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17/04/2020 09:13:00

Marsala, la donna picchiata in strada. Se la vittima è la prima a dire: "Non è nulla"

 La questione è complessa, arriva un video in redazione: un uomo per strada, in via Trapani, periferia nord di Marsala, strattona una donna che urla: “Aiuto”.

Lei finisce a terra. Lui non la molla. Le tiene il braccio, i capelli, un mazzo di paglia. Lei continua ad urlare. Si ferma un’auto, l’uomo scende per dare soccorso e viene picchiato dall’energumeno: trauma facciale.

Il fatto di cronaca viene reso pubblico, video compreso. Qui l'articolo. 
Poche ore dopo riceviamo un messaggio, è la donna malmenata: “Salve sono la ragazza aggredita nel video vi prego cortesemente di levare la notizia....la discussione era degenerata per motivi personali e lo strattone datomi non era per alzarmi le mani bensì per togliermi dalla strada visto la macchina che ci stava venendo addosso. Vi prego di rispettare la mia privacy visto che non ho neanche sporto denuncia”.

E’ questo il punto. Non si tratta di privacy, non si tratta di questioni personali, non si tratta diverbio tra una coppia. Si tratta di violenza, consumata per strada e quasi sicuramente iniziata a casa, dove la ragazza ha trovato la forza di aprire la porta e scappare per chiedere aiuto.

Quell’urlo non può tornare indietro, non può essere soffocato. La responsabile di quella bruttezza non è la donna ma l’uomo.

Per convenienza chiamiamo la ragazza Maria, ci rivolgiamo a lei come se fosse nostra amica:

Cara Maria, denunciare può sembrare difficile, ti sentirai in colpa per quell’uomo che dice di amarti e che ti vuole lì, dentro casa: per umiliarti ancora, per sbatterti a terra quando la sua rabbia gli annebbierà il cervello, per strapparti i capelli quando avrai fatto qualcosa che non dovevi fare.
Tu non sei responsabile, tu sei la vittima. Non spostare l’attenzione su di te, spostala sull’aggressore.
Ti piaccia o no è questo l’uomo che hai accanto: un aggressore, un violento, un uomo che non ti rispetta e che ti ha strattonata e buttata a terra per strada. Hai chiesto aiuto, hai capito che poteva finire male. Le tue urla non possono essere ignorate.
Cara Maria, tu non sarai una vittima sociale o mediatica ma devi trovare il coraggio di andare e di denunciare comportamenti lesivi della tua persona, della tua dignità, della tua vita e del tuo cuore.
Rompi il muro di omertà, di dolore, di pregiudizio. Combatti contro il dolore.
Tu lo sai, tu sai quello che è accaduto, non è stata una normale litigata di coppia che pensi di sapere gestire per come hai fatto altre volte, chissà quante.
Molte donne come te hanno perso la vita. Il maltrattante è diventato l’omicida, la donna l’ennesima vittima di femminicidio.
Maria, l’imbarazzo, la vergogna, la gogna, la sfiducia, il timore devono trovare la canalizzazione verso il distacco da quello che per te è un amore.
Non proteggere chi ti ha confinata al ruolo di un oggetto, senza emozioni.
Lo sappiamo, è difficile ma ci sono occhi che devono trovare la loro luce, che devono guardare oltre le persiane di casa, che devono brillare perché la vita ci chiama a questo. Non ti abbandonare.
Lo devi a te stessa, all’unico vero amore che non dovrai mai deludere: Tu Maria.
Ti si blocca lo stomaco e a tratti ti si ferma il cuore, raccogli le tue ceneri e riprendi la vita in mano.
Parla, non permettere che qualcuno ti dica cosa dire o cosa fare.
Sii donna fiera del tuo incedere, costruttrice dei tuoi passi, cadi da sola e di rialzarti.
Sii guerriera, troverai piano piano tutte le tue armi per rimetterti in campo e giocare la tua partita.
Donati la possibilità di rinascere. Amati e abbracciati.
Lascia andare quel presente che ti costringe a vivere senza autostima. Ci vorrà tempo e pazienza, ci saranno giorni pesanti. Datti una possibilità, non restare immobile sulla panchina del tempo, sii complice di te stessa.
Cara Maria, le urla che verranno saranno liberatorie. Vedrai gli orizzonti e non i confini.

***


Alle donne che subiscono violenza si ricorda che ci sono i Centri Antiviolenza a Marsala che sono operativi, le volontarie sono delle straordinarie donne pronte al sostegno.

Di seguito i contatti:

Casa di Venere: 338 541 5985
Metamorfosi onlus: 389 281 6097

In alternativa digitare il numero nazionale 1522.
Se non avete possibilità di chiamare perché il vostro maltrattante è a casa potete scaricare sui vostri cellulari l’applicazione YOUPOL, l’applicazione vi metterà in contatto subito con la Polizia di Stato.