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13/10/2020 10:40:00

Tensioni al carcere di Trapani, critiche alla direttrice 

 Tensione alle carceri di Trapani. Sott’accusa la direttrice, Teresa Monachino. Il coordinamento nazionale Polizia penitenziaria ne ha chiesto la rimozione.

Il segretario regionale Nico Del Grosso, parla di comportamento antisindacale da parte della responsabile dell’istituto penitenziario con quale sarebbe difficile ogni forma di dialogo, preferendo quest’ultima il pugno di ferro nei confronti del personale. Le carceri devono fare i conti con la cronica carenza di personale.

“Riteniamo una vera e propria perdita di tempo – dice Del Grosso – l’istituzione di un tavolo tecnico che dovrebbe ridefinire una nuova riorganizzazione del lavoro della Polizia Penitenziaria, in quanto è palese che oggi a Trapani vi sia una carenza di personale di Polizia Penitenziari pari a 67 unità”. I reclusi sono 460, 90 dei quali detenuti in misura cautelare o condannati per associazione mafiosa. Sono in corso lavori di ristrutturazione che porteranno la popolazione carcerari a 610 unità. Se, però, l’organico della Polizia Penitenziaria resterà quello che è, certamente sarà difficile garantire servizi ma anche la sicurezza interna. “L’età anagrafica avanzata, lo stress dei poliziotti per la presenza di numerosi detenuti con patologie psichiche – si legge in una nota del Coordinamento – le difficoltà operative causate dalle complicazioni dei protocolli COVID e dal saturamento delle celle disponibili, gli accorpamenti quotidiani dei posti di servizio, le continue aggressioni nei confronti dei baschi blu, hanno creato un clima lavorativo difficile all’interno del Cerulli”. “Poiché non è più tollerabile lavorare in queste condizioni – la conclusione - dichiariamo lo stato di agitazione del personale iscritto al fine di sensibilizzare gli organi superiori a porre ogni iniziativa possibile tesa a mitigare le condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari trapanesi”.