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17/03/2018 06:00:00

De Santis: "L'Ente Luglio apre spazi a Trapani, e poi c'è chi ci attacca"

Giovanni De Santis, amministratore delegato dell'Ente Luglio musicale Trapanese, il collegio di San Domenico è stato vandalizzato. Che danni ci sono stati, e quanta amarezza lasciano questi episodi?

 

Non si sono presi tutto ma hanno fatto un raid lungo. Per rubare rame e sanitari per un controvalore di circa 600-700 euro hanno fatto un danno do 20 mila euro. Il Chiostro è stato quasi tutto restaurato si aspetta solo il completamento della seconda ala per cui c'è già uno stanziamento con progetto esecutivo. Il Luglio Musicale da quando mi sono insediato ha adeguato il primo chiostro per la sicurezza così da avere l'agibilità, da maggio a settembre lo abbiamo utilizzato. Non è possibile che la res publica diventi res nullius, bisogna prevedere un piano di affidamento. Noi apriamo spazi, li adeguiamo, li rendiamo fruibili poi li restituiamo e veniamo accusati di essere invasori di spazi.

 

Si riferisce alle polemiche del palco da smontare a Villa Margherita?

 

Quelle polemiche hanno assunto delle connotazioni così personalistiche e fastidiose che basta un minino di analisi critica per comprendere che non si tratta del decoro di Villa Margherita ma di un attacco alla mia persona. Questo è chiaro.

 

Si è esagerato molto?

 

Si, in una città in cui si sono consentiti degli scempi come il parcheggio multipiano di via Trento che ha devastato da un punto di vista estetico un quadrato urbano, ed è un'opera costosissima, irreversibile e deleteria per l'estetica urbana, ci si accanisce contro una struttura dell'Ente Luglio che ha tenuto per tre anni e che non possiamo smontare perchè nonostante abbiamo messo i conti in ordine siamo in costante crisi finanziaria. Quello che auspico è che tra le istituzioni si dialoghi serenamente per costruire perchè l'Ente Luglio non è mio ma della collettività. Una svolta di pensiero nella gestione, noi con il Luglio abbiamo lavorato come punto di riferimento della città a livello nazionale e internazionale. Se oggi il Ministro della Cultura della Tunisia dialoga con l'Ente Luglio e non con altri italiani è il riconoscimento di un lavoro. Noi dobbiamo ricordare che le nostre economie si sono sviluppate quando abbiamo dialogato con i frontalieri del Mediterraneo, continuiamo invece ad avere delle gestioni da quartiere.