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22/03/2020 11:07:00

"Noi farmacisti in prima linea siamo soldati di nessuno"

 Noi farmacisti, in prima linea come tutti gli operatori sanitari, stiamo combattendo una lotta impari, contro un nemico invisibile, un killer pronto a colpire noi e i nostri cari quando meno te lo aspetti.


Contro di noi tutti quelli che non rispettano le direttive emanate, dai clienti che vengono in farmacia senza protezione, si accalcano dietro la porta in attesa di entrare e con un tocco di lingua inumidiscono di saliva le dita per prendere ricette e soldi: pura pazzia!
Allo Stato, che ci ha abbandonati non fornendo il materiale necessario (guanti, occhiali, camici, parafiati e le mascherine, quelle serie) o che non offre il tampone a quei colleghi, come il farmacista Duse di Monza, che con i figli farmacisti ha tosse, febbre e dispnea, ma non ritiene rientri nei casi da valutare con tampone...


Eppure abbiamo avuto morti e continui contagiati anche nella nostra categoria.
Combattiamo da soli, per la gente, per lo Stato e per noi, ma siamo abbandonati a noi stessi: siamo vittime di questo incubo e soldati di nessuno.
Ma siamo sempre in prima linea, anzi su un’unica linea, quella del fronte, del contagio, al contatto diretto con la morte che ci sfiora ogni giorno, ogni istante, con il suo ghigno sardonico.


È un dolore atroce, una paura non più impalpabile e tornando a casa, non riesco a non versare quelle lacrime di impotenza e di terrore che mi attanaglia sempre più, allontanandomi dall’affetto dei miei cari, dei miei genitori, dei nonni, dei figli che non posso più baciare, abbracciare per paura di trasmettere quel velo gelido di morte che potrebbe già avermi avvolto, ogni giorno.
Forse andrà tutto bene, ma non ora, perché ora la gente muore, ogni giorno, ogni istante...
Abbiate cura di voi stessi, delle vostre anime...

Piero Pellegrino
Farmacista nel terrore