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25/05/2020 07:20:00

Concorso insegnanti precari nella scuola: trovata l'intesa nella notte 

Via libera della maggioranza al concorso per gli insegnanti. La prova si farà dopo l’estate, ma non sotto forma di quiz. M5s e Pd, fino a ieri divisi, si sono detti soddisfatti. 

Trovata l'intesa nella maggioranza sul concorso per la scuola, al vertice notturno con il premier Giuseppe Conte e la ministra Lucia Azzolina.

A quanto riferiscono fonti della maggioranza, il nodo sui concorsi dei docenti si sarebbe risolto con una mediazione che prevede a "settembre assunzioni a tempo determinato da graduatorie provinciali, contestualmente concorso con prova scritta selettiva e non più crocette".

"Soddisfazione da parte del Presidente del Consiglio. La sua proposta è stata accolta dalla maggioranza sul concorso straordinario per i docenti", riferiscono fonti di palazzo Chigi in merito all'intesa. "Resta la prova selettiva in entrata per l’assunzione di 32 mila insegnanti. Si terrà dopo l’estate -spiegano le stessi fonti- e sarà in forma scritta, con consegna di un elaborato, senza il quiz a risposta chiusa. Una soluzione -si evidenzia- che permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia".

«La proposta del Presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti», spiega la ministra che sottolinea: «Viene accolta la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette che erano stati previsti nel decreto scuola votato a dicembre in Parlamento. Questa prova sarà sostituita con uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica». Continua Azzolina: «Ora occorre lavorare rapidamente, insieme al Parlamento, per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola, dimostrando che la maggioranza ha a cuore la qualità del sistema di istruzione e, di conseguenza, gli studenti, che ne sono i principali protagonisti. Stiamo rispondendo anche ad una precisa richiesta delle famiglie che vogliono, a ragione, certezze sulla qualità del nostro sistema di istruzione e sul suo futuro. Le scelte che facciamo oggi avranno infatti ripercussioni nei prossimi anni».