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21/11/2017 16:40:00

Trapani, in tre rinviati a giudizio per la morte e le lesioni al B&B degli orrori

 Sono tre le persone rinviate a giudizio dal gip del Tribunale di Trapani Antonio Cavasino per la morte del turista toscano Fabio Maccheroni e per le gravi lesioni subite dal pisano Alessio Menicucci mentre erano in vacanza in un B&b di Trapani. Benedetta Serafico, 54 anni, titolare del b&b, la madre Tuzza Augugliaro, di 76, proprietaria dell’immobile, e il gestore del panificio, Bartolomeo Altese di 35 anni, compariranno davanti al giudiuce monocratico di Trapani il 9 gennaio prossimo. La posizione di Antonio Serafico - 92enne proprietario dell'immobile e marito di Tuzza Augugugliaro -, è stata separata dagli altri imputati perchè, così come richiesto dalla difesa, dovrà sottoporsi ad una perizia sulle capacità di intendere e di volere.

I fatti per cui oggi si è arrivati al rinvio a giudizio per i tre, sono accaduti la notte tra il 15 e il 16 agosto dello scorso anno quando al B&B Orchidea di Trapani, fu trovato morto Fabio Maccheroni, 43 anni, informatico di Seravezza (Lucca), mentre il compagno di viaggio Alessio Menicucci, 36 anni, pisano, subì lesioni gravissime che lo hanno ridotto in fin di vita, a causa delle esalazioni di una canna fumaria malfunzionante, del panificio che si trovava al primo piano dell’edificio. Menicucci dopo alcuni mesi di coma si è ripreso ma ha subito delle lesioni neurologiche permanenti. In questa incredibile vicenda del b&b degli orrori, dove un killer invisibile ha ucciso durante il sonno, alcuni giorni prima anche altri ospiti, due ragazze di Ancona, alloggiarono nelle camere al piano inferiore e denunciarono degli strani malori.

A fine luglio un’intera famiglia ospite della struttura aveva raccontato di aver sofferto di svenimenti e di crisi di vomito, ma in quel caso le esalazioni erano lievi perché il forno del panificio lavorava a medio regime. Quando arrivarono i due turisti Maccheroni e Menicucci, la titolare avrebbe detto loro della possibilità dei cattivi odori che potevano presentarsi e accettarono lo stesso l’appartamento con l’accordo che non avrebbero fatto nessuna recensione negativa. La prima notte trascorsa non hanno avuto problemi anche se hanno chiuso le finestre. Stessa cosa è accaduta la notte del 15 agosto, ma alle prime ore del mattino il titolare del panificio ha aumentato al massimo la combustione per riscaldare al meglio il forno che era rimasto spento nelle 24 ore precedenti e purtroppo le esalazioni causate dalla canna fumaria lesionata sono state fatali.



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