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07/12/2018 06:00:00

Erice, Peppe Vassallo: "Il sindaco Toscano non risponde più alla voce del popolo"

Peppe Vassallo, Consigliere comunale ad Erice, cosa sta succedendo. E’ vero che un tempo era una delle città più belle del medioevo ma sembra essere tornati nuovamente a quell’epoca. Cosa state combinando, avete problemi con il sindaco?

Tutto nasce dalla pubblicazione di un mio post su facebook con cui criticavo l’amministrazione per la presenza di ratti e annunciavo una sorta di apocalisse, con dei segni che annunciavano la fine di qualcosa. A quel punto si aprì un dibattito con qualche altro consigliere comunale, i cittadini e con il sindaco.

Perché ha annunciato addirittura un’apocalisse, cosa succede?

Io l’ho annunciata per quello che vedo sul territorio. Gli altri anni non si vedevano topi così grandi in giro ed è chiaro che i mezzi utilizzati, le esche paraffinate, non funzionano e quindi ho chiesto all’amministrazione di intervenire in maniera diversa. Poi c’è la viabilità che funziona poco, strisce pedonali inesistenti.

Ma per i ratti il comune non ha provveduto?

Sì ha provveduto ma ancora qualcuno si vede in giro. L’altro giorno ne ho incontrato uno davanti alla sede della commissione consiliare. Da lì ci fu un intervento non molto gradito del Sindaco Toscano che ha utilizzato delle espressioni un po’ offensive anche se poi si è scusata in consiglio comunale. La Sindaca è un po’ nervosa e stressata e sono gli occhi di tutti i motivi: le indagini giudiziarie iniziate tempo fa, adesso il concorso bloccato dalla Digos. E’ chiaro che un sindaco già oberato da tanti impegni possa risentire di tutte queste criticità, per non dire altro. Oltre al fatto che assistiamo ad una contrazione politica di questa maggioranza comunale.

E perché succede questo, alla fine l’amministrazione attuale è la continuità degli ultimi dieci anni di amministrazione Tranchida.

Questo è vero, secondo me la Toscano non si è del tutto staccata da Giacomo Tranchida e risente delle influenze del tranchidismo. E soprattutto secondo me ha capito che amministrare è davvero difficile. A questo punto penso che il Sindaco debba capire cosa vuole fare da grande. Ad Erice non c’è una visione politica e globale di sviluppo del territorio. Si parla solo di opere di straordinaria manutenzione però non c’è uno sviluppo sostenibile sotto dal punto di vista turistico. Questo dovrebbe partire da Erice vetta e dal Centro Ettore Maiorana, dovremmo valorizzare quelle risorse. Purtroppo non c’è una concreta volontà di sviluppo, io la vedo così.

Insomma, siete in forte contrasto con il Sindaco Toscano.

Lei mi ha accusato a me di essere come Girolamo Savonarola e anche ad altri colleghi di opposizione, e quindi implicitamente di fare la fine che fece il Savonarola. Io l’ho preso come un complimento perché ha dimenticato che nel 1997 è iniziato un processo di canonizzazione di Savonarola. Un personaggio che si oppose ai Medici, signori di quel periodo, e combatteva la corruzione e il lusso e quindi non piaceva.

Avete chiesto le dimissioni del sindaco?

No, non abbiamo chiesto le dimissioni. Ma è chiaro se l’andazzo politico amministrativo di questa compagine e della città è questo, le chiederemo.

Qual è l’accusa principale che muovete al sindaco?

Innanzitutto che non risponde più alla voce del popolo.

In che senso, il sindaco è di estrazione comunista,  e non risponde alla voce del popolo?

Dovrebbe rispondere maggiormente ai cittadini. Dai commenti che vedo su facebook, ascolto i cittadini che l’hanno votata e che sono delusi da questo modo di fare politica. Io parlo proprio di politica, è la visione politica che secondo me ad Erice non funzione più. Ecco perché parlo di distacco dalla voce del popolo. L’impostazione è comunista e dovrebbe andare in questa direzione ma io questo non lo vedo e non sono solo io a non vederlo.

La consigliera Mannina è stata abbastanza chiara.

La Mannina è stata chiara in consiglio comunale quando parlò di scialuppe di salvataggio, riferendosi poi alla maggioranza consiliare qualora si dovesse prendere atto del fallimento o pseudo fallimento politico di questa amministrazione.

Peppe Vassallo lei è stato anche conigliere comunale anche con Giacomo Tranchida sindaco ad Erice, qual è la differenza tra le due amministrazioni?

La differenza è innanzitutto sul piano della comunicazione. Tranchida è inequivocabilmente un grande comunicatore.

E sul piano dei risultati ottenuti dalle amministrazioni Tranchida e Toscano?

Per come la vedo io Tranchida ha raggiunto dei risultati parzialmente migliori rispetto a quelli dell’attuale amministrazione. Lei dice che sta seminando per poi raccogliere, ma secondo me è arrivato il momento ad Erice di dare una svolta. Io con l’adesione al movimento Diventerà Bellissima, credo nel fatto che bisogna parlare di visione politica e di progetto politico del territorio, di chi siamo, cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare e questo deve essere un messaggio chiaro per i cittadini ericini. Ad oggi vedo molta confusione perché alcuni punti della Toscano tra Smart City, Easy City, ecc., io non li vedo realizzati. Addirittura c’è stato il consigliere Spagnolo che ha dovuto sollecitare in consiglio comunale l’amministrazione che lui sostiene per l’apertura dello sportello Staff Europa, che era nel programma e qualcuno se lo è dimenticato.

Vassallo, secondo lei perché ci sono queste voci di frizioni tra l’assessore Catalano e il sindaco?

No, non lo so. Realmente non li conoscono, ci sono queste voci che si rincorrono ma io frequento poco i posti della governance. Voglio dire una cosa. Credo che sia davvero il momento di iniziare a pensare ad un futuro diverso ad Erice.

E’ vero che molti le chiedono di candidarsi a sindaco?

Non ho mai espresso la volontà di candidarmi. Sono in tanti che me lo chiedono, anche qualche consigliere comunale che mi dice facciamo un progetto, facciamolo insieme. Non mi sottrarrò e non lo farei qualora ci fosse un progetto serio e aggregante per la nostra città.