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20/03/2020 12:00:00

Trapani, i Misteri e le polemiche: "la decisione andava presa prima"

 Come era prevedibile, considerata l’emergenza Corona Virus, la processione dei Misteri di Trapani 2020, non si svolgerà. Se ne parlava sui social già da qualche settimana, ma l’ufficialità è arrivata soltanto adesso tramite un comunicato congiunto della Diocesi di Trapani, Il Comune e l’Unione Maestranze.
Non accadeva da 80 anni: nel 1940 la processione fu sospesa per sei edizioni a causa del secondo conflitto mondiale, per poi tornare a svolgersi nel 1946.

E’ un duro colpo per i trapanesi non poter assistere alla nostra secolare processione, un boccone amaro che bisogna digerire senza se e senza ma, poiché l’emergenza Corona Virus sta colpendo in maniera dirompente ed esponenziale tutto il mondo, e la processione dei Sacri Gruppi sicuramente non rappresenta una priorità. L’emergenza Corona Virus ci ha fatto capire che anche le certezze possono crollare e a Trapani, la Processione dei Misteri è sempre stata una certezza.

Personalmente quando qualche settimana fa deciso di annullare le Scinnute, a primo acchito mi ero infastidito non poco, ma l’emergenza non era ancora precipitata come oggi, e sinceramente non si capisce come mai la decisione dell’annullamento della processione sia stata presa soltanto adesso, quando per una questione di buon senso, l’Unione Maestranze avrebbe dovuto diramare quanto meno un comunicato dove dichiarava il non svolgimento della processione per quest’anno. E invece qualche giorno fa ha diramato un comunicato inutile e fuori luogo dove addirittura smentiva le voci sull’annullamento della processione.

Da lodare invece il comunicato diramato qualche giorno fa dal ceto degli Orefici, che cura la processione del gruppo “La Separazione”, in cui l’associazione “La Separazione” auspicava l’annullamento della processione. Non pervenuta nessun’altra dichiarazione ufficiale da parte degli altri ceti. Tutto ciò perché secondo alcuni addetti ai lavori, la decisione di annullamento spettava alle autorità competenti(Prefettura e Diocesi) e non all’Unione Maestranze; sarà anche così da un punto di vista burocratico, ma dal punto di vista etico, l’associazione presieduta da Giuseppe Lantillo, avrebbe dovuto prendere una posizione decisa e non attendere chissà che cosa.

Venerdì 10 aprile alle 14 dunque, i Sacri Gruppi non percorreranno le strade della Città, un anno sabbatico che forse servirà a farci riflettere un po’ tutti su ciò che rappresenta questa processione per tutti noi, ma sopratutto sulle tante cose futili che ne fanno da contorno.
Per quest’anno non assisteremo ne’ alle bellezze della processione(poiché la processione è bella e imponente di suo a prescindere da tutto), ma nemmeno alle tante brutture che danneggiano di anno in anno il nostro tesoro più prezioso, come per esempio certi atteggiamenti di onnipotenza già più volte criticati in passato dallo scrivente, certi esibizionismi fuori luogo, oppure la ricerca ostinata della novità ed infine la troppa importanza data agli oboli e ai contributi economici da parte delle istituzioni.

Però, la cosa più importante, a cui non assisteremo sarà la rappresentazione della passione e morte di Gesù Cristo, rappresentazione che molti, cittadini e addetti ai lavori senza distinzione alcuna, dimenticano, ed è questa la cosa più triste dell’annullamento della processione.
Il 10 Aprile sicuramente ci sentiremo un po’ monchi nell’anima, e forse il modo migliore per compensare questo senso di vuoto, sarà quello di pensare a tutte le vittime del Corona Virus, a quanti lo stanno combattendo e a tutti coloro che si stanno impegnando per sconfiggerlo.

Appuntamento dunque al 2 Aprile 2021, sempre se qualche “testa gloriosa” non proponga lo svolgimento della processione in estate o quando l’emergenza Corona Virus cesserà; ma è un’ipotesi molto remota in quanto la processione dei Misteri è la processione del Venerdì Santo, e non di un qualsiasi altro giorno, e credo che attendere altri 365 giorni per poter assistere alla nostra secolare tradizione, non sarà poi così un dramma di fronte ad un’emergenza che ci ha colto tutti di sorpresa.

Francesco Genovese