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25/02/2020 06:00:00

Co-marketing, tratte sociali, merci. Il piano di sviluppo dell'aeroporto di Birgi

 Non solo, e non tanto i voli che portano turisti nel territorio della provincia di Trapani.

Il piano di sviluppo per l’aeroporto di Trapani Birgi punta a far diventare il Vincenzo Florio la prima base europea per il disassemblaggio degli aerei.
Una strategia che porta la firma di Salvatore Ombra, presidente dallo scorso agosto di Airgest, la società di gestione dell’aeroporto controllato quasi totalmente dalla Regione Sicilia che possiede il 99,7% delle quote.

Nuove rotte, nuove compagnie aeree e puntare sul trasporto di merci. Tre direzioni ben precise che vuole prendere Ombra nel piano di sviluppo presentato al presidente della Regione Nello Musumeci per riportare l'aeroporto in attivo.


Uno sviluppo che non può prescindere, ovviamente, dal traffico di passeggeri passato da 1,5 milioni circa di passeggeri del 2015, a 480 mila del 2019. Un crollo verticale determinato da tanti fattori e che ha portato ad una crisi enorme per Birgi, soprattutto in bilancio.

Birgi come una grande officina.
Per l'Airgest è pronta un'altra ricapitalizzazione da 9 milioni di euro per far fronte al fabbisogno finanziario dell'aeroporto. Ombra spera che sia l'ultima volta che si utilizzi questo strumento per andare avanti, e che dal prossimo esercizio Birgi possa camminare con le proprie gambe. Ad aiutare saranno certamente i milioni che arrivano dalla regione ma anche una strategia che permetta a Birgi di essere protagonista. L’idea è quella di farne la prima base d’Europa per il disassemblaggio degli aeromobili in disuso. Una strategia che farebbe del Vincenzo Florio una sorta di aero-officina che passa dalla costruzione di tre hangar. Ci sarebbe già una società pronta ad investire 18 milioni di euro e il progetto è stato presentato all’Enac.

Ryanair e il co-marketing.
Intanto si sta tentando di allacciare rapporti commerciali con nuove compagnie aeree e ricucire quelli, una volta saldissimi, con Ryanair, la compagnia aerea Irlandese che in passato ha contribuito alle fortune di Birgi e Airgest.
Nei giorni scorsi Ombra si è detto soddisfatto per un incontro definito “estremamente positivo, di diplomazia ed apertura, anche con Ryanair, in cui è stato tracciato il percorso da seguire, con la conferma da parte del vettore irlandese di voler continuare a investire per il futuro su Trapani, già a partire dalla stagione invernale e con un incremento forte di traffico nella Summer 2021”. Ma i progetti futuri passano anche dalla regolarizzazione dei capitoli passati. Per questo l’obiettivo è mantenere l’impegno con Ryanair di saldare entro aprile il debito contratto in passato. “Ho confermato che sarà fatto, così come la camera di commercio ci ha assicurato” ha detto Ombra. All’Ams, società di marketing di Ryanair, devono arrivare 200 mila euro del precedente contratto. Saldato il debito si può andare avanti con le trattative. Il direttore sviluppo rotte di Ryanair, Niall O’Connor ha confermato di voler continuare ad investire su Trapani, con un aumento di traffico, nonostante la forte contrazione dell’aviotrasporto, con relativa cancellazione delle rotte e chiusura di basi. Airgest per il 2020 può contare su circa 4.6 milioni di euro per trattare con le compagnie aeree e imbastire i nuovi accordi di co-marketing


Nuove rotte.
Intanto  si aggiungono nuove rotte con Sky Alps. Con il presidente e il ceo di Sky Alps, Joseph Gostner e Alex Spinato, invece, si è decretato l’ingresso a Trapani della nuova compagnia area con ben due voli giornalieri, entro l'estate, già dai primissimi di giugno, il Trapani Bolzano e il Trapani Roma. Confermate, per ora, con Ryanair, il Bologna e il Bergamo. Ce ne saranno anche delle altre, a partire dall’inverno, ma non sono ancora state ufficializzate.
Nuovi voli arriveranno una volta chiusa la gara delle rotte onerate, quelle finanziate con i 35 milioni di euro della continuità territoriale. Rotte non molto redditizie, che non soddisfano gli operatori turistici, ma il pensiero circolante dalle parti di Birgi è che tutto fa brodo.


Nel frattempo in Sicilia…
Mentre a Birgi continuano le manovre per tentare di far riprendere il volo all’aeroporto, nel resto dell’Isola ci sono importanti movimenti per gli altri aeroporti. A cominciare da Palermo. Infatti, sono pronti novanta milioni per l'ampliamento dell'aeroporto di Punta Raisi "Falcone-Borsellino" che si ingrandirà del 42% estendendosi anche sulla zona parcheggi. Il nuovo scalo palermitano, racconta il Rapporto SUD de Il Sole 24 Ore avrà un terminal per i vip, 17 spazi commerciali, oltre ad un albergo fuori dal terminal.

Il piano di sviluppo, che si chiude nel 2023, renderà l'aeroporto più sicuro con nuove opere antisismiche ma anche più eco-compatibile con impianti di riutilizzo dell’acqua e uso del fotovoltaico. Prevista anche la creazione di un parco a mare collegato all’aerostazione con un ponte. Punta Raisi, inoltre, ha chiuso il 2019 in positivo con circa 7 milioni di passeggeri registrando un incremento, rispetto al 2015, del 42,9%. E' previsto, infine, per giugno il "decollo" della nuova compagnia Aerolinee siciliane fondata dall'imprenditore Luigi Crispino che è stato il creatore di Air Sicilia (la compagnia fallita nel 2002) ed è stato uno degli azionisti principali di Wind Jet (fallita nel 2012).