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28/09/2020 12:30:00

Crisi al Giornale di Sicilia: dimezzati giornalisti e stipendi 

Il Giornale di Sicilia sempre più in crisi: ha annunciato di voler dimezzare giornalisti e stipendi. 

La società Giornale di Sicilia Editoriale Poligrafica spa è controllata dal 2017 dalla holding della Ses, la società editrice della Gazzetta del Sud di Messina e ha comunicato al Comitato di redazione l’intenzione di dimezzare sia l’organico dei giornalisti che, dal novembre prossimo, passerebbero dagli attuali 24 a 12, che le retribuzioni. Intenzione alla quale l’assemblea dei giornalisti ha immediatamente risposto affidando al Cdr un pacchetto di 17 giorni di sciopero, «tanti quanti sono gli esuberi di personale annunciati dall’azienda», ricordando anche che «la decisione cade proprio mentre il governo nazionale e quello regionale annunciano misure e piani di sostegno alle imprese».
«Il piano – replicano gli editori – risponde all’esigenza di dover affrontare una situazione di grave e prolungata difficoltà, comune all’intero comparto editoriale, di cui il comitato di redazione è stato pienamente messo a conoscenza».
Il Cdr ricorda che «dal 2016 a oggi i redattori di questa testata – che giusto a giugno ha compiuto 160 anni – hanno progressivamente subito il taglio delle retribuzioni e assistito a un inevitabile impoverimento del quotidiano. Ora arriva una mazzata che probabilmente non ha precedenti, sicuramente non in Sicilia. Gli editori avviano un progetto con cui da novembre vorrebbero dimezzare sia le retribuzioni che l’organico, portando a 12 i giornalisti in servizio ogni giorno: appena 15 mesi fa eravamo in 24. Ci sono misure che potrebbero alleviare la situazione, come il ricorso a prepensionamenti e a esodi incentivati: il sindacato ne stava discutendo con la proprietà, ma poi gli editori hanno improvvisamente stoppato il confronto».
«Lo spirito di sacrificio dei giornalisti – è la tesi degli editori – è parallelo a quello dell’azienda e di tutte le sue componenti, a cominciare dai poligrafici, da tempo sottoposti a misure normative di contenimento dei costi ben più consistenti di quelle finora applicate alla redazione. Nei pochi mesi di crisi sanitaria sono state peraltro bruciate enormi liquidità finanziarie, a causa della forte erosione dei ricavi, cui non si è voluto far corrispondere un taglio all’impegno quotidiano nel rapporto privilegiato con i lettori».

Il Comitato di redazione del quotidiano La Sicilia, dal canto suo, esprime la propria «vicinanza ai colleghi del Giornale di Sicilia, sui quali rischia di abbattersi la scure della riduzione dell’organico a causa dei problemi legati alla crisi dell’editoria».

«Solidarietà ai colleghi del Giornale di Sicilia, impegnati a tutelare i posti di lavoro» viene, infine, espressa dal Comitato di redazione della Gazzetta del Sud, il quotidiano gemello controllato dalla stessa holding guidata da Lino Morgante.

Il direttivo del Gruppo siciliano dell’Unci esprime «preoccupazione per la compressione degli spazi di informazione a Palermo, con il pesante dimezzamento dell’organico annunciato dall’editore del Giornale di Sicilia».
«Siamo vicini – afferma l’Unci Sicilia – ai colleghi del Giornale di Sicilia che hanno annunciato 17 giornate di sciopero in difesa del posto di lavoro. Vengono al pettine nodi editoriali che in Sicilia assumono connotazioni rilevanti la riduzione qualitativa e quantitativa del principale quotidiano dell’isola, testimone di oltre 160 anni di cronaca con la cancellazione per metà della sua redazione professionalizzata, pone seri interrogativi sul futuro dell’informazione che resta fondamentale cinghia di trasmissione nel processo di crescita civile e democratica del territorio».
Il Gruppo siciliano cronisti, eletto nei giorni scorsi, è formato da: Giuseppe Lo Bianco (presidente), Filippo Romeo (vicepresidente), Daniele Ditta (tesoriere), Sandra Figliuolo, Francesco Nania, Antonella Romano, Gioia Sgarlata, Alessandro Teri e Leone Zingales (consiglieri) (giornalistitalia.it).

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia, presieduto da Giulio Francese, commenta così l’annuncio degli editori del quotidiano palermitano di dimezzare organico e stipendi.
L’Ordine dei giornalisti di Sicilia, «nell’offrire la propria disponibilità ad adoperarsi per la ripresa di un dialogo costruttivo che possa indurre la proprietà a rimodulare le proprie posizioni», invita anche le istituzioni, dalla Regione al Comune di Palermo, a fare sentire la propria voce a sostegno di un giornale che ha svolto e continua a svolgere un ruolo essenziale nell’informazione siciliana».