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10/08/2019 07:52:00

Marsala, la difesa di Cipriano Sciacca: "Sono stato truffato"

 Indagato dalla Procura di Roma per concorso in “indebita compensazione” tributaria nell’ambito dell’operazione della Guardia di finanza “Maat”, che nel mare di Ponza ha visto l’arresto, per frode fiscale e auto-riciclaggio, del 57enne avvocato civilista romano Michele Alfredo Paese, il 55enne marsalese Cipriano Sciacca si difende contrattaccando.

Lo fa attraverso una nota diffusa dai suoi legali, gli avvocati Vincenzo Scontrino, Stefano e Andrea Pellegrino. I legali tengono a precisare che nessun ruolo di prestanome è stato attribuito al loro assistito nel corso dell’indagini giudiziarie romane riguardanti l’avvocato Michele Paese.

“La contestazione mossa dalla procura romana nei confronti di Cipriano Sciacca – affermano gli avvocati Pellegrino - è da ricondursi esclusivamente ad un reato tributario per cui pende già un procedimento avanti il Tribunale di Marsala in composizione monocratica. In tale procedimento, il 21 gennaio scorso il nostro assistito ha reso interrogatorio avanti la P.G. - Guardia di Finanza - della Procura di Marsala, chiarendo i termini della vicenda giudiziaria e provando documentalmente di essere stato truffato dall’Avv. Michele Paese. Peraltro, lo Sciacca ha già provveduto ad avviare l’iter procedurale per la regolarizzazione della posizione fiscale. In data odierna, inoltre, è stata depositata - concludono gli Avvocati Pellegrino - una denuncia nei confronti di Michele Paese per le attività truffaldine perpetrate nei confronti di Cipriano Sciacca”. Come spiegano i suoi legali, dunque, per gli stessi fatti contestati dagli investigatori romani, Sciacca è già sotto processo a Marsala. E non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. Noto per essere ai vertici regionali del patronato Sias, il 55enne marsalese è coinvolto nella qualità di legale rappresentante della “Mater srl”. Per l’accusa, l’avvocato Paese, nonché Pierpaolo Palla, quali amministratori “di fatto” della “Wanima srl”, a Fabrizio De Santis, quale amministratore di diritto della stessa società, hanno ceduto alla “Mater srl” di Sciacca “crediti tributari inesistenti”, che sarebbero stati acquistati dalla società marsalese “al 10 per cento del loro valore nominale”. Crediti, poi, utilizzati dalla Mater, ma senza alcun versamento delle somme dovute a titolo di imposta da quest’ultima. Utilizzando in compensazione, sempre secondo l’accusa, crediti inesistenti “illecitamente maturati dalla Wanima srl per un importo di 802.348,40 euro”. Michele Alfredo Paese è finito in carcere con l’accusa aver messo in piedi un’organizzazione volta a vendere falsi crediti d’imposta. Per l’accusa, l’organizzazione dell’avvocato Paese, in tre anni, attraverso 250 società esistenti solo sulla carta, la maggior parte con sede in provincia di Roma, sarebbe riuscita a generare crediti Iva per oltre 320 milioni ed evadere l’imposta di 98 milioni.