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24/04/2019 07:00:00

La visita a Marsala del Ministro della Giustizia Bonafede: ecco cosa ha detto

“Il Tribunale di Marsala rappresenta un’eccellenza a livello nazionale. Come trapela dai numeri delle cause smaltite. Ma non solo per questo. Sono, infatti, delle realtà fondamentali. Non solo per queste pratiche virtuose portate avanti, ma anche perché sono presidi di legalità in un territorio come questo, dove c’è un alto livello di infiltrazione della criminalità organizzata. E quindi lo Stato deve custodire questi presidi di legalità e dare loro dei segnali di vicinanza”.


Sollecitato dai cronisti ad esprimere un giudizio sul “caso Siri”, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, facendo ingresso nel nuovo Palazzo di Giustizia di Marsala, ha detto: “Come ministro della Giustizia non posso esprimere alcun commento. Il punto è che quando ci sono vicende giudiziarie è giusto che le forze politiche vadano a verificare se i fatti rappresentano un problema dal punto di vista politico. Il Movimento 5 Stelle sta dicendo che questo problema c'è da un punto di vista politico. A volte il fatto di non pter commentare mi provoca dolore. Vorrei semplicemente dire la mia, ma è giusto che il ministro abbia la responsabilità istituzionale di non entrare nel merito di fatti giudiziari”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, entrando nei locali del nuovo Palazzo di Giustizia di Marsala, che entrerà in funzione il prossimo primo di ottobre. Il ministro Bonafede, invitato dal presidente del Tribunale Alessandra Camassa alla cerimonia di inaugurazione della nuova struttura giudiziaria, prevista per l’11 ottobre, ha aggiunto: “Oggi, ho avuto modo di parlare e ascoltare con magistrati, avvocati, personale amministrativo e tutti quegli addetti ai lavori che ogni giorno portano avanti la macchina della giustizia, nonostante tutte le problematiche che ci sono e sulle quali ho avuto modo di dialogare. Adesso, vengo qui a visitare questo palazzo che purtroppo, per anni e anni, è stato in attesa di poter vedere terminati i lavori. E’ un momento importante per questo territorio. E ancor prima della cerimonia di inaugurazione, vorrei venire anche in estate per vedere le fasi del trasloco che sarà avviato in luglio”. 

 

 “Abbiamo trovato una giustizia veramente al collasso sotto tanti punti vista, da quello del personale all’edilizia. E questo perché prima lo Stato metteva la giustizia non proprio tra le priorità del Paese. E se la giustizia ha funzionato è perché molti hanno lavorato oltre quello che era strettamente previsto in base al loro stipendio. Noi, in finanziaria, abbiamo inserito l’aumento della pianta organica con l’assunzione tramite concorsi di tremila unità di personale amministrativo e 600 magistrati. Nell’arco di due anni, saranno assunti circa 4500 nuove unità di personale” ha detto Bonafede incontrando magistrati, avvocati e personale amministrativo del settore giustizia e  ha aggiunto: “La giustizia, finora, ha funzionato anche grazie ai precari della magistratura, vice procuratori e giudici onorari. Noi abbiamo pensato anche a loro. Certo, non diventeranno magistrati, ma avranno una vita più dignitosa. Lo Stato non può perseguire il lavoro nero e poi comportarsi come è stato fatto con i precari della giustizia”.

Sull’entrata in funzione, a partire dal prossimo 1 ottobre, del nuovo Palazzo di Giustizia di Marsala, il ministro Bonafede ha poi affermato: “I lavori di costruzione della struttura sono iniziati nel 2007, mentre il progetto è del 2000. E anche altrove i tempi sono stati di 10 o 15 anni. E questa è l’immagine di come sono andate finora le cose per la giustizia in Italia. Cioè con uno Stato che non considerava la tempestività dell’intervento, ma andava sempre piano piano perché questo settore poteva sempre aspettare. Adesso, però, per me, la giustizia non deve più aspettare. Ha aspettato troppo”.

 



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