C’era una volta una bella, o quasi, ma comunque vivibile foresta che tutti chiamavano Foresthallah.
In questa foresta vivevano uno Struzzo detto Strù, un Coccodrillo detto Cocco perché era molto fresco, una Tartaruga detta Ruga ( perché era molto, molto, molto, molto ma molto anziana), una Scimmia detta Scisci ( era un po' cosi ) ed un Pappagallo Gallo detto anche Mascherina ( cosi chiamato perché era nato con gli occhi bianchi il becco bianco le guance bianche e tutto il corpo blu) e tanti altri piccoli e grandi, belli o almeno poco brutti animaletti. Un giorno un grande incendio scoppiato lontano ma non troppo, vicino ma non poco, insomma lì da qualche parte, aveva trasportato colonne di fumo, cenere, scintille ai margini e fin anco dentro la foresta.
Subito, tutti gli animali, che erano soliti vivere gran parte della giornata all’aria aperta affaccendati nelle loro più che insolite faccende, correndo da destra a sinistra, su e giù, giù e su, sopra sotto nella foresta, dopo un gran consiglio della Foresta, decisero che benché il pericolo fosse lontano ma non troppo, vicino ma non poco, era meglio fare provviste di frutta, erba, ghiande, qualche vermetto , acqua e una volta rifornita la dispensa, chiudersi a casa per un certo periodo proteggere le loro casette ed attendere che le piogge, che sarebbero sicuramente arrivate da lì a poco, potessero spegnere le fiamme, pulire l’aria, rinfrescare la foresta…. Ehhhh subito detto fatto, tutti laboriosi si affaccendarono in queste provviste, e per sicurezza si ritirarono per qualche giorno nelle loro casette, Di tanto in tanto si chiamavano dal balcone o dal ramo più alto e soprattutto il coccodrillo che aveva la sua casa in basso vicino al lago, chiedeva spesso alla scimmia che aveva la sua casetta su nei rami se vedesse miglioramenti, ma quella per più e più volte…. più e più giorni rispose: “no ! mi sembra che la cosa sia sempre eguale o almeno non diminuisca purtroppo”. Allora la Tartaruga che viveva vicino al coccodrillo, lontano ma non troppo, vicino ma non poco, chiese al pappagallo di spiccare un voletto, andare su e su e su per i rami, volare sopra gli alberi e guardare in lontananza se le nuvole con l’acqua tanto attesa stesse arrivando, anche perché era quasi quasi passata la stagione delle piogge ed ancora non aveva piovuto. Il piccolo Pappagallo che fin a qual momento era rimasto sul suo ramo a gustare i frutti raccolti, volo in alto…alto…alto …alto tanto da non vedere più la tartaruga, il coccodrillo e tutti gli altri abitanti della foresta………..ehhhhh dopo 5 minuti di volo torno allegro e “pappagallando” dicendo a tutti che SI ! si ! siiiii la pioggia stava per arrivare e forse cosi sarebbero potuti uscire e tornare a fare le loro passeggiate, andare a fare il bagno al lago, raccogliere nuove provviste e frutti e ghiande, e tornare a all’aria aperta affaccendati nelle loro più che insolite faccende, correndo da destra a sinistra, su e giù, giù e su, sopra sotto nella foresta. Certo sarebbero stati attenti, avrebbero sempre chiesto al Pappagallo di volare in alto per controllare la situazione, controllare l’incendio, ma almeno sarebbero usciti di nuovo.
Ciò detto si misero d’accordo che il Lunedi successivo si sarebbero visti alla Grande Quercia per sciogliere e decidere sul problema e dare il via libera nuovamente alla vita nella foresta. Il Lunedi tutti si presentarono tranne lo Struzzo, all’ora il coccodrillo chiese al Pappagallo se aveva visto lo struzzo e lo stesso fece la scimmia alla targatura, ma no ….in questi ultimi giorni no non lo avevano visto ! Lo struzzo era scomparso!
Beh decisero intanto che la situazione, le piogge erano arrivate e il fuoco sembrava estinguersi, era migliorata e che sarebbero tornati a correre per la foresta, ma chiesero a tutti di cercare lo struzzo per avvertirlo. Tutti si misero a cercarlo, gridando a squarcia gola il suo nome: “ STRUZZO….STRUZZO….dove sei ?” e cera che ti cerca, cerca che ti ricerca , ricerca che ti cerca, ma molti giorni dopo , quando ormai la vita era tornata alla normalità e il coccodrillo, il pappagallo, la scimmia e la tartaruga si erano anche potuti rifocillare e perché no divertire insieme, lo trovarono morto.
Era la fermo immobile, nascosto dietro un cespuglio alto, con la testa sotto la terra, infilata in un profondo buco immobile, un po' spelacchiato, molto dimagrito, non più bello come era prima e come lo ricordavano……e provarono a chiamarlo a richiamarlo. Lo toccarono, gli tirarono dei rametti lo “colpirono” dolcemente, qualcuno disse: “andiamo e tiriamolo fuori dalla buca in cui ha infilato la testa con forza”, ma non volevano spaventarlo.
Dopo ore ed ore di tentativi, decisero che loro non potevano far altro, avevano una vita da vivere e tante faccende affaccendate da svolgere e che forse lo Struzzo …..un giorno…..lontano ma non troppo, vicino ma non poco, si sarebbe risvegliato !....forse……
Il Pappagallo Gallo detto anche Mascherina