Quantcast
×
 
 
15/03/2019 11:05:00

Salemi, studenti in piazza al grido di “Vogliamo respirare il nostro futuro”

Tra le 200 piazze italiane che oggi si riempiranno di giovani, e non solo, che hanno accolto l’appello dalla giovanissima Greta Thunberg , c’e’ anche quella di Salemi.

Il portavoce del Comitato studentesco, Filippo Triolo, ci ha dichiarato che i ragazzi degli istituti superiori di Salemi, gli studenti del liceo classico e quelli dell' istituto tecnico commerciale hanno deciso di aderire al "Friday For Future", lo sciopero studentesco mondiale promosso dalla giovanissima attivista svedese.

Alla manifestazione ha dato la sua adesione anche l’Associazione “Peppino Impastato”.  Gli studenti si sono dati appuntamento in mattinata nella via Baviera davanti la sede del liceo classico "F.sco D'Aguirre”.

Da dove, poi, si e’ snodato il corteo, percorrendo corso dei Mille, e sostando sul piazzale Peppino Impastato.
Un sito altamente simbolico, dove i giovani studenti , nei panni di combattenti ecologisti, hanno raccontato la storia di Greta Thunberg, denunciando i problemi ambientali che affliggono il mondo come il riscaldamento globale. E guai a chiamarlo solo cambiamento climatico!
Presente anche il vice sindaco Calogero Angelo, assieme ai volontari del servizio civile cittadino, rappresentata da Anna Pilocane Rapallo, hanno messo in evidenza i problemi ambientali locali, ponendo l’accento sul territorio salemitano caratterizzato da progressivo dissesto idrogeologico, per il quale da anni si attendono provvedimenti idonei.

I progetti ci sono, i finanziamenti anche. Si aspettano l’inizio dei lavori. Un motivo di più per sollecitarli!
Al grido di "Vogliamo respirare il nostro futuro" i ragazzi hanno attraverso il centro storico per raggiungere Piazza della Dittatura, dove ha sede il Palazzo Comunale.

Alla giornata di lotta odierna ci si e’ arrivati in un crescendo inarrestabile da quando la sedicenne Thunberg (da ieri anche candidata al premio Nobel per la Pace) decise di non presentarsi più a scuola fino al 9 settembre seguente, giorno delle elezioni politiche, chiedendo al governo di occuparsi più seriamente del cambiamento climatico, adottando politiche più incisive per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Da allora non si é più fermata e ogni venerdì, assentandosi da scuola, é scesa in piazza assieme ad altre compagne per protestare davanti al Parlamento.
Mese dopo mese, la sua protesta è diventata punto di riferimento per milioni di studenti, che in diversi paesi hanno iniziato a organizzare marce e manifestazioni sul clima, e sempre di venerdì.

Franco Ciro Lo Re