Quella che raccontiamo più che una bella storia di solidarietà, è la dimostrazione che il covid-19 può essere sconfitto solo grazie al rispetto delle regole.
CONTINUANO LE SPECULAZIONI SU INTERNET
Sul coronavirus c’è chi fa affari, alcuni lecitamente altri no. Si trova sempre un po' di tutto su internet con tag coronavirus: promozione di colonnine igiene mani con dispenser, noleggio e vendita di ambulanze, lenzuola dipinte con lo slogan “andrà tutto bene” da appendere in balcone ad 1€. E nell’elenco non può mancare la vendita di mascherine, ormai introvabili in Italia e meno che mai in Sicilia.
Ed ecco a Trapani via social “mascherine in stoffa con inserto carta forno euro 5”. A vigilare sulle speculazioni e contraffazione i continui controlli della Guardia di Finanza. Basti pensare che negli ultimi giorni 10000 mascherine sono state sequestrate a Catania in un negozio cinese perché non a norma, 10000 a Napoli perché immesse sul mercato con rincaro dal 300% al 6000% da una parafarmacia per questo chiusa, un centinaio confiscate a Parma perché vendute (e regalate) sfuse in una farmacia multata di 1032€. Anche la Federfarma sul sito ufficiale fa sapere che “combatte le speculazioni” ed invita a segnalare.
IL “FAI DA TE SOLIDALE”
Ma c’è chi al business fai da te contrappone il “fai da te solidale” a chilometro zero: ed è qui che inizia questa storia a lieto fine. Nella mattinata del 16 marzo via social, la ditta Boutique della Tenda di Antonino Santoro ha lanciato l’iniziativa di confezionare mascherine anti coronavirus per commercianti e cittadini della provincia di Trapani, sulla scia del materassaio e della negoziante di Civitavecchia che hanno lanciato questo trend.
“Data l’emergenza nazionale sia Boutique della tenda che Barra Quadra con sede a Trapani hanno intrapreso la bellissima iniziativa di realizzare ed omaggiare a tutte le persone che ne avessero di bisogno delle mascherine. Le suddette sono realizzate con tessuto TNT impermeabile (come da foto con inserto con celluare)” Questa la lodevole iniziativa rimbalzata via social su cui si specificava che i coprivolto, causa le restrizioni in atto e il negozio chiuso, sarebbero stati prodotti a casa, esattamente come già avvenuto nel Lazio. Positiva la risposta di cittadini e aziende che in poche ore ne hanno richiesto a centinaia.
DECRETO “CURA ITALIA”
Ma lo stesso pomeriggio del 16 marzo, nel corso della quotidiana conferenza stampa per fare il punto sulla diffusione del Covid-19 in Italia, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha specificato che gli indumenti incidono in bassa percentuale sulla diffusione del coronavirus. Bassa percentuale non significa zero, quindi in questa emergenza pandemica l’obbligo è mantenere alta l’attenzione sull’applicazione delle norme igienico sanitarie nella filiera di produzione e di distribuzione dei prodotti sanitari e alimentari.
“Tantissime aziende si propongono per produrre delle mascherine - ha detto Borrelli -e nel decreto legge c’è anche una misura che consente di realizzare mascherine sul territorio nazionale che sono su standard adeguati ai livelli di sicurezza ma che non debbano poi seguire quelle procedure lunghe e farraginose per avere una autorizzazione”.
Ciò a dire che la produzione come proposta e pubblicizzata per i commercianti di Civitavecchia non è più ripetibile per il signor Santoro e per chiunque altro. A Palermo in pochi minuti svaniscono post e iniziative di proprietari di velerie che avevano promosso le stesse iniziative.
IL DIRETTORE GENERALE DELL’ASP, FABIO DAMIANI, FA DA GARANTE DELLA PRODUZIONE DI MASCHERINE
Nonostante ciò ieri mattina (17 marzo) sui web journal si leggeva: “La produzione è iniziata questa mattina e già da domani saranno disponibili diverse mascherine e la cosa fondamentale è che le regaleranno a tutte le persone che ne hanno bisogno".
Il signor Santoro caparbiamente non ha voluto saperne di arrendersi e così con l’aiuto di una tv locale, è riuscito a stipulare un vero e proprio accordo con l’ASP di Trapani.
Usualmente tutti i dispositivi medici, vengono prodotti in ambienti asettici, quindi sanificati, controllati, marchiati CE e distribuiti. La particolarità del caso dovuto alla pandemia in corso ha richiesto una eccezione alla regola. A far da garante per la salute pubblica è il direttore generale dell’ASP, Fabio Damiani, che non solo ha autorizzato l’azienda di tendaggi della famiglia Santoro a produrre queste mascherine tipo chirurgico a partire da subito per distribuirle a tutto il personale della ASP di Trapani, ma ha commissionato anche produzioni future.
Non è chiaro però quando e come saranno distribuite gratuitamente ai cittadini. Un modello di accordo per la produzione di dispositivi sanitari quello stipulato tra Santoro e Asp di Trapani replicabile anche in altre province di Italia.
Anna Restivo