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24/08/2017 06:00:00

Regionali: avanti Micari, Crocetta resta candidato, caos PD e centrodestra spaccato

I giorni successivi al ferragosto dovevano essere quelli del lancio dei candidati presidenti alla Regione, per le elezioni del 5 novembre.
Mentre dentro Forza Italia, da Arcore, è arrivato l'input di correre da soli con un proprio candidato (nel momento in cui scriviamo si appresta ad essere incoronato candidato Gaetano Armao), il centro sinistra va verso Fabrizio Micari, sponsorizzato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Attorno ai candidati presidenti ci sono dei satelliti con cui trovare una sistema di alleanza o una strada dentro la quale far confluire tutti.
Il problema del Partito Democratico è Rosario Crocetta, i manifesti sono pronti, qualche città siciliana li ha già in bella vista, per fermarlo necessiterà una copertura romana, per la quale Matteo Renzi è già al lavoro.
Si sono fatti più nomi di candidati presidenti in questa competizione elettorale che nelle precedenti, tutti salvatori della Sicilia, tutti grandi ideatori di progetti e di concretezza. I punti programmatici ci si sono, si leggono un po' ovunque manca la dialettica sul punto più importante: come realizzarli.

Le elezioni sono sempre momento di grande slancio, promesse comprese, di programmi attinti dalle migliori menti europee, sulla realizzazione e sul come farlo si accascia l'asinello. Le frasi come “lotta alla povertà”, “occupazione giovanile”, “valorizzazione dell'agricoltura e del turismo”, “semplificazione burocratica” (potremmo continuare all'infinito perchè la tiritera è sempre la stessa) sono contenitori vuoti e da spot pubblicitario se non viene spiegato come, con quali mezzi e coperture finanziarie, verrà realizzato tutto ciò?
E finora tutti i candidati alla presidenza, o i presunti tali, non hanno ragionato su nulla se non sul posizionamento tra centro destra e centro sinistra, convergenze e prebende. Accade questo nella Sicilia delle mezze parole e dei chiaroscuri, accade che prima si sceglie il cavallo poi si fa fare la corsa, senza sapere quale sia la strada da praticare.

La domanda è : ma il progetto qual è? Tra i balletti e le piroette dei partiti, tutti, tra un incontro e uno scontro, il dialogo sui programmi non c'è stato. E si badi bene, il programma è una cosa semplice da mettere nero su bianco. Ne potrebbe venire fuori anche un manuale da docenti universitari, ma parliamo della sua effettiva realizzazione... Tempo, modalità , imprescindibili dalla capacità economica e dalle eventuali risorse finanziare da intercettare.
Qualcuno dei candidati a governare la Sicilia, Terra bellissima e martoriata, Terra di insulti e di compiacimenti, Terra di lamento e di mezze verità, di mediocrità e di eccellenze...Qualcuno dei pseudo governatori, dicevamo, ha pensato che il tempo delle mele è finito? I siciliani, quella mela, vogliono capire non chi la raccoglierà ma come si farà per non farla marcire.
E allora tutti i balletti danzanti e i karaoke della politica, legittimi e anche inevitabili, resteranno degli assoli se non si comprenderà che bisogna avvicinarsi a quel terzo partito, destinato a diventare il primo in breve tempo: l'astensionismo.
L'assunzione di responsabilità in questa politica regionale parte dal ridare credibilità alle interlocuzioni, alla buona Politica, che c'è, esiste anche nell'attuale governo siciliano.

Se dovesse, ancora, mancare questa forte scelta di campo le porte dell' antipolitica saranno spalancate.
Così il centrodestra si presenterà con due candidati, uno, Nello Musumeci, spostato un po' più a destra con posizioni chiare e condivise da Giorgia Meloni e Matteo Salvini; l'altro un liberale moderato, Gaetano Armao, in campo per Forza Italia e Cantiere Popolare più Mpa.
Armao ha incontrato i favori di molte anime azzurre, tranne i radicalizzati dell'ex AN, e la sua pagina facebook è cresciuta in un solo giorno in maniera esponenziale.
A sinistra si cerca di far convergere tutti sul rettore Fabrizio Micari, considerata una figura civica smart e tecnologica. Governare la Regione è un'altra cosa. Micari metterebbe daccordo tutti, alfaniani compresi. Il problema sono i bersaniani e Sinistra italiana : veto su Alfano. Chiaro è stato Fausto Raciti, segretario regionale dem, la coalizione sarà un campo largo che includerà Ap. Il resto paturnie da bar.

Rosario Crocetta, intanto, resta candidato, chiede a Renzi le primarie di coalizione e se dovesse risultate Micari il più votato allora farà un passo indietro. Senza primarie Crocetta è e resterebbe candidato per bissare il governo siciliano. Nella giornata di ieri, il presidente della Regione, ha avuto un incontro non proprio piacevole, lesivo della sua privacy.

Gli inviati delle iene, nota trasmissione mediaset, lo hanno sorpreso dopo la sua solita nuotata, innanzi casa: "Ho l’abitudine, unico sport che pratico, di farmi una nuotata quasi ogni giorno prima di andare in ufficio, in estate e in inverno. Lo faccio nella spiaggia sotto casa mia a Castel di Tusa. Stamane mentre mi asciugando per risalire dalla spiaggia e andare in ufficio, un giornalista delle Iene, lo stesso che mi insegue da un anno ponendomi una domanda completamente falsa sui fondi europei, mi ha letteralmente assalito con una troupe di tre – quattro persone per riprendermi in costume. Condivido e difendo la libertà di stampa, il diritto di cronaca, ma il giornalista avrebbe potuto tranquillamente chiedere di intervistarmi, farlo, senza violare la mia privacy. E’ reato violentare in questo modo la libertà degli altri, o no? Chi manda da Roma questi giornalisti per assediarmi e inseguirmi ovunque io sia? Una volta a Napoli mentre c’era un convegno organizzato dalla Chiesa, un’altra volta a Caltagirone e adesso mi si consenta, un po’ troppo, davanti casa mia. C’ è un limite a tutto questo? Non voglio invocare né leggi né tribunali, ma il senso dell’etica professionale e del rispetto delle regole credo che dovrebbe
essere all’attenzione dell’Ordine dei Giornalisti, come forma di autogoverno. Non intendo imporre censure a nessuno, ma fare semplicemente un appello per ricordare a qualcuno che il giornalismo è una cosa seria e non un’attività di violenza sulle persone
".