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29/08/2017 08:59:00

Regionali, focus su legge elettorale e candidati all'Assemblea

L'attenzione delle ultime settimane si è incentrata sulle candidature del futuro presidente della Regione. In corsa anche i deputati, uscenti e non, volti comunque conosciuti al mondo della politica. Gli schieramenti sono cosa fatta, un nodo da sciogliere, per chi è rimasto incastrato nel tira e molla del centro destra, è la lista. Azzeccarla per non rinunciare allo scranno all'ARS.

Quest'anno i deputati regionali saranno 70 e non più 90, la legge costituzionale del febbraio 2013, la numero 2, rispondendo all'esigenza di ridurre i costi della politica, ha diminuito di 20 il numero dei deputati siciliani che andranno a sedere all'Assemblea Siciliana.
Tuttavia la legge così come è composta, e nonostante il premio di maggioranza che viene assegnato alla coalizione vincente, non assicura la governabilità al presidente eletto. Sessantadue deputati verranno eletti con metodo proporzionale su lista provinciale, con preferenza, con una soglia di sbarramento al 5% regionale. Della composizione parlamentare farà parte, oltre al presidente eletto anche il secondo candidato in corsa per la presidenza che non risulterà eletto.

Restano gli ultimi 6 seggi che verranno assegnati, come premio di maggioranza, solo quando le liste collegate non abbiano eletto almeno quarantadue parlamentari siciliani.  Avere una maggioranza, che in Aula possa garantire al presidente eletto e alla sua Giunta di governare, ci dovrà pensare la coalizione vincente, che dovrà essere la più ampia possibile.

Viene proclamato eletto Presidente della Regione Sicilia il capolista della lista regionale che prenderà più voti, validi, su base regionale. Non è previsto alcun ballottaggio per l'elezione del Governatore della Sicilia. Ogni lista regionale, dove il candidato presidente è capolista, deve contenere sette candidati deputati. Il voto espresso può essere disgiunto per una lista regionale e per la lista provinciale, quindi sarà possibile votare il presidente di uno schieramento politico e attribuire poi il voto ad un deputato di altra lista. Se il voto sarà espresso solo per il candidato deputato di una lista provinciale il voto sarà assegnato anche alla liste regionale ad essa collegata.

Il numero dei deputati da eleggere, dunque, sarà di 70 e non più 90: Palermo eleggerà solo 16 deputati non più 20 come nel 2012, a Catania saranno in 13 e non 17 ad essere eletti, a Messina 8 anziché 11, ad Agrigento 6, a Siracusa 5, a Ragusa 4, a Caltanissetta 3, ad Enna 2, a Trapani 5 e non più 7.

La provincia di Trapani sarà un campo di battaglia, colpi duri senza precedenti per le elezioni regionali, più politiche di altre.
Il Partito Democratico scende in campo con l'Assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, che in tutta la provincia ha una fitta rete di sostenitori. Una roccaforte difficile da abbattere, lo sa bene Paolo Ruggirello la cui candidatura dentro i dem non è scontata. Il deputato questore eletto nel 2012 con Nello Musumeci, poi traghettato nel PD, pare stia tessendo un dialogo con altre liste per meglio garantirsi lo scranno al parlamento siciliano. Giacomo Tranchida ha iniziato la sua campagna elettorale mesi or sono ma voci interne ai dem parlano di un eventuale passo indietro, in cambio una candidatura a presidente delle provincia di Trapani ovvero a sindaco della città.

Non parteciperà, da candidata, a questa competizione, la deputata uscente Antonella Milazzo, lo farà da segreteria di circolo dem marsalese con l'appoggio ai candidati della lista. Nino Oddo, deputato uscente e segretario regionale del PSI, scenderà in campo con molta probabilità dentro Sicilia Futura insieme a Giacomo Scala, ex sindaco di Alcamo. Sicilia Futura corteggia la quota rosa Eleonora Lo Curto che avrebbe spazi molto risicati dentro Forza Italia con la, sopravvenuta, candidatura di Stefano Pellegrino. Data per certa, dentro Forza Italia, è la candidatura di Toni Scilla, corrente Saverio Romano. Nello Musumeci a Marsala conta sulla candidatura di Paolo Ruggieri, l'area centrista schiera in campo Mimmo Turano che ha già dichiarato di appoggiare il candidato presidente Nello Musumeci, e Giovanni Lo Sciuto corrente di Angelino Alfano.
Il movimento Cinque Stelle tra gli uscenti, Sergio Tancredi e Valentina Palmeri, punta sul marsalese Stefano Rallo.