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28/01/2020 06:00:00

Mazara, Giorgio Randazzo: "Sull'acqua non si specula. Si pretende verità e trasparenza"

 Giorgio Randazzo consigliere comunale a Mazara, che cosa sta succedendo con l’acqua inquinata?

A seguito di analisi commissionati dal Comune nei pozzi di Ramisella 2 e 3 e all’uscita dalla centrale è emerso che il valore limite di 50mg litro di nitrati è stato abbondantemente sforato e con questo l’ufficiale sanitario dell'Asp ha ordinato la chiusura dei pozzi. L’amministrazione però ha continuato ad erogare acqua nonostante l’obbligo da parte del sindaco di comunicare le anomalie nelle acque e le prescrizioni sull’utilizzo delle acque. E la cosa paradossale è che l’ingegnere Asaro del terzo settore ha risposto ai colleghi consiglieri e al presidente della commissione Sanità Palermo, dicendo che l’acqua è a posto e che non c’era nessuna anomalia con i nitrati.

Forse non sapeva di questa nota?

No, non è possibile in quanto la nota è indirizzata tramite pec all’ingegnere stesso, al sindaco, al responsabile del servizio idrico, ecc. C’è stata una omissione nei confronti dei consiglieri comunali che hanno il diritto di approfondire ogni questione pubblica. E poi c’è stata una omissione da parte dell’amministrazione Comunale. Mi chiedo cosa è stato fatto per ottemperare a questa situazione? Cosa vuole fare l’amministrazione? Ancora oggi non è stata fatta nessuna comunicazione alla cittadinanza.

Questo lei lo ha detto in consiglio comunale?

Certo, ne ho parlato in consiglio, e mi dispiace che ancora una volta davanti a documenti ufficiali come l’Asp, il sindaco risponda ancora una volta sul piano personale e su tutti altri temi che non rispondono al dibattito politico.

I cinque stelle chiedono una commissione speciale che si occupi della qualità dell’acqua a Mazara.

Credo che sia legittimo e doveroso. Io sto monitorando la situazione. La prossima settimana chiederò il punto all’amministrazione e all’ufficiale sanitario su ciò che si è messo in cantiere. So che il sindaco come ha annunciato in consiglio comunale chiederà un incontro con il prefetto per raccordarsi sulle eventuali azioni. Il risultato non cambia. Pochi giorni fa Repubblica scriveva che l'1,6% dei tumori diagnosticati in Italia sono dovuti alla cattiva erogazione dell’acqua nei nostri rubinetti. Sulla sanità pubblica non si deve speculare, bisogna aprire gli occhi e soprattutto si pretende la verità e la trasparenza.