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08/01/2020 06:56:00

I sindaci siciliani hanno incontrato il Ministro per il Sud Provenzano. Ecco com'è andata

 Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha incontrato a Palermo il consiglio regionale dell’Anci Sicilia, l'associazione che raggruppa tutti i Sindaci.

Sono stati affrontati i problemi che i comuni siciliani e in generale quelli del Sud Italia hanno quotidianamente.

È stata sottolineata la necessità di individuare una sede istituzionale stabile per affrontare le singole questioni e risolverle. Su precisi temi che riguardano tutti i comuni d’Italia l’Anci Sicilia ha problemi ad applicare le norme nazionali.

Un’anomalia denunciata nel corso dell’incontro, dalle difficoltà in materia di personale all’assenza di professionalità, ( mancanza di chi mette in piedi i progetti ad esempio; mancanza di un presidio nell’ufficio tecnico) queste cause compromettono l’attività ordinaria e anche la possibilità di utilizzare al meglio le risorse dei programmi operativi regionali e in generale le risorse comunitarie.

Salvo Pogliese, sindaco di Catania, ha posto l’attenzione sul tema della modifica del sistema della riscossione dei tributi ( Tari), oggetto di dibattito all’interno dell’Anci a livello regionale e nazionale e su cui si è trovata una convergenza ed è stata oggetto anche di approfondimento da parte del viceministro Castelli che <<ha esternato la condivisione di questo percorso nono stante qualche resistenza da parte dell’Enel>>.

<< Nella mia città il 50% dei miei concittadini non paga la tari, ciò significa un mancato introito di 40 milioni di euro l’anno, ovviamente nessuno di noi penserebbe di tagliare l’energia elettrica agli indigenti sarebbe da tso, immaginando un fondo di solidarietà che permetta di evitare di tagliare l’energia elettrica agli indigenti reali ma non possiamo permettere ai furbi di continuare a comportarsi come si comportano>>.

Secondo Rosalia Stadarelli, sindaco di Misilmeri, << anche noi sindaci abbiamo colpa di come gestiamo i nostri territori ma è pur vero che il Mezzogiorno oggi soffre di una politica molto distante dalla politica nazionale. Non riusciamo infatti nemmeno a farci comprendere dall’Anci nazionale>>.

Diventa quindi fondamentale un tavolo nazionale perché << i comuni del Mezzogiorno hanno bisogno di riscatto>>.

Per Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina, i problemi del sud sono quelli che abbiamo sentito più volte: i giovani vanno via dalla Sicilia ; i rifiuti; la carenza di infrastrutture.

A parere di Spera << Il fondo di perequazione infrastrutturale sarebbe una grande opportunità di investimento, di nuove risorse, perché aldilà della redistribuzione ordinaria delle risorse del 34% che lo Stato dovrebbe assegnare al Sud noi abbiamo la necessità di ulteriori risorse su determinati temi: infrastrutture, livelli essenziali delle prestazioni, riprogrammazione dei fondi europei>>.

Il ministro Provenzano ha ribadito il proprio impegno a favore del Mezzogiorno << accantonato dalla politica nazionale>>. A parere di Provenzano dopo il periodo della crisi, con l’austerità e le politiche di contenimento, la politica ha eliminato dal proprio orizzonte le politiche di sviluppo territoriale e i territori, quindi i comuni, che sono state le vittime sacrificali di una politica che << doveva tagliare i cordoni della borsa, tagliare risorse per gli investimenti, determinando un sentimento di abbandono con cui oggi mi trovo a dover fare i conti>>.

Nonostante questo il ministro ha manifestato l’intenzione di continuare la sua battaglia a fianco di tutti quei sindaci desiderosi di migliorare la situazione dei loro comuni.

“Ringraziamo il ministro Giuseppe Provenzano per la disponibilità dimostrata nel voler costruire un rapporto diretto fra governo e autonomie locali e nell’avviare un lavoro di concertazione fra i vari livelli istituzionali”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.

“Chiediamo la istituzione di un tavolo Stato – Regione-autonomie locali che possa essere un luogo d’incontro e di confronto sulle problematiche d’interesse degli enti locali anche in considerazione del fatto che la Regione Siciliana ha competenza esclusiva in materia di ordinamento delle autonomie locali – continua Orlando -. Abbiamo necessità di trattare temi fondamentali come lo spopolamento delle aree interne, gestione dei rifiuti, del personale precario della pubblica amministrazione, la riscossione dei ‘Debiti di dubbia esigibilità’, il Patto per il sud e la necessità di infrastrutture, uscendo dalle, purtroppo consuete, logiche emergenziali”.

Secondo Orlando “è intendimento di tutti evitare di andare avanti seguendo logiche di emergenza iniziando un percorso condiviso che porti alla soluzione dei problemi”. Per Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia, “è necessario individuare una sede istituzionale stabile dove affrontare l’anomalia legata alla discrepanza fra la legislazione nazionale e quella regionale, spesso inapplicabili e in contraddizione tra loro, che rende spesso impossibile affrontare le innumerevoli problematiche che vivono quotidianamente i comuni”.