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01/11/2018 06:00:00

Operazione Mare sicuro 2018: il bilancio della Guardia Costiera di Marsala e Petrosino

Si è tenuta martedì la conferenza stampa voluta dal Capitano Nicola Pontillo, a capo dell’ufficio circondariale marittimo di Marsala, per comunicare il bilancio dei suoi primi 100 giorni di attività  e i risultati finali dell’operazione Mare Sicuro per il 2018. Erano presenti anche Alberto Di Girolamo e Gaspare Giacalone, sindaci dei due comuni interessati nel circondario marittimo, Marsala e Petrosino.

Mare Sicuro, ha spiegato Pontillo, si svolge tutti gli anni e consiste in un’attività di salvaguardia della vita in mare e dell’uso corretto del demanio marittimo. I risultati di quest’anno sono soddisfacenti: su 1185 controlli sono solo 42 i verbali amministrativi. La normativa è stata quindi generalmente rispettata. I controlli sono stati fatti sia a terra che per mare, dove la sicurezza e’ stata garantita (solo quattro le unità di diporto soccorse, tutte con esito positivo).

La guardia costiera ha ottenuto ottimi risultati grazie alla collaborazione con le istituzioni locali, con le quali sono riusciti a diminuire le attività dei falò in spiaggia. Per la prima volta, quest’anno, un mezzo della Guardia Costiera è stato dislocato in pianta fissa all’interno della Riserva dello Stagnone, con attività di controllo della pesca illecita. Le sanzioni, fatte a pescatori abusivi (non professionali) hanno portato a numerosi sequestri di oggetti calati in mare in modo scorretto.

Oltre all’attività di controllo, ne è stata fatta una divulgativa-informativa per spiegare le norme corrette, attraverso conferenze sui noleggi dei natanti e sulla pesca turistica. Sono state contattate e riunite le cooperative che svolgono attività di pesca, in collaborazione con gli Enti Locali.

A Marsala è stata ridata dignità al porto con la pulizia del molo colombo, oggetto di discariche di spazzatura. Sono state inoltre messe delle telecamere di video sorveglianza. E’ stata ripristinata l’area della banchina peschereccia ed è stata sistemata l’aiuola, la quale non rappresentava un buon biglietto da visita per i turisti. La piaga rimane l’accesso al porto non regolamentato, che può essere contrastato dalla Guardia Costiera solo sanzionando le auto che sostano in divieto. Nell’ultima settimana la Guardia costiera, insieme alla polizia municipale, ha fermato un uomo che stava abbandonando in mare dei corpi morti. Questi e i molti altri blocchi di cemento che giacciono depositati sui fondali del porto saranno soggetti a rimozione nei prossimi mesi da parte della capitaneria, la quale opererà prima a Petrosino per poi, una volta terminato, passare a Marsala.

Su richiesta delle associazioni di kitesurf, il Comandante Pontillo sta studiando un’ordinanza che possa entrare in vigore a marzo e garantire una maggiore sicurezza per chi pratica quest’attività. Sta pensando inoltre di dotare le scuole dello Stagnone di un’imbarcazione con uno scafo fatto a posta per navigare quelle acque, in modo da poter prestare una prima assistenza in caso di necessità. Il Comandante spiega che trattandosi di uno sport estremo, l’unico modo per assicurare totale incolumità sarebbe vietarne la pratica, ma considerato il notevole indotto e l’attrazione turistica che ne deriva, non sarebbe appropriato.

 Il Sindaco Di Girolamo ha sottolineato l’importanza del fare rete affinché tutto funzioni meglio e della Guardia Costiera, grazie alla quale si garantisce la protezione di chi vive il mare in modo legale e si allerta chi lo fa illegalmente.

E’ d’accordo il Sindaco Giacalone per il quale è fondamentale la cooperazione con le altre istituzioni. Il primo cittadino di Petrosino enfatizza l’affidabilità del Comandante Pontillo, spiegando di non essere abituato a vedere le forze dell’ordine che contattano la stampa per informare i cittadini su ciò che e’ stato fatto.

Giacalone pone poi l’accento sull’importanza delle battaglie tenute dal comune a difesa della costa, per la pulizia delle spiagge e contro l’abusivismo sui litorali.  Parla poi dell’emergenza dei pescatori di frodo, con le loro reti che deturpano i fondali, e della pesca dei ricci di mare che comprende persino l’utilizzo di prodotti chimici. Tutto ciò, spiega il sindaco, deturpa quella che, in mancanza di un patrimonio storico di particolare pregio, rappresenta l’unica fonte di turismo per il comune.