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10/04/2020 08:40:00

La peste: qual è la paura più terribile?

 “La paura più terribile?
Che la peste può venire
e andarsene senza che
il cuore dell’uomo ne sia
modificato”
A. Camus - La peste

“Oggi abbiamo l’occasione di riflettere su che cosa conta e su che cosa passa.
Su che cosa è la nostra vita. Su che cosa abbiamo combinato all’ambiente e ai miliardi di poveri dell’intero pianeta. Nell’isolamento, meditiamo su noi stessi e sul mondo. Sul nostro affannato ma radicato individualismo che ci impedisce di capire che ci si salva, se ci si salva, tutti insieme. Siamo stati presi all’improvviso da una tempesta furiosa, ne usciremo insieme, per cambiare però, per trovare nuovi modi di stare al mondo”.

Queste le parole del Papa: non solo di consolazione, dunque, ma di stimolo al cambiamento. Certo, verrà il tempo di chiederci qual è la vera origine di questa terribile pandemia: se il destino cinico e baro, l’inevitabile castigo di Dio o, semplicemente, la distrazione di un maldestro apprendista stregone che, credendo di colpire un Paese nemico, un pericoloso concorrente nel primato della ricchezza ha finito, al contrario, per colpire a morte sé stesso e la propria nazione.

Forse, se pensassimo più spesso al senso del nostro vivere su questo pianeta malconcio, se provassimo a rispettare questa meravigliosa e sorprendente avventura che è la nostra esistenza, potremmo contrapporre un’altra idea alle parole definitive che Shakespeare ha dedicato alla vita. “La vita non è che un’ombra che cammina. Un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo per la sua ora, e poi non se ne parla più. Una favola assurda, raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla”.

Ecco: se a partire da questa terrificante esperienza che ci ha fatto passare dalla libertà alla reclusione, dalla vanità alla meditazione, tutti noi (governati e governanti, persone semplici e potenti) riuscissimo a rivedere la nostra scala delle priorità, a mitigare l’ingiustizia che domina il nostro pianeta – ottanta individui possiedono la stessa ricchezza di quattro miliardi di persone, milioni di esseri umani soffrono la fame, le diseguaglianze continuano ad aumentare in modo esponenziale e rischiano di aggravarsi ulteriormente a causa dello shock pandemico come sostiene l’ultimo Rapporto Oxfam – se tutto questo potesse accadere, allora questa terrificante esperienza di dolore, sofferenza, paura e morte, potrebbe non essere stata vana.

G. Nino Rosolia