Sembra veramente difficile trarre da una pandemia simile come il COVID-19 conclusioni positive,è anche vero però che volendo guardare il bicchiere non del tutto vuoto e non considerando l’impatto economico devastante e soprattuto quello sociale,possiamo affermare che l’avvento del coronavirus ha sicuramente avuto un impatto rilevante sull’ambiente.
Con le misure di distanziamento sociale e sullo spostamento i livelli di CO2 e di polveri sottili nell’aria (sopratutto PM10 e PM2,5 particolarmente pericolose del la nostra salute) sono sostanzialmente diminuite.Conseguenzialmente grazie alla chiusura delle attività commerciali e delle imprese le acque dei fiumi e dei torrenti sono ritornate pulite,l’esempio più eclatante è Venezia dove le acque del canal grande sono ritornate di un colore cristallino mai osservato prima.Nelle città,sia grandi che piccole,ci sono stati avvistamenti di animali selvatici. Insomma sembra proprio che la natura si stia riappropriando dei propri spazi.Se da un lato il virus sta avendo un’impatto positivo per l’ambiente,dobbiamo purtropppo dire che dall’altro la continua produzione di dispositivi di protezione individuale monouso come guanti e mascherine in plastica e l’errato smaltimento,stanno inquinando inesorabilmente il territorio e il mare.Oltre al problema di carattere ambientale c’è un problema igienico,infatti questi rifiuti dovrebbero essere smaltiti in appositi contenitori.
In questi giorni ovviamente si è parlato degli aspetti negativi del COVID-19 ma la domanda che ci siamo chiesti è:Possiamo considerare il coronavirus un punto di svolta per l’umanità?
La risposta è si,ormai è certo che la nostra vita e le nostre abitudini saranno radicalmente cambiate.Una proposta per un cambiamento radicale sarebbe approfittare del blocco dei veicoli per incentivare l’uso di biciclette o di macchine elettriche appena finisce la quarantena,oppure far attenere a tutte le industrie degli standard contro l’inquinamento.Insomma ,fermo restando che il COVID-19 rimarrà nella storia come la più grande pandemia di questo vent’ennio,bisogna approfittare di un evento disastroso per creare un nuovo punto di vista sull’ambiente,per creare un nuova mentalità ecologista e un nuovo rapporto tra uomo e creato.
Giuseppe Culmone