La rivolta scoppiata alle carceri di Trapani è stata organizzata. Una tesi che già circolava tra gli agenti di polizia penitenziaria subito dopo che la situazione, dopo ore di tensione, era tornata alla normalità e che ora trova conferma nel rinvenimento di alcune mazze.
I reclusi le avevano realizzate, tenendole ben nascoste. Armi rudimentali che, però, avrebbero potuto uccidere se avessero colpito qualcuno. Ed ora è "caccia" a chi ha organizzato la sommossa, fomentando gli altri detenuti, che ha devastato un intero reparto: la sezione Mediterraneo. Martedì scorso, duecento reclusi si sono impossessati della casa di reclusione e dopo aver messo a soqquadro un padiglione distruggendo tutto quello che gli veniva a tiro, sono saliti sul tetto delle carceri.
L'intervento, tempestivo, delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa ha scongiurato che la situazione potesse degenerare. Nessuna fuga, ma soprattutto nessun ferito.