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03/08/2019 04:00:00

Scuola, insegnanti immessi in ruolo. Alla Sicilia spettano solo le briciole

Dopo settimane di attesa, il ministero dell’Istruzione ha definito i numeri per le immissioni in ruolo dell’anno 2019/2020. In Sicilia arriveranno 2.137 stabilizzazioni, ma si tratta di numeri che rappresentano una goccia nel mare del precariato scolastico isolano e che non affrontano l’annoso problema della dispersione scolastica che dalle nostre parti costituisce un handicap per il sistema economico e sociale. Il contingente riservato alla Sicilia dai tecnici del Miur dipende ovviamente dai posti vacanti dopo i trasferimenti e la mobilità in entrata nell’Isola. E basta spulciare i dati delle altre regioni italiane per rendersi conto che parliamo di una percentuale risicata: appena il 4% dei 53.627 posti autorizzati dal ministero dell’Economia.

Alla Lombardia, per avere un termine di paragone, andranno 11.440 posti. E saranno 5.444 quelli di cui beneficeranno i precari toscani. In Sicilia, a fare la parte del leone sarà la scuola secondaria di secondo grado cui andranno quasi metà (976 posti) delle cattedre complessive che arriveranno nell’Isola. A seguire, la scuola media con 601 posti. Potranno coronare il sogno di una vita 248 precari e vincitori di concorso della scuola primaria e 153 maestre di scuola dell’infanzia. Al sostegno andrà la quota mancante: 159 cattedre. Nei prossimi giorni, i singoli uffici scolastici provinciali conteggeranno le percentuali che andranno destinate ai precari inseriti nelle liste ad esaurimento e la parte da assegnare ai vincitori di concorso. Si parte da una suddivisione al 50% tra i primi e i secondi.


Ma se una delle due liste fosse esaurita, o non avesse un numero sufficiente di aspiranti, sarà l’altra parte ad aggiudicarsi i posti rimanenti. E se entrambe le liste fossero vacanti, le cattedre andranno a supplenti. Per i neosegretario regionale della Flc Cgil, Adriano Rizza, “i 2.137 posti destinati dal Miur alle immissioni in ruolo in Sicilia non bastano. Bisogna incrementare – spiega – i posti in organico di diritto, partendo dall'aumento delle ore della scuola primaria da 27 a 30 per tutti e del tempo pieno”. Una mossa che contribuirebbe a contrastare la dispersione scolastica e gli abbandoni. “Inoltre – continua Rizza – per migliorare la qualità dell'offerta allo studio degli alunni è indispensabile ridurre il numero degli studenti per classe, anche alla luce delle condizioni dell'edilizia scolastica siciliana”. Mentre sul sostegno la situazione appare paradossale: a fronte di 8mila posti in deroga, il ministero stabilizza solo 159 docenti. “Occorre intervenire subito – conclude il segretario della Flc Cgil – per stabilizzare questi posti e consentire il rientro ai docenti di ruolo fuori regione che sono già in possesso della specializzazione e, allo stesso tempo, risolvere il problema del precariato che in Sicilia è particolarmente complesso e delicato".