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23/11/2017 07:41:00

Truffa, archiviazione a Trapani per Giuseppe Guaiana

 Fuori dalla giunta Musumeci (salvo sorprese) il consigliere comunale trapanese Giuseppe Guaiana (Forza Italia) si consola con l’archiviazione, disposta dal gip Caterina Brignone su richiesta della Procura, del procedimento penale che vedeva indagato per truffa.

Alla richiesta di archiviazione si era opposto, tramite l’avvocato Natale Pietrafitta, il denunciante: Vito Renda. La decisione del gip Brignone è arrivata a circa una settimana di distanza dall’udienza in cui l’avvocato Pietrafitta ha tentato di non fa chiudere il procedimento, chiedendo alla Procura di Trapani di ascoltare i quattro o cinque testimoni che riscontrerebbero il racconto di Renda.

Pm titolare dell’indagine è Federico Panichi. A difendere “Peppe” Guaiana è l’avvocato Giovanna Sammartano, che prima dell’udienza decisiva aveva dichiarato: “Siamo assolutamente tranquilli. Questa vicenda non ha alcun fondamento e la porteremo avanti per la sua temerarietà. Guaiana è estraneo ai fatti. C’era un rapporto di lavoro, poi le cose si sono complicate per situazioni di natura personale. La richiesta di archiviazione della Procura è legittima. Non è stato riscontrato alcun fondamento nelle dichiarazioni di Renda”. La pensa diversamente l’avvocato Pietrafitta, che spiega: “Il signor Vito Renda, intorno alla metà del 2010, veniva contattato da Giuseppe Guaiana, il quale, in virtù di pregressi rapporti di buona conoscenza, avendo saputo del suo stato di disoccupazione, gli proponeva di lavorare presso il Circolo trapanese Fenapi (Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori, ndr) che lui stesso avrebbe dovuto costituire. Il Guaiana faceva firmare al Renda numerosi documenti senza specificarne il contenuto. Il Renda provò in qualche occasione a chiedere quale fosse il contenuto dei documenti e questo rispose che lo avrebbe fatto diventare presidente di una associazione, ma ‘solo sulla carta’ perché avrebbe, di fatto, gestito tutto lui, garantendogli che non avrebbe avuto alcun tipo di problema o conseguenza negativa. Il Guaiana, inoltre, faceva sottoscrivere al Renda un ulteriore contratto con quale il primo sarebbe risultato dipendente del circolo Fenapi. Assunzione che, però, consisteva in una ‘messa in scena’, in quanto il Guaiana ha sempre svolto il ruolo di amministratore di fatto, nella gestione dei rapporti con i terzi in genere e, finanche, con l’ente centrale”. Renda, invece, avrebbe svolto mansioni manuali: fare fotocopie, guidare l’auto del Guaiana e persino, sempre secondo l’accusa, andare a comprargli il pane, le sigarette o i farmaci. Ad un certo punto, però, Renda, in qualità di presidente del circolo Fenapi, si ritrovò indagato in una vicenda di cui dice di non sapere nulla. Ed inoltre si vide recapitare una serie di cartelle esattoriali con le quali il fisco pretendeva il pagamento di imposte mai pagate dal Circolo. Si rivolse, perciò, a un commercialista e ad un avvocato “i quali – dice l’avvocato Pietrafitta - appuravano che la conduzione dell’ente era avvenuta in maniera quantomeno sospetta, essendo stati riportati dati contabili assolutamente falsi. Falsità che non avrebbe potuto commettere Renda per il sol fatto che non gli è mai stato permesso di consultare atti o documenti del Circolo”.
 



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