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03/08/2018 07:29:00

Mafia e affari, ecco l'impero di Savalle. Nomi e aziende sotto sequestro

 Ieri c'è stato un importante sequestro di beni per un totale di 63 milioni di euro a Giovanni Savalle, imprenditore  e commercialista attivo tra Mazara e Castelvetrano, ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro, capomafia latitante di Cosa nostra. Ieri abbiamo fatto su Tp24.it la cronaca della giornata, adesso vediamo di approfondire alcuni aspetti. 

Savalle si è occupato nella sua attività di agroalimentare e di immobiliare, di abbigliamento e di ceramiche, di automobili e servizi, fino al turismo. Ha costruito oltre 1.500 appartamenti nella Sicilia occidentale e un villaggio turistico a Favignana. La sua società, la Mediterranea spa, ha costruito un lussuoso resort a Mazara, «I Giardini di Costanza»: 99 stanze, e suite e un centro benessere.  Ottenne un finanziamento pubblico di oltre 5 milioni di euro. Condizione necessaria per ottenere i fondi era l’aumento di capitale della società che avrebbe dovuto certificare il buon andamento degli affari. Invece le cose sarebbero andate in modo diverso, dato che gli aumenti di capitale sarebbe stati realizzati grazie a dei rimborsi per spese fasulle, rendicontate da fatture altrettanto gonfiate o del tutto false.

A Giovanni Savalle, 52 anni, la guardia di finanza ed i carabinieri del Ros hanno sequestrato un tesoro da 60 milioni di euro, tra 47 immobili e terreni (soprattutto tra Castelvetrano, Mazara ma anche Roma), 22 complessi aziendali, 28 conti correnti , un paio dei quali anche in Svizzera.

Tra i beni finiti sotto sequestro pure l’ex albergo Kempinski, il  «Giardino di Costanza», nelle campagne di Mazara del Vallo. La società che lo gestisce attualmente è però del tutto estranea alle indagini.

Tra dichiarazioni di collaboratori, ad iniziare dal calabrese Marcello Fondacaro, e risultati di tante altre indagini sui favoreggiatori di Messina Denaro, sarebbe emerso che l’imprenditore negli anni ha goduto della protezione di influenti esponenti dell’associazione mafiosa come Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro, Rosario Cascio, Giovanni Becchina, Girolamo Bellomo e Giuseppe Grigoli.

Savalle è stato coinvolto anche in una inchiesta della Procura di Torre Annunziata del 2014 su appalti affidati per il recupero e il restauro dell’area archeologica di Pompei.

Fondacaro, pentito calabrese del clan Piromalli, ha detto che Savalle aveva rapporti col latitante di Castelvetrano attraverso il fratello della donna con cui Messina Denaro ha avuto una figlia, il commercialista Alagna. L’ex cognato del boss e l’imprenditore dovevano partecipare alla realizzazione di un villaggio a Isola Capo Rizzuto che prevedeva la partecipazione al 33 per cento di Cosa nostra e ndrangheta.

Madre, padre e fratello di Savalle inoltre erano soci della Atlas Cementi dei costruttori agrigentini Cascio, pure loro finiti in varie inchieste antimafia. Di recente Savalle è stato rinviato a giudizio per falso in bilancio in concorso con il titolare di un grosso laboratorio di analisi e ambulatorio palermitano: Locorotondo.

Stando ad i controlli dal nucleo di polizia economico finanziario delle fiamme gialle guidato dal colonnello Francesco Mazzotta, da sempre le dichiarazioni del ragioniere milionario somigliano a quelle di un modesto impiegato. Ovvero tra i 15 ed i 30 mila euro l’anno, in un periodo compreso tra il 1985 e il 2015. In certi anni addirittura, le dichiarazioni sono state anche più basse, fino ad arrivare a zero. «Savalle è soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi - si legge nel provvedimento -, e che vive con i proventi di attività delittuose, il cui patrimonio si è formato per effetto di attività illecite ed in misura sproporzionata rispetto ai suoi redditi leciti».

PERSONE E SOCIETA'. Il sequestro ha colpito anche la moglie di Savalle, Valentina Norrito, 48 anni e le figlie gemelle, Maria Letizia e Marina, di 30 anni. Coinvolti nell'indagine i genitori Giuseppe e Maria Caccamo, i suoceri Giuseppe Norrito e Liliana Bruno, il fratello, Carmelo Savalle, la cognata Valeria Norrito, e poi i coniugi Giuseppe Sorrentino e Maria Letizia Terranova, Domenico Pisciotta, Ivan Marandola.

Le società coinvolte sono la Abm Merchant, la Gea società agricola, il Giardino di Costanza,la Iccly, la Infodataweb, La Curina, la Med Energy, la Pegasus, la Progevity, la Programma Immobiliare, la Sant'Elisa società agricola, la Satiro Golf, la Sava service, la Servizi alle Imprese, la Sicilcostruzioni, la Sicily House, la Sicily House sviluppo, la Sico, la Società Mediterranea, la Solymar, lo Studio Savalle, la Sviluppo Territoriale, la Val di Mazara, la Xenios.

Altre società sulle quali si indaga: Studio di nuova generazione, onlus coop Liberi e Forti, la Sole e Terra società agricola, la Val di Mazara, la Sun Sicily, la Solenergia, la Med Energy.

LA DIFESA. Legali di Savalle sono gli avvocati Francesco Messina e Antonino Carmicio. Ecco la loro nota:"Nell’affermare in nome e per conto del nostro assistito Dr Giovanni Savalle, la fiducia nella giustizia che non potrà non render conto della verità dei fatti, sottolineiamo l’estraneità del Dr Savalle alle contestazioni e ai pesanti sospetti sollevati. Il nostro assistito non ha nulla a che spartire col mafioso Matteo Messina Denaro né è mai stato consapevolmente contiguo a mafia e mafiosi di cui non hai mai cercato appoggio o sostegno né esplicito né implicito, per alcunché. Il Dr Savalle non ha intrattenuto né intrattiene alcuna relazione con patrimoni di illecita o illegale formazione o provenienza. E riguardo ai vecchi procedimenti per i quali viene chiamato in causa, non può non rilevarsi come, in gran parte, si tratti di questioni ormai definite. Il Dr Savalle resta a disposizione degli organi inquirenti ai quali darà piena collaborazione e ogni necessario chiarimento ai fini dell’indagine in corso. Ma poiché ogni provvedimento di prevenzione è basato sul sospetto investigativo, attendiamo fiduciosi lo sviluppo del procedimento, certi della buona fede e della legittima condotta del nostro assistito. Che attende con ansia che la giustizia faccia celermente il proprio corso affinché dubbi e sospetti avanzati sulla sua persona e integrità, siano fugati pienamente dalla magistratura giudicante"