Giovedì 7 Maggio presso l'aula Consiliare, si terrà una riunione operativa per “riprendere in mano ogni determinazione per il porto di Marsala” alla presenza degli assessori Falcone e Cordaro e dei parlamentari marsalesi.
La tempestività della riunione dovrebbe rappresentare un segnale di speranza.
La puntuale cronistoria di Tp24, sull'inter per la realizzazione del porto di Marsala, ha fornito spunti, per i quali, la società civile e la politica, dovrebbero far sentire la propria voce.
Il 2020 avrebbe dovuto essere l'anno dell'inaugurazione del porto di Marsala, invece, è stato l'anno della revoca della Concessione Demaniale alla MYR.
I media hanno propinato immagini del Porto di Marsala tanto accattivanti quanto fuorvianti. Lo hanno descritto con centri commerciali, alberghi a 5 stelle, palestre, bar, ristoranti, parcheggi multipiano.
Questa narrazione ha fatto credere che si potesse realizzare uno spicchio di Dubai a Marsala.
L'offerta dei servizi di cui sopra creerebbe domanda, è vero! ma mi chiedo: il privato sarebbe disposto ad accollarsi un tale rischio d'impresa (cinquanta milioni) per avere la gestione del porto per cinquant'anni ?
Tale investimento comporterebbe un milione di euro di utile netto annuo destinato a coprire solo i costi di gestione.
Pertanto, la fattibilità che un privato possa accollarsi la realizzazione del porto di Marsala appare remota.
Queste constatazioni archiviano l'avventura imprenditoriale del privato e consegnano la responsabilità della riqualificazione del porto alla componente pubblica.
Vista l'importanza strategica che tale infrastruttura rivestirebbe per un vasto territorio della Sicilia occidentale, sarebbe auspicabile che la componente pubblica assimilasse l'intervento ad “emergenza” e lo gestisse come tale, anche con la individuazione di un commissario quale elemento di raccordo fra i vari enti.
Antonello Passalacqua