Quantcast
×
 
 
02/08/2018 06:00:00

Trapani, le scelte di Tranchida: D'Alì in Giunta, scontro con Cinque Stelle

 Giacomo Tranchida non è solo il sindaco di Trapani, sta creando tutte le condizioni per una politica aperta e condivisa da più anime possibili.
Una alleanza che vada oltre gli schemi della appena trascorsa campagna elettorale, simile ad una pacificazione sociale è quella politica, avendo come obiettivo il benessere e il rilancio della città.

Se ci riesce avrà fatto due cose il Primo Cittadino: dimostrato che sa fare l'Amministratore anche di un Ente Locale importante e decisamente più grande, rispetto a Valderice ed Erice, e avrà inoltre dimostrato che lui la politica la sa fare, dalle strategie ai risultati senza farsi dettare la marcia da nessuno, ma dettando le linee entro cui muoversi.

E' giovane anagraficamente Tranchida, il suo futuro politico dipende tutto da come gestirà questi cinque anni. E' una sfida per la città, è la sfida ( personale, politica e partitica) di Tranchida.

Non stupisce l'arrivo in Giunta di Rosalia d'Alì come esperta di comunicazione, non stupisce nemmeno che porti quel cognome e che sia la nipote di Tonino d'Alì. Tranchida sottolinea che si tratta di una nomina “libera”, non condizionata e soprattutto avvenuta per le competenze professionali della nuova arrivata.

Con una fava due piccioni, Tranchida ha capito fin da subito che la comunicazione è la carta vincente per ogni politico, per ogni Amministrazione.
Dalla sua elezione e per tutto il 2019 il sindaco potrà nominare in Giunta chi vuole e con le deleghe che ritiene necessarie, la seconda fase poi sarà squisitamente politica: saranno i partiti della coalizione ad indicare i nomi dei componenti della Giunta.
Su eventuali polemiche di questa quarta nomina, Tranchida ha stoppato indicandola come una “Scommessa che tende a mettere in campo le migliori energie per provocare radicali Cambia-Menti per la Trapani del futuro e che abbiamo in mente. Se ne facciano una ragione determinati e trasversali settori politici, la cui “comunella” è notoria, che sempre più vedono prosciugarsi l’acqua della stagnazione civica dentro la quale hanno condannato la città in nome dei loro equilibri di rendita e di potere. Trapani ripartirà, nonostante tanti e qualcuno in particolare”.
Alla d'Alì vanno le deleghe Trapani, capitale delle culture euromediterranee, Turismo cultura ed eventi, Centro Storico, Partecipate: Biblioteca Fardelliana ed Ente Luglio Musicale.


Il consiglio comunale, nel frattempo, ha approvato con 19 voti favorevoli il consuntivo di bilancio del 2017, frutto delle azioni del commissario Messineo.
In Aula non sono mancate le critiche per le scelte fatte durante l'anno di commissariamento in merito alla differenziata e all'aeroporto di Trapani-Birgi.
La Giunta ha già approvato l'assestamento di bilancio e la manovra prevede anche le somme per il contratto di co-marketing per l'aeroporto, sono previsti anche gli interventi per le periferie, per le strade e per il Palazzetto dello Sport. La novità delle variazioni di bilancio consiste nella possibilità per le associazioni di non avere solo il gratuito patrocinio ma di usufruire delle attrezzature.
Intanto le due consigliere del movimento Cinque Stelle, Chiara Cavallino e Francesca Trapani, hanno chiesto al sindaco con nota ufficiale le motivazioni per le quali il Comune di Trapani non si sia, ancora, costituito parte civile nel processo Mare Monstrum contro Mimmo Fazio.
Per Tranchida non ci sono gli estremi per la costituzione di parte civile: manca l'individuazione della parte lesa da parte della Procura, e manca il danno patrimoniale.
Le grilline non sono soddisfatte della risposta: “In Primis, non è affatto obbligatorio che la Procura debba individuare a priori gli enti territoriali parti offese.
Al Sindaco sfugge forse la differenza tra Parte Offesa e Parte DANNEGGIATA DAL REATO...Ma in realtà qui il Comune è Ente danneggiato dal reato, seppur indirettamente...non v'è dubbio che i fatti dello scorso anno hanno reso tristemente nota la città di Trapani, in primo luogo perché riguardavano un candidato alle comunali che era già stato Sindaco della città di Trapani e che era anche consigliere comunale. In secondo ordine le accuse riguardano reati gravi contro la pubblica amministrazione che ricadono pertanto su tutta la collettività”.