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25/09/2019 06:58:00

Sicilia, la Regione ha i conti in rosso. E non se ne esce fuori...

 Alla ricerca delle responsabilità, la Regione ha i conti in rosso, non se ne esce fuori.

Il presidente dell’Isola, Nello Musumeci, ha affermato che il suo esecutivo passa metà del tempo ad occuparsi del disavanzo del governo precedente e per l’altra metà a programmare il futuro.

Gianfranco Miccichè chiede la testa politica di Gaetano Armao, assessore all’Economia, ma la situazione è più ingarbugliata di quella che potrebbe apparire.
I debiti con il governo di Crocetta sono cresciuti in maniera esponenziale, e questo attuale governo dovrà dare le giuste risposte, magari operando dei tagli, magari con dei sacrifici. E’ questo che ai siciliani andrà detto in maniera chiara e senza giri di parole.
La politica ha sempre saputo, in tutte le segreterie la vera situazione dei conti siciliani era nota. Si taceva per mera convenienza, per farci le campagne elettorali, per dare speranze quando già la fase terminale era acuta. Irreversibile.
E tutte le belle parole sulla possibilità di riscatto di questa terra, con il richiamo dei giovani a popolare le nostre città, a non farli andare via, rischiano di rimanere un racconto eversivo. In Sicilia si resta quel che si è: indietro nei trasporti, indietro nello sviluppo turistico, culturale, sociale, occupazionale, economico.
Siamo dietro ad altre Regioni nonostante il sole, i tramonti, il buon cibo.
La politica è stata incapace a dare risposte, si è attorcigliata su se stessa, raccontando la favola di un dolce riscatto. Cambia l’oratoria, nemmeno i soggetti, non cambia la trama. Il finale è già scritto.
E sarà un piano di emergenza per la Sicilia, invocato da Berlusconi, a salvarci? No, è un altro specchietto per le allodole, un paravento, l’ennesimo spot. Troppe partecipate, troppe spese, pochissime entrate.
E se Miccichè chiede che Armao venga sostituito per gli errori commessi e per non avere informato l’Assemblea della grave situazione, Musumeci blinda il suo vice.
E nel rimpallo di responsabilità tra passato e presente, tra esecutivo e Ars, ecco che ieri sono saltate anche le nomine dei presidenti dei Parchi siciliani.
Giancarlo Cancelleri, del movimento Cinque Stelle, è diventato vice ministro ai Trasporti, lasciando la carica di deputato regionale, doveva essere sostituito nella commissione Affari istituzionali, la sostituzione non è arrivata e pertanto i quattro Parchi regionali dell’Etna, dei Nebroni, delle Madonie e dell’Alcantara sono rimasti senza una nomina.
I nuovi presidenti dovrebbero essere Carlo Caputo per l’Etna, Mauro Scaccianoce per l’Alcantara, Domenico Barbuzza per i Nebrodi, Angelo Merlino per le Madonie.
Nomine che saranno avversate dai parlamentari del Pd, Peppino Lupo capogruppo dem ritiene che le nomine debbano essere cassate, perché gestite come posizioni di sottogoverno, senza alcuna competenza specifica.