In occasione della ricorrenza del “Giorno del Ricordo” si è svolta presso il Palazzo del Governo a Trapani una cerimonia per commemorare la tragedia degli italiani vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata nel secondo dopoguerra e della vicenda del confine orientale.
Hanno partecipato all’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione “Contro tutte le violenze – CO.TU.LE.VI.”, autorità politiche, civili, religiose, militari, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche, della C.R.I, e numerosi studenti delle scuole di questa provincia.
Dopo l’esecuzione del silenzio, ha introdotto i lavori la Presidente dell’Associazione CO.TU.LE.VI, Aurora Ranno.
Il Prefetto Darco Pellos, nell’intervento di apertura, ha evidenziato che rappresenta un dovere morale rendere omaggio alle vittime della foibe e diffondere la conoscenza di quei tragici eventi, soprattutto tra le giovani generazioni, per comprendere come i valori fondamentali che sono alla base della nostra Costituzione, quali la tolleranza, la solidarietà, la libertà, il rispetto delle persone, affondano le radici nel ripudio di ogni conflitto.
Sul dramma delle foibe, che ha coinvolto molte famiglie italiane che hanno subito la perdita dei propri cari e che hanno dovuto fare la scelta dolorosissima di abbandonare la loro terra e le loro case, ha portato la propria testimonianza personale. Il Prefetto ha ricordato l’evento - che ha riguardato direttamente i suoi genitori, entrambi profughi dalla Venezia Giulia – che ha dovuto subire le vicende dolorose di un esodo mai adeguatamente considerato soprattutto in Patria.
Il professore Renato Lo Schiavo con la “Geopolitica del confine” ha ricostruito gli eventi storici che hanno portato i territori istriani, abitati prima del conflitto mondiale da cittadini in gran parte di origine italiana, a dover scegliere l’esilio per sopravvivere.
Attraverso la proiezione di alcune slides, di forte impatto emotivo, l’ingegnere Giuseppe Massaro ha illustrato la “Tragedia delle Foibe”, mettendo in luce il sacrificio, le umiliazioni ed il dolore del popolo italiano che ha subito le violenza e i martiri da parte delle truppe di occupazione yugoslave.
Anche gli studenti, con i loro interventi hanno dato il loro contributo arricchendo di contenuti la ricorrenza.
Il Prefetto ha altresì sottolineato la necessità che, per evitare il ripetersi di tali efferatezze, occorre che i giovani conoscano gli eventi storici che hanno portato passo passo alla ricostruzione, raggiunta con notevoli sacrifici, dai cittadini italiani e quindi anche dai profughi della dalmazia e istria animati da particolari sentimenti di legami con la Patria.
Il Prefetto ha inoltre evidenziato che l’intera vicenda della partecipazione italiana alla 1° Guerra Mondiale debba essere ancora approfondita e riletta anche alla luce dell’enorme sacrificio che le popolazioni meridionali hanno dovuto sopportare e in primo luogo proprio Trapani ove, in una sola giornata, perirono 6000 persone sotto un bombardamento.
Questi eventi devono essere mantenuti vivi nel nostro ricordo, ha concluso il Prefetto, per comprendere che la Pace è un bene fondamentale per lo sviluppo ed il benessere dei Popoli.