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03/05/2019 08:42:00

Marsala, imprenditore preso a calci e pugni da due trapanesi

 Uno lo teneva fermo per le braccia e l’altro lo picchiava. Calci e pugno alla testa e ai fianchi. Una selvaggia aggressione che è stata l’epilogo di un’animata discussione nata a seguito delle rimostranze fatte dalla vittima, il 36enne marsalese Maurizio Abate, a chi poi lo ha aggredito. E cioè, come denunciato dalla vittima ai carabinieri della stazione di Santi Filippo e Giacomo, due imprenditori agricoli trapanesi, V.D. e A.D., di 55 e 25 anni, padre e figlio.

Questo l’antefatto: i due imprenditori trapanesi, circa un mese fa, si erano rivolti ad Abate, legale rappresentante della cooperativa agricola “Kore”, per partecipare alla Fiera di Stoccarda, svoltasi dal 26 al 28 aprile. E così, fatto l’accordo, il 23 aprile i tre sono partiti per la Germania. Abate in aereo egli altri due con un furgono preso a noleggio sul quale è stata caricata la merce da esporre e vendere in uno stand. Finita la fiera, il 29 si ritorna in Italia. Abate di nuovo in aereo e gli altri due con il furgone sul quale è stata caricata la merce invenduta. Merce che in parte anche di Abate. E per questo, la sera del 30 aprile, intorno alle 21, V.D. e A.D. arrivano in contrada Cutusio, versante nord marsalese, per scaricare la merce di Abate. Ma quest’ultimo, mentre sale sul “muletto” per iniziare a scaricare, rimprovera ai due trapanesi di aver dimenticato in albergo le sue due valige, non caricandole sul furgone come aveva detto loro di fare, prima a voce e poi anche con un messaggio telefonico. Per questo, Abate è stato costretto a riportarle a casa in aereo. I due trapanesi, però, non hanno gradito il rimprovero e così, quando Abate li ha inviato ad andare via dopo avere finito di scaricare la sua merce, è stato selvaggiamente aggredito. In due riprese. Mentre Abate dava loro le spalle, V.D. iniziava a strattonarlo sul lato destro, mentre il figlio lo colpiva con schiaffi e pugni dal lato sinistro. Abate, sorpreso, riusciva a divincolarsi per qualche istante. Ma subito dopo veniva nuovamente raggiunto e mentre V.D. lo teneva fermo per le braccia, il figlio continuava a colpirlo con calci e pugni al volto e ai fianchi. Abate tentava farli ragionare. Li invitava a smettere, dicendo loro che questi non erano comportamenti civili. Gli aggressori, a quel punto, smettono. Per tornare, però, alla carica, ancora con calci e pugni, e con maggiore violenza, mentre Abate sta per abbassare la saracinesca del suo magazzino. Pare, convinti che il responsabile della coop Kore avesse preso le chiavi del furgone. Il figlio gli dice che l’avrebbe “levato di mezzo”. Abate riesce a divincolarsi ancora una volta. E dopo che gli aggressori si allontanano, telefona ai carabinieri, che vendendolo in quello stato hanno chiamato un’ambulanza. Al Pronto soccorso del “Borsellino”, i medici hanno riscontrato frattura di una costola, contusioni ed escoriazioni al volto e al collo (prognosi: 30 giorni).

Ad assistere legalmente Abate è l’avvocato Vincenzo Forti. Ad inchiodare i due trapanesi alle loro responsabilità sono le immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza dell’azienda di contrada Cutusio. Immagini che sono state allegate alla denuncia presentata ai carabinieri.



Cronaca | 2024-05-14 10:17:00
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