbe proprio di una nomina, nulla di più.
Chissà se il PD ci riflette, tra un Karaoke e l'altro.
Nel caso il ricorso venga accolto e Savona faccia il sindaco di Trapani, la quota in consiglio comunale verrà assegnata in maniera maggioritaria con quattordici seggi alla coalizione di Savona e dieci per l'opposizione.
C'è un altro ricorso in ballo ed è stato presentato dall'avvocato Gino Bosco per conto di Forza Italia, con questo ricorso si chiede l'insediamento del consiglio comunale. Il ricorso al TAR è stato firmato da Giuseppe Guaiana, Giorgio Colbertaldo, Stefano Nola e da Gaspare Gianformaggio, i quattro consiglieri con maggior numero di preferenze dentro la lista degli azzurri.
A Trapani Francesco Salone parte all'attacco di Riccardo Saluto, dinamiche interne al movimento Uniti per il Futuro che vede Saluto accusare Salone di non preoccuparsi del rilancio politico del movimento essendo impegnato per le prossime competizioni elettorali, la voce è quella di una candidatura di Salone alle regionali del 5 novembre.
Salone ricorda a Saluto che per quel movimento il suo gruppo è stato determinante con il 25% dei voti, consentendo alla lista di ottenere un' ampio consenso,
“Io non ho lasciato Uniti per il Futuro per il semplice fatto che non ho mai fatto parte del movimento, né mi è stato mai chiesto di farne parte, ed alla riunione sono stato invitato come ospite e non come iscritto. Vero è che sono stato e sono vicino a Uniti per il Futuro che al suo interno ha grandi persone e risorse per il territorio. Alcune le conoscevo da prima, altre le ho conosciute durante la scorsa campagna elettorale nella quale ho accettato di competere, proprio con il simbolo dell'associazione vicina a Mimmo Fazio, per il rispetto di quest'ultimo. Se avessi voluto allontanarmi da Uniti per il Futuro o se non avessi voluto aderire ad una campagna d'iscrizione avrei io stesso comunicato l'adesione o la non partecipazione”.
Poi Salone si fa più pungente: “Saluto dimostra di non capire nulla delle dinamiche politiche e soprattutto di essere ingrato, non tanto verso me, ma verso l'intero mio gruppo che ha portato alla lista Uniti per il Futuro 2500 voti circa...Ciò che ho fatto l'ho fatto per Mimmo Fazio e per la mia città e non certo per Riccardo Saluto o per la sua debole attività di presidente di Uniti per il Futuro e per la sua impalpabile capacità organizzativa in sede di campagna elettorale (sua la responsabilità della composizione delle liste: tanti voti sono stati annullati per aver presentato simboli simili con la stessa scritta generando confusione nell'elettorato che si e' tradotta nell'annullamento di centinaia di nostri voti; nella mia lista è stato inserito il nome di una cittadina rumena che è stata esclusa; una quarta lista è risultata assolutamente inconsistente con candidati che avevano più interessi ai giorni di aspettativa elettorale piuttosto che ai voti). Ma per Saluto i numeri non sono importanti, forse perché non s'è mai candidato e mai s'è misurato con l'elettorato (se non attraverso il figlio che anni fa a malapena prese 80 voti)”.
Per Salone le dimissioni di Saluto dovevano essere accettate soprattutto perchè Saluto non ha mai espresso. Durante un'assemblea del movimento Saluto ha rassegnato le dimissioni che sono state respinte, la discussione è rimandata a settembre ma è chiaro l'intendimento di proseguire il lavoro e l'impegno fin qui mostrato.
Tra ricorsi e nuovi impegni elettorali il commissario, Francesco Messineo, a Trapani ha già messo mani all'ordinario e ai conti del Comune.
La federazione regionale dei Verdi ha incontrato il commissario sulla questione delle Eritrine,presenti il referente cittadino per i Verdi Pietro Giangrasso e il tecnico per l’ambiente, la geologa Eugenia Belluardo.
Messineo ha garantito che ne verranno abbattute ancora due (cosa già avvenuta) e poi ci si fermerà, “per tutte le rimanenti ha chiesto un ulteriore parere tecnico- scientifico ed un piano di intervento di mitigazione del rischio da caduta delle Eritrine. I siti interdetti al pubblico, Viale Duca D’aosta e Piazza Vittorio Veneto, saranno soggetti a pulizia straordinaria per le evidenti condizioni di degrado igienico e di abbandono. In generale, per la gestione del verde pubblico, la proposta di intervenire con bandi di selezione per le associazioni è risultata interessante, fatta un’adeguata ricognizione delle aree da destinare ad assegnazione in comodato d’uso, per la realizzazione di giardini e/o orti condivisi”.
I Verdi hanno poi discusso con il commissario di emergenza idrica con il rifacimento strutturale generale delle reti e gli opportuni miglioramenti al depuratore, “Sul ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata tutti concordi nel definire il sistema di gestione in atto inefficace e lontano dalle percentuali di differenziata imposte dalla Comunità Europea.