Continuiamo con le top news del 2018. A suscitare sgomento e preoccupazione tra i cittadini marsalesi sono state le tante risse in centro tra ragazzini e i tanti episodi di violenza e bullismo.
Tra quelle che più hanno colpito l’opinione pubblica c’è sicuramente la notizia data ad inizio anno da Tp24, con l’aggressione a calci e pugni avvenuta nel garage del Palazzo Grattacielo, in Via Curatolo. Qui il racconto di quanto accaduto:
L'aggressione in via Curatolo - Un ragazzo è stato pestato proprio nel retro del palazzo di Via Curatolo. A pestarlo è stato uno, gli altri non fanno nulla. Qualcuno, come purtroppo spesso accade, riprende con il telefonino. Poi fa il video, per vantarsene con gli amici. E’ un vero e proprio regolamento di conti.
Cose tra ragazzi, si dirà. Non è così. Perchè c’è qualcosa di innaturale in questi nostri figli. A giovani si fa a cazzotti, è vero. Ma qua siamo di fronte ad una punizione, davanti ad altri che non fanno nulla. L’aggressore si chiama Ciccio. I ragazzi lo incitano. Le ragazze ridono. C’è un ragazzino che interviene, alla fine, per calmare l’aggressore. E’ piccolino, sembra un bimbo. Fuma. Ci siamo informati: fa la terza media, in una scuola del centro.
E in una scuola del centro vanno gli altri protagonisti di questo video, tutti ragazzini. Se vediamo i loro profili Facebook hanno facce innocenti, si mandano cuoricini, scrivono “ti amo” ai genitori. Anche questo fa paura. Violenza chiama violenza. “Questo è solo un avvertimento” dice Ciccio, a soli 14 anni, al ragazzo che sta prendendo a pugni e calci.
Tra gli altri episodi di violenza, nel corso del 2018 sono state diverse le risse in centro a Marsala, specie il sabato sera e la maggior parte delle volte con tanti cittadini a fare da spettatori, senza che intervengono nemmeno per chiamare le forze dell’ordine.
La lite in piazza Loggia - Questo il racconto della lite avvenuta a giugno. Un diverbio, una parola e un bicchiere di troppo e si arriva subito alle mani tra ragazzini. Una scena di violenza, purtroppo, vista tante altre volte e che continua a ripetersi il sabato nel centro storico di Marsala.
E’ successo, ancora, ieri sera, intorno alle 22.00, tra la piazza Loggia e la via Mario Rapisardi. Protagonisti della lite, un giovane, ospite in un centro di accoglienza per minori, che era con altri suoi amici e un ragazzo, anch’egli straniero (parlava in arabo), che ha rotto una bottiglia di birra in testa all’altro. Come già accaduto, il tutto è avvenuto nella totale indifferenza da parte dei marsalesi adulti che hanno assistito alla scena senza chiamare i soccorsi. A comporre il numero delle forze dell’ordine sono stati altri ragazzini, questi sì marsalesi, che hanno chiamato il 113.
Il massacro di Salinella - Altro brutto episodio di violenza tra i giovani è avvenuto ad ottobre Salinella, dove un 18enne è stato letteralmente massacrato di botte. Questa il racconto della notizia: Picchiato, massacrato di botte con una violenza inaudita, in auto, al parco di Salinella. Ossa del volto fracassate, setto nasale rotto, a rischio la vista in un occhio. E' quanto è successo a F.B., il ragazzo di 19 anni di Marsala, vittima domenica di una violenta aggressione in centro a Marsala. Il ragazzo si trova adesso ricoverato a Palermo, in ospedale, dove le sue condizioni sono gravi. Venerdì si sottoporrà ad un delicato intervento chirurgico, per evitare che perda l'occhio. Le sue condizioni sono gravi, ma stabili. Ancora non è in grado di parlare con gli inquirenti e di ricostruire l'accaduto. Ma la dinamica, secondo quanto raccolta dalla redazione di Tp24.it, è chiara. F.B. è stato, letteralmente, ammazzato di botte, per via di un diverbio per cose stupide che aveva avuto la sera prima, sabato, all'Armony, dove si teneva la Pre - Festa di una scuola marsalese.
Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, il giovane si trovava con gli amici al parchetto vicino la chiesa di San Giovanni e il Baglio Anselmi, luogo di ritrovo abituale dei giovani marsalesi. Lì è stato avvicinato dai ragazzi con i quali aveva avuto a che dire la sera prima, e lo hanno invitato a fare un giro in macchina per chiarire.
In realtà era una trappola. I due ragazzi hanno portato la loro vittima a Salinella, a Sappusi, e lì è cominciato il pestaggio, terminato solo perchè una signora che correva in zona, sentendo le urla, è intervenuta e ha chiamato la polizia. Il giovane, abbandonato sul posto, è stato soccorso dal 118, e le sue condizioni sono apparse subito gravissime.
Per l'aggressore è scattata la denuncia d'ufficio. La sua identità è nota. Sorprende, secondo quanto risulta a Tp24.it, che appartenga anche ad una famiglia della Marsala "bene".
Certo, quanto è avvenuto è davvero inaudito. F.B. è un bravo ragazzo. Neo diplomato, aiuta i genitori, in particolare la madre che gestisce un ristorante. E ancora una volta ci si chiede, dopo quello che abbiamo raccontato tempo fa (l'aggressione in Via Curatolo, con tanto di video, tra quindicenni) quanta violenza ci sia tra i nostri giovani.
L'invenzione della finta rapina subita da ragazzi africani - A far discutere e a colpire l’opinione pubblica marsalese a novembre è stata la notizia del ragazzino picchiato e derubatO da alcuni ragazzi africani. Episodio che agli inquirenti è apparso da subito con molti punti oscuri e infatti alla fine il ragazzo ha ceduto dicendo di essersi inventato tutto. Questa la news: si è inventato tutto il tredicenne marsalese che aveva raccontato ai carabinieri di essere stato sequestrato e rapinato da alcuni ragazzi africani. Non era vero nulla. Qualche giorno fa un sito locale di Marsala ha raccontato la storia: un ragazzino all'uscita di scuola era stato bloccato in Via Garibaldi da due ragazzi, che lo avevano picchiato e gli avevano rubato il cellulare. Tp24.it aveva mostrato scetticismo su una notizia diffusa con superficialità, e che serviva solo a generare insicurezza e a scatenare odio. E così è stato.
Messo, infatti, alle strette dalle domande dei carabinieri, che evidentemente nutrivano qualche dubbio sul suo iniziale racconto, il ragazzino, che frequenta la terza media, ha confessato. “Non è vero quello che ho raccontato – avrebbe detto, parola più parola meno, agli investigatori – Non è vero che ragazzi africani mi hanno sequestrato e rapinato del telefonino”.
Il ragazzo sarebbe crollato proprio dopo che i carabinieri gli hanno trovato nello zainetto il telefonino che diceva essergli stato sottratto dai presunti rapinatori-sequestratori. Altre incongruenze gli investigatori le avrebbero rilevate dalle immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza istallate nei luoghi in cui sarebbe avvenuto il misterioso sequestro con rapina.