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02/09/2020 06:45:00

Marsala, il giovane sub che dice di essere stato circondato dagli squali 

 E' tutto vero? O tutto molto esagerato?

Fa molto discutere la storia del 20enne marsalese, Benjamin Romeo, che ha raccontato di essersi immerso nel mare di fronte Capo Feto, a Mazara del Vallo. A circa 700 metri dalla riva, si è visto circondato da grossi squali mentre faceva pesca subacquea con il padre (che però in quel momento era in barca e non si è accorto di nulla). 

 “E’ stata un’esperienza traumatica – dice Benjamin Romeo, che lo scorso anno ha conseguito la maturità al Liceo scientifico ‘Ruggieri’ - Fin da piccolo, sono sempre andato a pescare, già a 6 anni ero innamorato del mare. Venerdì scorso, sono andato in barca con mio padre per una battuta di pesca amatoriale. Verso le 18, mentre eravamo a circa 700 metri dalla riva, mi sono ritrovato accerchiato da tantissime ‘ricciòle’, pesci troppo buoni. Così ho sparato a quella più grossa, almeno 5 chili, con il fucile e ‘fortunatamente’ non l’ho presa. Il sangue, infatti, avrebbe sicuramente attirato ancora di più gli squali”. Fino a quel momento, comunque, il giovane sub non si era ancora accorto della presenza di pesci più grossi, anche se intuiva “qualcosa di strano”. E questo perché, spiega, “le ricciòle, dopo uno sparo, di solito scappano e invece questa volta sono rimaste lì. Mai avevo visto tanti pesci vicino a me, tutti vicini tra di loro. A questo punto, ho mirato nuovamente quella più grossa che prima avevo sbagliato. Ero pronto per sparare. Ma ero incredulo poiché sia questo pesce che molti altri sono rimasti attorno a me, senza allontanarsi. A un certo punto vedo un’ombra, una bestia di tre metri si avvicina a me. Un momento che non dimenticherò mai, mi si è bloccato tutto, non riuscivo a fare niente. Non sapevo cosa fare. Mio padre era già sulla barca. Era stato un’ora in acqua e poi era risalito. Ma non sapevo come comunicare con lui, non potevo gridare, non potevo fare troppo ‘casino’, anche perché gli squali nel frattempo erano aumentati, mi giravo attorno e ne vedevo sempre di più… Ho alzato la mano nella speranza che mio padre capisse che avevo bisogno di aiuto. Sono stato circa un minuto con gli squali che mi circondavano, un minuto interminabile. Si allontanavano un po’ e giravano, ed erano nuovamente vicino a me, così come le ‘ricciòle’ che mi circondavano. Attorno ne avevo più o meno 7 o 8. Io stavo morendo dalla paura, anche perché loro non se ne andavano. Fortunatamente, poi, mio padre ha capito che si doveva avvicinare a me. Anche se non potevo dare a lui segnali troppo evidenti. Mio papà, vedendomi sereno, si è avvicinato quasi e solo per curiosità, come a dire ‘vediamo cosa ha preso mio figlio questa volta’. Io sono risalito per andargli incontro”. Dalla barca, poi, Benjamin vede “un tappeto di squali, una ventina più o meno. Tre metri di bestie, enormi. Forse, erano squali martello. Avevano il muso schiacciato e stanno in branco. Di quanto mi è successo, ho avvisato, naturalmente, la Capitaneria di porto”.

Secondo i pescatori più esperti non si trattava di squali pericolosi, ma di palombi, un pesce appartenente alla famiglia degli squali, ma non pericoloso per l'uomo, e che è anche commestibile, anche se non ha molto valore economico. Probabile che girassero in banco perché è la stagione della riproduzione.