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16/12/2019 06:00:00

Marsala, omicidio Nicoletta Indelicato. Oggi parla Carmelo Bonetta

  11,20 - Sorpresa nell'udienza che si tiene oggi, in Corte d'Assise, a Trapani, per l'omicidio di Nicoletta Indelicato. Doveva essere ascoltato Carmelo Bonetta, che si è auto accusato dell'omicidio, e ha a sua volta accusato l'imputata del processo trapanese, Margareta Buffa.

Ma i legali di Bonetta, che è sotto processo a Marsala con il rito abbreviato, hanno chiesto e ottenuto che l'udienza si tenga a porte chiuse. E così ha deciso il giudice. L'aula è stata fatta sgomberare, sono rimasti solo gli avvocati, i tecnici e i magistrati.

Un vero peccato, perchè era la prima volta che pubblicamente Bonetta parlava di quell'omicidio sul quale ancora ci sono tanti misteri, e che al momento resta senza un movente.

Ricordiamo anche che Buffa si è sempre dichiarata innocente.

06,00 - Riprende questa mattina davanti alla Corte d'assise di Trapani, il processo a Margareta Buffa, la trentenne marsalese di origine romena accusata, assieme al reo confesso, Carmelo Bonetta, dell'omicidio di Nicoletta Indelicato, la venticinquenne uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente data alle fiamme, la notte tra il 16 e il 17 marzo scorsi nella periferia di Marsala, in contrada Sant’Onofrio.

Oggi in aula sarà ascoltato proprio Carmelo Bonetta  che, dichiaratosi colpevole, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Carmelo Bonetta venne arrestato dopo avere ammesso di essere stato l’autore materiale dell’omicidio con la complicità della Buffa. Fu lui stesso la mattina del 20 marzo, a condurre i carabinieri nel vigneto di contrada Sant'Onofrio. 

La confessione di Bonetta - Interrogato dai carabinieri, Bonetta confessò di avere ucciso Nicoletta tre giorni dopo il delitto, dichiarando che la Buffa è stata sua complice. Il reo confesso ha raccontato agli investigatori di essersi nascosto nel bagagliaio dell’auto con cui Margareta ha portato Nicoletta in contrada Sant’Onofrio. E che poi è saltato fuori, coltello in pugno, quando l’amica si è fermata davanti ad un’antica cappella scavata nella roccia. I carabinieri hanno ricostruito i movimenti delle due ragazze (prima in un bar del centro storico di Marsala e poi in auto verso l’entroterra) attraverso le immagini di diverse telecamere di impianti di video sorveglianza pubblici e privati.

I due presunti assassini, subito dopo l’omicidio, per sviare le indagini, si sono cambiati d’abito e sono andati a ballare in un locale pubblico di Castelvetrano. E mentre viaggiavano in direzione di quest’ultimo centro, Bonetta avrebbe gettato il coltello con cui ha ucciso Nicoletta nel torrente Mazaro. Dove, poi, lo ha fatto ritrovare ai carabinieri. Anche se la pioggia di quella notte aveva, nel frattempo, cancellato le tracce di sangue. 

La svolta nelle indagini arrivò la sera del 19 marzo scorso, quando nella sala d’aspetto della caserma dei carabinieri di Marsala, Margareta Buffa disse a Bonetta: “Non si deve trovare il corpo, ok?, capiscimi. Da qui voglio uscire con la mia auto e la mia vita”. Bonetta, intuendo che nella stanza potesse esserci una microspia, rispose: “Zitta!”. 

Nicoletta uccisa in un posto diverso da dove è stata ritrovata? -  Nel corso dell'ultima udienza, con la testimonianza del colonnello Carlo Romano del Ris di Messina è saltata fuori la possibilità che Nicoletta non sia stata uccisa nel vigneto di contrada Sant'Onofrio dove è stata rinvenuta, ma trasportata lì già cadavere.  “Nel tappetino del bagagliaio – ha detto il colonnello – è stata riscontrata la presenza di tracce di sangue di Nicoletta Indelicato”. Questo fa pensare, dunque, al fatto che non sarebbe stata uccisa in contrada Sant’Onofrio, dove, è stato rinvenuto il suo corpo, ma da un’altra parte e poi caricata nel bagagliaio dell'auto e abbandonata in quel vigneto.

Niente tracce di Bonetta nell'abitacolo. Chi era la donna a bordo dell'auto di Margareta? -  Le dichiarazioni del colonnello del Ris dicono anche un'altra cosa di assoluto rilievo: “A bordo dell’auto, la Lancia Y di Margareta Buffa – ha detto l’ufficiale – abbiamo riscontrato la presenza di tracce di sangue riconducibili alla vittima e all’imputata”.  Inoltre, secondo le analisi degli inquirenti, nell’abitacolo dell'auto non sarebbero state riscontrate tracce di Carmelo Bonetta, ma tracce riconducibili ad una terza persona di sesso femminile che non è stata identificata. Chi era quella persona. Era stata soltanto una passeggera di Margareta, in un'altra occasione, o era a bordo dell'auto quella sera? Domande che, speriamo possano avere delle risposte certe.  

 

 



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