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24/04/2020 06:00:00

Migranti dell’ex cementificio. Alfano pronto a fornire l’acqua, associazioni al lavoro

 Non ci sarà alcuno sgombero per i 50 migranti dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” al confine tra Castelvetrano e Campobello di Mazara, lo avevamo già scritto qui.

Il sindaco Enzo Alfano, anzi si è reso disponibile per un rifornimento periodico di acqua, rispondendo ad una richiesta che nei giorni scorsi era stata avanzata da Libera.

Al nostro presidio locale, il sindaco ha garantito la sua piena disponibilità – ci racconta Salvatore Inguì, referente provinciale di Libera - a patto che noi ci fossimo occupati dei contenitori. Già il prossimo sabato dovremmo essere in grado, a nostre spese, poter installare dei silos all’ex cementificio, in modo che il comune possa cominciare a rifornirli di acqua periodicamente”.

 

Dello stesso problema si sta occupando anche una rete di associazioni (del cui comitato promotore fanno parte Contadinazioni, Fuorimercato rete nazionale, Sportello Contro le Discriminazioni sul Lavoro, Casa del mutuo soccorso Fifiddu Robino Partinico) che ieri hanno lanciato una raccolta fondi.

Dalla loro pagina facebook, che trovate qui, scrivono: “Contemporaneamente stiamo lavorando attivamente per chiedere l’immediata collaborazione delle amministrazioni locali e la libertà di movimento per chi deve rinnovare i documenti; l'istituzione del registro di residenza virtuale presso i Comuni per tutti i lavoratori; la regolarizzazione di tutti gli  invisibili, lavoratori e non che continuano a crescere per effetto dei decreti sicurezza e che non hanno accesso al Sistema Sanitario Nazionale”.

 

Nel cementificio abbandonato da anni, durante la raccolta delle olive si rifugiano più di 700 migranti, ma negli altri periodi dell’anno rimangono in cinquanta, continuando a lavorare saltuariamente nelle campagne. Che risposta c’è stata?

 

In quel territorio al confine tra Campobello e Castelvetrano, esiste un pezzo di umanità che lavora, fatta di persone sfruttate tutto l’anno, che vivono in condizioni animalesche, senza luce, senz’acqua e senza servizi igienici – ha affermato Salvatore Inguì - In quest’ultimo periodo, a causa dell’emergenza, praticamente non lavora quasi nessuno e c’è un problema in più che non è roba da poco: la fame. Ecco perché i presidi di Libera Castelvetrano e Marsala hanno adottato queste persone. Portiamo  loro da mangiare settimanalmente. Un’operazione alla quale hanno partecipato anche altre associazioni, come l’Esercito della Salvezza di Castelvetrano.”

 

Oggi, più che negli anni scorsi, si avrà bisogno della loro manodopera per la raccolta delle olive. Alfano ha sottolineato che devono essere i datori di lavoro a provvedere agli alloggi. Che ne pensa?

 

"La posizione del sindaco Alfano sugli alloggi che competono ai datori di lavoro è molto simile a quella che aveva il prefetto Darco Pellos. E tra l’altro è anche prevista dalla legge.

Ma non avrebbero molto senso le sanzioni ai datori di lavoro che non forniscono l’alloggio. I risultati sono sempre figli della consapevolezza. Si tratterebbe di fare un investimento minimo, ristrutturare un magazzino, mettere l’acqua, la luce… Ecco, credo che i processi evoluzionari, per quanto più lenti, siano più duraturi di quelli rivoluzionari. Alcuni hanno già cominciato. Certo, ancora pochi, ma è un buon inizio.

Mi rendo conto che Portare l’acqua o da mangiare non è la soluzione. Però è un modo per non dimenticarsi di loro."

 

Egidio Morici