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01/02/2019 07:35:00

Terremoto ad Erice, arrestato il vice sindaco Catalano: corruzione e abuso d'ufficio

14,00 - Ad Erice dopo l'arresto e la conseguente revoca dalla carica di assessore e vicesindaco di Angelo Catalano, il primo cittadino Daniela Toscano ha affidato all’Assessore Gian Rosario Simonte l’incarico di vicesindaco e ha anunciato che nel più breve tempo possibile, nominerà il nuovo assessore per completare la composizione della Giunta. Il Sindaco ha avviato anche un’indagine amministrativa interna.

11,00 - C'è la dichiarazione del sindaco di Erice Daniela Toscano che commenta l'arresto del suo vicesindaco Angelo Catalano e annuncia la revoca dell'incarico. Questa la dichiarazione del primo cittadino:

"Prendiamo atto che stamattina, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, è stato posto agli arresti domiciliare l’arch. Angelo Salvatore Catalano, assessore e vice sindaco del Comune di Erice.
A seguito del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria ho provveduto all’immediata revoca dello stesso dalla carica di assessore e vicesindaco al fine di assicurare l’azione amministrativa del Comune. Nel merito della questione non conosco i dettagli della
vicenda giudiziaria, sotto il lato umano, tuttavia, non posso che essere vicino all’architetto Angelo Catalano ed alla sua famiglia. Al contempo, però, ribadisco il massimo rispetto verso l’operato della magistratura e qualora dovessero emergere delle responsabilità a carico dell’indagato, auspico il massimo rigore nella piena attuazione del principio costituzionale della legalità".

10,25 -  Sono tante, in questi ultimi due anni, le indagini che hanno coinvolto o che riguardano il Comune di Erice. Quella che ha portato oggi all'arresto del vice sindaco Catalano comincia nel 2016, e ha portato ad un avviso di garanzia - sempre negato dal diretto interessato - nel 2018. La notizia delle indagini si diffuse durante la campagna elettorale per la sindacatura a Trapani, con Giacomo Tranchida, poi eletto, Sindaco uscente di Erice. Tanto che gli avversari di Tranchida parlarono di "nebbie ericine". 

Nelle indagini era coinvolto pure il dirigente del Comune, Pietro Pedone, che poi ha aiutato gli investigatori a ricostruire alcuni episodi dell'inchiesta. Ma su cosa si concentra l'attenzione della Procura di Trapani? Secondo gli investigatori, si sarebbero verificati alcune irregolarità in gare d’appalto del 2016 e del 2017 riguardanti le procedure per l’assegnazione di alcuni bandi, e poi ci sono delle violazioni alle procedure previste dal codice degli appalti per gli affidamenti diretti di lavori pubblici. Rispetto agli articoli di stampa sulle indagini Tranchida aveva parlato di "mascariamento", chiedendo addirittura l'intervento dell'Ordine dei Giornalisti... 

Prima ancora, a Maggio del 2018, un'altra visita dei Carabinieri al Comune di Erice, che hanno voluto le carte su lavori di rifacimento di rete idrica e fognante, affidamenti di lavori urgenti, incarichi e anche qualche consulenza (qui il nostro articolo). 

Ma la Procura di Trapani indaga anche  sulle elezioni amministrative di Erice del 2017. Almeno sei le persone iscritte nel registro degli indagati con l'ipotesi di associazione per delinquere e corruzione elettorale. Tra le persone coinvolte vi è anche il consigliere comunale Francesca Miceli, candidata nella lista Toscano sindaco e poi transitata nel Pd. Miceli era risultata la prima dei non eletti. Alla prima seduta del consiglio comunale si è però dimesso il consigliere Francesco Tarantino della lista Toscano sindaco (i motivi delle dimissioni non sono mai stati chiariti), consentendo a Miceli di conquistare lo scranno.

Secondo gli inquirenti, in cambio di voti, sarebbero stati garantiti posizioni di favore nella graduatoria dei lavori nell'area della zona franca urbana. Tra i destinatari dell'avviso c'è anche Rino Senzaquattrini, primo della graduatoria e la cui moglie venne candidata in una delle liste a sostegno del sindaco di Erice Daniela Toscano.

09,50 -  Rischia di avere reazioni politiche gravi l'arresto, avvenuto questa mattina, del vice sindaco di Erice, Angelo Catalano, uomo di fiducia del Sindaco Daniela Toscano come del suo predecessore e attuale Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.

La gestione del Comune di Erice, infatti, nel tempo aveva destato più di una perplessità in diversi esponenti del Pd, che poi si sono allotanati dal gruppo di Tranchida - Toscano. Ma sono stati soprattutto i consiglieri di opposizione, nell'ultimo periodo, a denunciare, anche con esposti alla Procura di Trapani, i comportamenti poco trasparenti, a loro parere, del vice sindaco Catalano e di altri esponenti della Giunta ericina. "La legge è un optional ad Erice" ha detto qualche settimana fa ai microfoni di Erice la consigliera Simona Mannina. L'espressione ha suscitato reazioni e disappunto nella maggioranza, ma Mannina, possiamo dire, era nel giusto. Ed è lei stessa a chiedere le dimissioni del Sindaco di Erice, Daniela Toscano, che ancora fino a pochi giorni fa diceva che il suo vice non era nemmeno indagato, quando le indagini della Procura di Trapani erano note in tutti gli ambienti, e ne aveva parlato anche Tp24.it.

In giornata i consiglieri di opposizione si riuniranno. Tra loro anche Alessandro Manuguerra, che con il padre, Luigi, sta portando avanti da anni una battaglia senza quartiere contro la maggioranza di Tranchida prima e di Toscano oggi: "Chiedo le dimissioni immediate" dice adesso a Tp24.it. "A Erice deve brillare la trasparenza, e non l'inganno"aggiunge. Manuguerra ricorda anche che sul Comune di Erice pendono le indagini per voto di scambio in occasione delle elezioni del 2017 (qui l'articolo).

"E' stato toccato il braccio destro, l'uomo di fiducia di Giacomo Tranchida - commenta invece Luigi Manuguerra - e noi siamo stati i primi a parlare di questa malsana amministrazione". 

 08,30 -  Sta suscitando molte reazioni la notizia, battuta poco fa da Tp24.it, dell'arresto dell'architetto Angelo Catalano, vice sindaco del Comune di Erice. Una notizia che ha destato meraviglia negli ambienti politici locali (e tra i professionisti: Catalano è referente provinciale di Inarcassa, la cassa di previdenza dell'Ordine degli Architetti), che arriva al termine di un lungo periodo di accuse, sospetti, indagini e polemiche.

Più volte, infatti, i Carabinieri, su delega della Procura di Trapani, hanno fatto visita al Comune di Erice per sequestrare carte, visionare fascicoli e atti amministrativi, relativi ai settori di competenza di Catalano, che sono vastissimi: dalle opere pubbliche all'urbanistica. Tant'è che lo stesso Catalano risultava indagato, anche se lui aveva sempre smentito alla nostra redazione questa circostanza.

Vero è, invece, che diversi dirigenti sono stati ascoltati in procura, così come alcuni imprenditori, e gli stessi consiglieri di opposizione avevano chiesto più volte chiarimenti all'amministrazione del Sindaco Daniela Toscano, tanto che lo scorso Novembre il consigliere Alessandro Manuguerra aveva anche chiesto le dimissioni di Catalano, il cui arresto, adesso, imbarazza non solo Toscano ma anche il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, fino a due anni fa Sindaco di Erice.

Catalano era stato indagato nel giugno del 2018: i reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2016 ed il 2017. Si tratta di uno dei filoni d'indagine su cui sta lavorando la Procura, che ha passato a setaccio, appalti e affidamenti diretti di opere pubbliche.

Questo il comunicato dei Carabinieri:

Alle prime luci dell'alba di questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura delle Repubblica, Salvatore Angelo CATALANO, assessore e Vicesindaco del Comune di Erice (TP), per le ipotesi di reato di corruzione e abuso d'ufficio. Le indagini hanno permesso di accertare, come afferma il GIP nel provvedimento, “una pluralità d'illeciti attuati dal CATALANO, con spregiudicatezza e disprezzo verso l'amministrazione d'appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge, tanto da non temere verifiche e controlli”. In tali condotte illecite, ricorrendo all'inganno e mettendo in secondo piano il pubblico interesse, in concorso con taluni appartenenti all'amministrazione comunale ericina, nonché alcuni consiglieri comunali, CATALANO manipolava imprenditori che, pur di accaparrarsi appalti per conto dell'amministrazione, distoglievano risorse pubbliche per gli interessi personali del CATALANO o per quelli di taluni consiglieri comunali vicini allo stesso. Le indagini hanno permesso di rilevare, tra l'altro, che taluni imprenditori, a discapito di altri, erano soliti aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con assegnazione diretta, giustificata da una situazione di disagio e d'urgenza, artatamente predisposta per l'occasione. In particolare CATALANO, abusando della sua funzione, esercitava pressioni sul dirigente del settore lavori pubblici al fine di far aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica ad un'impresa, dallo stesso sponsorizzata, in spregio ai doveri di imparzialità e buona amministrazione e al principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti. In un'altra occasione, CATALANO, su istigazione di un consigliere comunale, violando i suoi doveri d'imparzialità e buona amministrazione ed invadendo la competenza dei dirigenti amministrativi, esercitava poteri che non gli competevano, dando disposizioni ad un imprenditore titolare di un'impresa, che stava eseguendo lavori per l'amministrazione ericina in tutt'altra zona del territorio comunale, di interrompere quei lavori e realizzare opere di abbattimento di una barriera architettonica presente nello spazio di marciapiede antistante il bar di proprietà di un congiunto del predetto consigliere comunale, facendo sostenere l'intero importo al Comune. La contropartita al solerte operato del CATALANO era stata poi determinata dal consigliere comunale che, pur avendo un impedimento fisico, era stato immancabilmente chiamato a votare a favore del “piano rifiuti” predisposto in quel periodo dall'amministrazione comunale. Atto questo di particolare valenza politica per la maggioranza di governo dell'Ente. CATALANO espletate le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l'utilizzo del braccialetto elettronico, presso la propria abitazione a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

07,30 - Il vice sindaco del Comune di Erice, Angelo Catalano, è stato arrestato dai Carabinieri.

Alle prime luci dell’alba di questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura delle Repubblica, Salvatore Angelo CATALANO, assessore e Vicesindaco del Comune di Erice (TP), per le ipotesi di reato di corruzione e abuso d’ufficio.



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