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26/01/2020 18:00:00

Sicilia, distrutti 20mila chili di limoni turchi pericolosi provenienti dalla Tuchia

Limoni di origine turca, sono stati sequestrati qualche giorno fa ad un importatore siracusano. Una volta approdati al porto di Siracusa, qualora avessero superato i controlli sarebbero finiti sul mercato. E invece, sono stati bloccati perché non presentavano le caratteristiche idonee all’immissione al consumo, come stabilito dalla normativa comunitaria. Adesso si chiede formalmente un'interrogazione al Parlamento europeo in merito al sequestro dei limoni, in modo da spiegare come sia possibile che arrivino sostanze tossiche all'interno della Ue.

Il sequestro e la distruzione dei limoni turchi segue il recente sequestro dei melograni nocivi arrivati al porto di Palermo dalla Tunisia. "Che sia di monito per quanti pensano di lucrare sulla salute e sull'economia dei siciliani", afferma l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera. I limoni sono stati distrutti sotto la supervisione e il controllo del personale dell’Ispettorato centrale repressione frodi e del Corpo Forestale della Regione.

Le venti tonnellate sequestrate hanno portato all'attenzione su ciò che arriva nei nostri porti e di conseguenza sulle nostre tavole. "Il sequestro dei limoni turchi a Siracusa è l'ennesima vicenda paradossale che grida vendetta in un mondo che sembra impazzito. Adesso vogliamo i nomi degli importatori che hanno avuto il coraggio di acquistare limoni tossici, non adatti al consumo umano nella terra che produce i limoni più buoni del mondo - tuona l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao -. Nonostante l'ottimo lavoro portato avanti dagli addetti al controllo della merce che entra nei nostri confini bisogna anche sottolineare che il susseguirsi di sequestri e merce non idonea, deve far riflettere e far reagire la Commissione Europea e le istituzioni responsabili. Restiamo dall'idea di inserire una regola di divieto d'importazione nelle regioni nelle quali i prodotti come grano, agrumi e ortaggi rappresentano un importante volano di sviluppo e un fondamento economico storico - spiega il pentastellato -. La nuova Commissione Europea prenda l'impegno di avviare una seria politica di tutela e sostegno economico alle produzioni agrumarie locali, che preveda anche l'intensificazione dei controlli e barriere anche tariffarie all'ingresso, soprattutto nel periodo di raccolta e formazione del prezzo", conclude Corrao.

Secondo le stime della Regione sono stati effettuati ben 2.950 controlli presso porti, aeroporti, grande distribuzione organizzata, mercati all’ingrosso e magazzini; circa 20 mila analisi di laboratorio e oltre 166 sono state le intercettazioni di vegetali e prodotti vegetali, non conformi alla vigente normativa europea in materia di barriere fitosanitarie.