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31/03/2020 06:00:00

Coronavirus: oltre 100mila casi, ma c'è il record dei guariti e i contagi rallentano

18,30 - Siamo al picco dei contagiati di coronavirus in Italia. "La curva ci dice che siamo al plateau, non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta e che è finita ma che dobbiamo iniziare la discesa e la discesa si comincia applicando le misure in atto". Lo ha detto il presidente dell'ISS Silvio Brusaferro nel corso della conferenza stampa sul punto epidemiologico.

"Dire che siamo arrivati al plateau vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere". Proprio perchè il picco "non è una 'punta' ma un pianoro - ha spiegato Brusaferro - ora dobbiamo scendere dall'altra parte". Bisogna però "essere cauti poichè - ha concluso - dalla situazione di pianoro l'epidemia può ripartire se molliamo rispetto alle misure di contenimento e isolamento in atto".


I dati - Sono 15.729 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.109 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l'aumento dei guone guariti era stato di 1.590. I malati sono 77.635, con un incremento rispetto a ieri di 2.107. Lunedì l'incremento era stato di 1.648. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - è di 105.792.

Ancora tanti morti - Sono 12.428 i morti totali, con un aumento nella giornata di oggi di 837. Lunedì l'aumento era stato di 812. "C'è una diminuzione dell'incremento dei ricoverati, da 1.276 il 26 marzo a 409 ieri a 397 oggi; in terapia intensiva l'incremento giornaliero era 120 il 26 marzo, è di 42 oggi. E' una fotografia generale del sistema sanitario che fa fronte a questi numeri, in via di contenimento", ha detto Roberto Bernabei del Comitato tecnico scientifico (Cts). "Quando iniziare a riaprire l'Italia? - ha aggiunto - Questo è un argomento su cui il Comitato tecnico ha iniziato a lavorare da ieri su sollecitazione del ministro della Salute, ci lavoriamo per dire cose semplici, efficaci e che abbiano senso. Abbiamo appena cominciato". 

06,00 - E' un cambiamento positivo quello che ha avuto la curva epidemica del coronavirus nelle ultime ore in Italia. Sono numeri che infondono speranza come non mai da un mese a questa parte, quelli dei contagi.

Il segnale più significato e tangibile della controtendenza della diffusione del virus arriva dal dato dei nuovi contagiati che è di 1648 rispetto a domenica. L'incremento, infatti, era stato di 3.815, più del doppio. Complessivamente gli ammalati attuali sono 75.528 e i morti totali sono 11.591. Ieri sono stati più 812 e domenica l'aumento era stato di 756.

 Altro dato positivo è quello dei guariti. Sono 14.620 le persone che in Italia non hanno più il codiv-19 dopo averlo contratto, 1.590 in più di ieri. Quello di oggi è il numero più alto di guariti dall'inizio dell'emergenza. Ieri l'aumento dei guariti era stato molto più basso di 646.

E' enorme il numero dei casi totali tra positivi, guariti e deceduti. L'Italia supera i centomila contagiati dal coronavirus. A 40 giorni dalla scoperta del 'paziente uno' - il 38enne di Codogno - il numero di coloro che hanno contratto il virus, comprese le vittime e i guariti, è di 101.739. "Ognuno di noi deve rispettare le indicazioni delle autorità, dobbiamo seguire l'indicazione di rimanere a casa e uscire solo per lo stretto indispensabile, perché solo rispettando queste misure riusciremo a sconfiggere il virus prima possibile". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa commentando il dato delle oltre 6mila denunce fatte ieri dalle forze di polizia agli italiani che hanno violato i divieti. "E' un comportamento che non va tenuto - ha aggiunto - bisogna evitare il contagio di altri persone".

 

L'OMS bisogna continuare la battaglia - "Speriamo che Italia e Spagna siano quasi arrivate alla stabilizzazione, ma il virus non se ne andrà da solo e serve uno sforzo ulteriore". Lo ha detto Mike Ryan dell'OMS rispondendo ad una domanda sull'epidemia di coronavirus nei due paesi. "La questione è non solo come stabilizzare i contagi, ma è come ridurre i contagi. E per far questo non è solo una questione di lockdown: andare giù con i contagi significa rafforzare lo sforzo sanitario pubblico per spingere giù il virus. Su questo bisogna concentrarsi, su quale strategia adottare per spingere già il virus".

Locatelli, Istituto Superiore di Sanità -  "Anche in questa giornata i dati - con la sola eccezione dei deceduti, per i quali ripeto ancora per vedere un effetto serve un intervallo temporale maggiore - sono dati in linea con quelli degli ultimi giorni: calano i positivi, pur a fronte di tamponi non inferiori ad altri giorni, quello dei ricoverati in terapia intensiva non è più marcatamente alto come a inizio scorsa settimana". Così il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in conferenza stampa alla Protezione civile. "Stiamo andando nella direzione giusta e non dobbiamo minimamente cambiare strategia. Non sarà un processo di ritorno alla normalità dal niente al tutto, sarà graduale, ma l'obiettivo è riuscire a contenere la situazione adesso, prevenire ulteriori focolai epidemici, specie come quelli visti (al Nord, ndr) e ripristinare il più possibile un normale stile di vita". Così il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli.

LA SPERIMEMTAZIONE PER I VACCINI - Sono partiti in Italia i test preclinici di cinque vaccini contro il coronavirus. Sono tutti condotti dall'azienda biotech Takis, i risultati sono attesi a metà maggio e la sperimentazione sull'uomo potrebbe partire in autunno. Lo ha detto all'ANSA l'amministratore delegato dell'azienda, Luigi Aurisicchio. I vaccini si basano su diverse regioni della proteina Spike, la principale arma con cui il virus aggredisce le cellule respiratorie umane.

CURVA CONTAGI E PICCO - Si va consolidando il ritmo con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo indicano i fisici che curano la pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche', rilevando che "il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dall'efficacia delle misure di contenimento". Secondo il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri "In queste ore, in cui viviamo un'altalena di speranza ed estrema lucidità per restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la diminuzione del contagio".

Oggi alle 12 bandiere a mezz'asta nelle facciate dei Comuni -  "Alle 12 noi sindaci, in tutta Italia, esporremo sulla facciata del Comune la bandiera a mezz'asta e osserveremo un minuto di silenzio. Sarà il nostro modo per ricordare le vittime del coronavirus, per onorare il sacrificio e l'impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l'uno all'altro, come sappiamo fare noi sindaci". Lo dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci, che ha aderito all'iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gafforelli per i sindaci del suo territorio, e l'ha allargata a tutto il Paese. "I sindaci, da destinatari e custodi delle preoccupazioni delle comunità che amministrano, sopportano una forte pressione e si fanno carico di una grande responsabilità davanti ai cittadini. Nonostante la situazione di grave emergenza che viviamo - osserva Decaro - non vogliamo far prevalere lo sconforto, ma stare uniti sia nel gravissimo lutto che colpisce più duramente alcune aree del Paese, sia nella solidarietà che deve tenerci tutti insieme".

 



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