Lo scenario marsalese, che apre le danze alle amministrative di ottobre, raffigura un quadro non proprio idilliaco.
I nomi sono gli stessi che facciamo da mesi, gli stessi che si inseguono, che tessono la tela delle alleanze.
Il sindaco uscente, Alberto Di Girolamo, è pronto per la ricandidatura, le liste sono quasi pronte, la novità potrebbe esserci: si candida con lista civica e non con il simbolo del Pd. La questione nasce in seguito alle dichiarazioni di Andreana Patti, assessora a Trapani, di una apertura alla candidatura a sindaco.
La Patti spacca il fronte progressista, viene supportata dal movimento “Città Futura” di Daniele Nuccio, da molti esponenti del Pd e da qualche imprenditore privato.
La Patti non ne fa mistero, accarezza l'idea di una candidatura a sindaca ma solo se si riunisce il fronte progressista così da evitare di arrivare divisi, quindi perdenti.
E' per questo che da Trapani l'assessore Dario Safina, dirigente dem, chiede le primarie di coalizione con Di Girolamo, metodo voluto anche da “Città Futura”.
Primarie che vengono relegate alla fantascienza politica, fuori da ogni logica e statuto di partito, un sindaco uscente si ricandida senza primarie, si sottopone al giudizio degli elettori.
A seguito poi di quello che è accaduto alla vicina Erice, con tutte le questioni di opportunità e di etica che si sono aperte, è difficile che Trapani possa determinare le elezioni marsalesi. Una ingerenza non gradita ai cittadini.
Il fatto è uno: Giacomo Tranchida al momento dell'elezione aveva affermato che i suoi assessori tecnici sarebbero rimasti in carica due anni, poi avrebbero lasciato spazio alla politica, da manuale Cencelli.
I due anni sono trascorsi. E' possibile che, quindi, si cerchi una seconda via politica per la Patti? Può darsi.
Dal canto suo l'assessora è forte del suo ruolo, non le piacciono le etichette, non le piace che venga considerata una manovra trapanese. Rivendica autonomia e autorevolezza. Nelle stanze del Comune marsalese, intanto, molti ne tracciano il profilo: una dipendente che è arrivata dal Comune di Erice, che solo Alberto Di Girolamo ha spostato alla programmazione dei fondi europei consentendole il salto di qualità.
Cosa accade agli altri candidati? Giulia Adamo è lanciata ma senza copertura dei partiti, almeno per ora. Va avanti con una coalizione alla quale si è aggiunto il professore Giacomo Dugo, Giacomo Alberto Manzo, coordinatore di Api.
Sul fronte Massimo Grillo la questione si complica, il governo regionale ha indicato, dopo varie riunioni di maggioranza, che la linea da seguire per le amministrative è quella di creare la stessa coalizione che sostiene il governo regionale.
Questo significa: UDC, Diventerà Bellissima, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Ora Sicilia. La difficoltà sta proprio nel candidato Grillo che non vorrebbe la Lega nella sua compagine, si a Fratelli d'Italia ma no ai leghisti.
La questione è aperta: le riunioni si susseguono a Palermo, a breve si deciderà il da farsi. Potrebbe essere esclusa la Lega così come potrebbe invece cambiare in corso d'opera il candidato, il nome che più si fa è quello di Paolo Ruggieri, attuale esponente regionale di Diventerà Bellissima e accanto al presidente Nello Musumeci da anni.
Giornate e riunioni che si susseguono, che rendono chiaro il quadro di una politica alla deriva, da oltre un anno e mezzo vanno avanti riunioni e tavoli di concertazione per poi arrivare al mese di luglio con ancora un “Tutto da discutere”.
Va avanti la candidatura di Aldo Rodriquez, Movimento Cinque Stelle, che scrive direttamente ai cittadini: “Non ho mai avuto tessere di partito, perché la vecchia classe politica nazionale e territoriale mi ha sempre tolto qualcosa pur avendomi chiesto molti sacrifici; mi ha quasi impedito di sognare, di desiderare un cambiamento tangibile, sino a quando, con l’avvento di un Movimento di cittadini liberi, ho creduto fermamente di poter adoperarmi, in maniera concreta, per il mio prossimo e per la collettività.
Quella vissuta con il Movimento 5 Stelle è stata un’esperienza di impegno sociale, di solidarietà, che mi ha insegnato l’importanza di servire gli altri. Con il mio impegno in consiglio comunale non poche sono state le battaglie intraprese e i traguardi raggiunti, e non pochi sono stati i cittadini che mi hanno spinto a candidarmi; non nascondo che mi è sembrato del tutto normale accettare la “sfida” per mettermi, oggi più di prima, attivamente e responsabilmente al servizio della Nostra comunità”.
Rodriquez parte dal turismo come sviluppo economico per il territorio, dalla nascita di un brand Marsala “ per sviluppare i nostri prodotti dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato e dei servizi.
La difesa del lavoro presuppone l’attenzione verso imprenditori, viticoltori, artigiani, commercianti, artisti, musicisti che rappresentano il prezioso tessuto economico ed artistico del nostro territorio.
La nostra è una città territorio e dovrà migliorare anche sotto l’aspetto della manutenzione delle strade, dei marciapiedi, degli edifici, dell’arredo urbano, e non ultimo della sicurezza; tutte cose semplici che renderanno più vivibile, nel suo insieme, la nostra città.
Deve finire il tempo dell’ “arripizzare”, del “rattoppare” le strade, i marciapiedi, gli edifici, e anche le assenze in alcuni comparti il cui obiettivo è la tutela della nostra collettività”.
Molti i progetti che il pentastellato ha su Marsala e che vorrebbe vedere realizzati attraverso la sua candidatura a sindaco, una lista in sostegno e una squadra assessoriale che ha già iniziato a comporre, si vocifera che di questa squadra faccia parte anche l'architetto Nello Li Vigni.