L'aeroporto di Catania compra Comiso. Musumeci spera lo stesso tra Palermo e Trapani
Mentre il bando che doveva assegnare i 22 lotti per l'aeroporto di Birgi è stato per l'ennesima volta un flop, a Catania la Sac ha acquisito il 100 per cento di Intersac, la società catanese che detiene il 65 per cento del pacchetto azionario di Soaco. La società che gestisce lo scalo catanese di Fontanarossa ora potrà controllare più agevolmente anche l'aeroporto di Comiso.
La notizia è stata data ufficialmente dal presidente della Camera del Commercio del Sud Est, Pietro Agen, nel corso del convegno che si è svolto ieri, nell'Aula magna dell'università di Catania, sul tema «Il trasporto aereo nell'Europa delle Regioni: la rete aeroportuale della Sicilia». Il convegno era organizzato dalla stessa Sac, con il Centro Studi Demetra, il patrocinio della Regione Siciliana, Enac ed Assaeroporti.
Agen ha parlato di una «buona notizia» ritenendo positivo che la società catanese possa avere il controllo diretto dei due scali della Sicilia orientale: un controllo che la Sac ha sempre operato anche nei primi cinque anni di vita dello scalo. Non cambia, infatti, la partecipazione di Sac all'interno di Soaco (società di gestione di Comiso), ma Intersac sarà ora interamente di Sac. In precedenza la Ies aveva il 40 per cento e la Sac il 60 per cento. Sac e Ies, due anni fa, non avevano raggiunto l'accordo sulla necessità di ricapitalizzare la società e, per questo, nel dicembre 2017, si era avviata la liquidazione. Questa lunga fase di stallo ha bloccato l'aeroporto di Comiso.
Il presidente della Regione Nello Musumeci, che non ha partecipato al convegno, è convinto che serve realizzare una gestione unitaria ed omogenea degli aeroporti. "La privatizzazione è una necessità, non una scelta - ha detto -. Ben venga l'investitore privato che porta risorse finanziarie in Sicilia e fa bene il pubblico a vigilare in maniera costante. Sei aeroporti e sei gestioni sono un paradosso tutto siciliano. E Musumeci si augura che la stessa cosa possa avvenire con tra gli aeroporto di Palermo e Trapani. Sarà difficile e impegnativo, ma la Regione ha il dovere di farlo".
Ma il Governatore aggiunge che, se Palermo dovesse ancora fare resistenza chiederà a Sac di discutere di poter integrare anche Trapani in questa rete aeroportuale. Un piano B che Musumeci aveva già in mente da tempo, pur di non far morire Trapani. Sotto la gestione del sesto aeroporto italiano, che con Comiso cresce ancor di più, Birgi potrebbe contare su una strategia aziendale, investimenti e risorse finanziarie e, perché no, con un collegamento plurigiornaliero Trapani Catania, questa nuova rete aeroportuale potrebbe divenire lo “scalo siciliano” per eccellenza e un “hub” al centro del Mediterraneo.
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