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21/10/2020 06:00:00

Coronavirus, sono 582 i positivi in provincia di Trapani. Domani riunione urgente dei Sindaci 

17,30 -  Sono 562 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore.

Salgono così a 7.850 gli attuali contagiati dal virus. Di questi 649 sono i ricoverati: 565 in regime ordinario (23 in più) e 83 in terapia intensiva con un incremento di 6 ricoveri rispetto a ieri. Anche oggi si registrano nuove vittime, sono 11 i decessi che portano il totale a 389. I guariti sono 198. I tamponi effettuati sono 7.412. Sul fronte della distribuzione territoriale sono 192 i nuovi casi a Palermo; 170 a Catania; 66 a Trapani; 53 a Messina; 34 a Ragusa; 20 a Siracusa; 19 a Caltanissetta; 5 a Enna e 3 a Agrigento.

 

 17,10 - Nelle ultime 24 ore sono stati 15.199 i contagiati (ieri erano stati 10.874). Sono 127 i deceduti (ieri 89). E' il dato più alto da quando è ripreso a crescere il contagio. Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute. I tamponi fatti sono stati 177.848. Le terapie intensive sono aumentate di 56 posti su base nazionale, per un totale di 926 posti occupati. I ricoverati con sintomi sono 603 in più rispetto al 20 ottobre. Il rapporto tra nuovi positivi e tamponi fatti è all'8,5%.

Secondo indiscrezioni l’esecutivo starebbe pensando ad un nuovo DPCM.


Il nuovo decreto potrebbe arrivare già questo weekend, sarebbe il terzo in un mese dopo quello del 18 ottobre, con l’introduzione di un coprifuoco nazionale dalle 23, limitando gli spostamenti tra le regioni se non per motivi di lavoro e salute. Uno scenario che vedrebbe però contrario il premier, più intenzionato a intervenire con una ulteriore stretta solo su trasporti e scuola, ma su quest’ultimo aspetto ci sarebbe da convincere la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Per decongestionare il trasporto pubblico locale, considerato dagli scienziati un veicolo del contagio, si mira, inoltre, ai doppi turni a scuola. L’obiettivo è quello di ammorbidire le resistenze della ministra dell’Istruzione: “Deve fare di più, deve superare le proprie rigidità”, ripetono i membri del Cts e alcuni suoi colleghi ministri.


A scuola si andrebbe mattina e pomeriggio, scaglionando le entrate. Inoltre, si tornerebbe anche all’ipotesi, discussa e poi scartata la scorsa settimana, di spostare a dopo le 9 l’ingresso, preferibilmente tra le 10 e le 11, in modo da alleggerire i mezzi pubblici e allontanare i ragazzi dalle ore di punta, quando bus e metro sono già molto affollati da chi va al lavoro.

In una nota stampa, Palazzo Chigi fa sapere che le voci di un nuovo DPCM in preparazione sono per ora solo “mere ipotesi che non trovano alcun fondamento” perché è tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica.

In questa fase di continua emergenza, con la situazione in costante evoluzione, sottolineano le stesse fonti, “certamente non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi,nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini”.

 16,30 - L'utilizzo di mascherine e distanziamento abbassa di mille volte la carica virale del SarsCov2. Lo dimostra uno studio dell'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Vr) pubblicato su Clinical Microbiology and Infection e condotto su circa 400 casi di COVID-19 analizzati fra marzo e maggio 2020.

Si è evidenziato che al diminuire dell'esposizione al contagio, la carica virale dei pazienti arrivati in Pronto Soccorso si è man mano ridotta fino a essere mille volte inferiore rispetto a marzo; in parallelo, anche la gravità della malattia si è ridotta.

Lo studio conferma su dati clinici da un ampio campione l'importanza di contenere l'esposizione al contagio con mascherine e distanziamento fisico: mantenere bassa la trasmissione del virus, dunque, serve anche a ridurre la carica virale con cui si può venire a contatto, diminuendo così la probabilità di comparsa di una malattia con manifestazioni cliniche gravi. 

15,40 - Aumentano ancora i nuovi contagiati nel Trapanese. Sono 30 quelli registrati oggi in provincia. In totale salgono a 582 le persone positive.

Ecco come sono suddivisi nei diversi comuni: Alcamo 108, Buseto Palizzolo 5, Calatafimi Segesta 8, Campobello di Mazara 5, Castellammare del Golfo 14, Castelvetrano 89, Custonaci 9, Erice 34, Favignana 9, Gibellina 1, Marsala 73, Mazara 36, Paceco 5, Pantelleria 5, Partanna 3, Poggioreale 0, Salaparuta 7, Salemi 31, Santa Ninfa 2, Trapani 113, Valderice 21, Vita 2, San Vito Lo Capo 2, Petrosino 0.

I deceduti totali sono 23, i ricoverati in terapia intensiva sono 4, quelli ricoverati nei reparti Covid 29. Oggi sono stati effettuati 198 tamponi, mentre i test per ricerca antigene 459.

14,55 - Continua la polemica sulla scelta della Regione Siciliana di chiudere l'ospedale di Marsala e trasformarlo in Covid - hospital, nonostante le rassicurazioni date, nemmeno un mese fa, in campagna elettorale. Ad intervenire è l'ex Sindaco Alberto Di Girolamo, che a Maggio aveva chiesto alla Regione di attivarsi per creare una struttura ad hoc. Gli assessori e i deputati regionali erano venuti a Marsala ad annunciare la trasformazione in ospedale specializzato del vecchio San Biagio, nel centro di Marsala, ma è stato tutto un bluff. Morale: Marsala è di nuovo senza ospedale.

"Da ieri l’ospedale Paolo Borsellino non è più ospedale per le “normali patologie” ma è ospedale Covid, tranne per qualche reparto, vedi ostetricia e ginecologia, pediatria, dialisi, pronto soccorso - dice Di Girolamo -. Chiedo e chiediamo: perché è stato scelto il Paolo Borsellino e non altri ospedali della provincia? Perché questa decisione subito dopo le elezioni e non prima? Da ieri 100.000 abitanti, per mesi, non avranno l'ospedale per curare le cosiddette "normali" patologie, che purtroppo non cessano. Quante persone non si cureranno e rischieranno di morire nei prossimi mesi ? Cosa hanno fatto l’assessore regionale alla salute, il governo regionale, i deputati di Marsala e della provincia per evitare la chiusura del nostro ospedale una seconda volta? Era così difficile creare un reparto di malattie infettive nel locale del cosiddetto Campus biomedico che è vuoto o in un prefabbricato nell’area dell’ospedale? Cosa dicono, il nuovo sindaco, la sua amministrazione, i consiglieri comunali, i deputati regionali?".

 

11,15 - Anche la provincia di Trapani è in piena emergenza coronavirus. Ed è per questo che il commissario straordinario dell'Asp e il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, hanno convocato, per domani, il tavolo dei Sindaci della provincia. Ci sarà anche l'assessore Razza. L'incontro avverrà in modalità virtuale.

L'unico punto all'ordine del giorno sono le misure di contenimento del Covid, che in provincia sta facendo registrare numeri preoccupanti.

L'idea di convocare i Sindaci era venuta anche al Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ma è stato proceduto dall'iniziativa dell'Asp e del Comune di Trapani. In verità Grillo cercava la collaborazione degli altri Sindaci dopo quanto è successo con l'ospedale di Marsala. In campagna elettorale Razza, per sostenere la candidatura di Grillo, aveva dichiarato che Marsala non sarebbe diventato ospedale Covid. Cosa puntualmente accaduta subito dopo le elezioni. La trasformazione di Marsala in ospedale Covid ha portato alla chiusura di diversi reparti, tra cui cardiologia. Pesa come un macigno, inoltre, l'annuncio, fatto da Razza, a Maggio, della creazione di una struttura ad hoc a Marsala: non si è fatto mai nulla ...

 

07,00 -  Aumentano i nuovi positivi i provincia di Trapani, ieri si sono registrati 62 nuovi casi. Sono 552 invece i casi totali attuali. I ricoverati in terapia intensiva sono 4, mentre i ricoveri ordinari sono 29 in tutta la provincia. Le vittime sono 23. Al momento come ospedalizzazioni all'ospedale Covid di Marsala si va ad una media, per ora, di un posto in più occupato al giorno. L'ospedale al momento ha una dotazione di 24 posti letto di terapia intensiva, ai quali se ne aggiungono altri 12. 

I dati nelle varie città della provincia. Trapani ha superato quota cento: 106 casi. Erice, 33, Paceco, 4, Valderice, 21. Alcamo è seconda: 98 casi. A Castelvetrano i casi sono 85; Marsala 72. Salemi: 34 Altre città: Buseto 5, Calatafimi 5, Campobello di Mazara 5, Castellammare del Golfo 10. Custonaci 9. Un caso a Gibellina, zero a Petrosino e Poggioreale. Pantelleria 3, Partanna 4, Salaparuta 7.

 

 

Quattro positivi a "Villa Letizia" a Mazara - A Mazara del Vallo si registrano attualmente 35 casi di soggetti positivi al coronavirus, altri quattro sono stati concentrati sulla Residenza Sanitaria Assistenziale "Villa Letizia", dove, nei giorni scorsi, una dipendente è risultata positiva. E' per questo che si è creata una certa apprensione, con diverse voci non attendibili che girano in città. Il personale della struttura ci ha detto che la situazione è assolutamente sotto controllo: sono stati effettuati i tamponi rapidi a tutti gli ospiti della struttura. Si tratta di 59 pazienti. Tra questi, soltanto quattro sono risultati positivi. Per loro si è reso necessario allora il secondo tampone, e si attendono i risultati per avere conferma della positività. Non ci sono invece positivi tra gli altri dipendenti della struttura.

 Quattro sospetti casi di Covid a Villa Betania, nel territorio di Valderice, hanno fatto scattare l’allarme. Una infermiera, un autista e due giovani ospiti sono risultati positivi al test rapido ed ora si attende l’esito del tampone molecolare. A portare il virus all’interno della struttura, uno due giovani di rientro dopo una visita ai familiari. Frattanto, sono state sospese tutte le attività e da Villa Betania possono entrare ed uscire solo gli operatori. Informate le scuole frequentate dai due giovani che hanno disposto la quarantena per tutti gli studenti.

Sono 574 i casi di coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono, e di tanto, anche i decessi: ben 10 quelli segnalati dalla Regione Sicilia (sette nel Palermitano e tre nell'Agrigentino), per un totale di 378. Sono stati effettuati 8131 tamponi, il dato più alto dall'inizio della pandemia. Sono ventisei i pazienti ricoverati nei reparti covid e cinque pazienti in più in terapia intensiva, per un totale di 77. Sono invece 617 in tutto i malati nei vari ospedali dell'Isola. Ottantasei i guariti. Sono invece 6878 quelli in isolamento domiciliare.

Sul fronte della distribuzione territoriale sono 202 a Catania e 137 i nuovi casi a Palermo; 62 a Trapani; 44 a Ragusa; 35 a Siracusa; 28 a Messina e 28 anche a Enna; 22 ad Agrigento; 16 a Caltanissetta.

Musumeci proroga "zona rossa" a Galati Mamertino - Proroga della "zona rossa" a Galati Mamertino, in provincia di Messina. Lo ha deciso il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con un'ordinanza pubblicata ieri in serata. Il provvedimento, adottato d'intesa con l'assessore alla Salute Ruggero Razza, resterà in vigore fino alle 24 di domenica 25 ottobre. Le restrizioni restano le stesse dell'ordinanza che ha istituito la zona off limits dallo scorso 13 ottobre.

Con i tamponi rapidi già individuati un migliaio di positivi - In tutta l'Isola, al momento, circa un migliaio i casi di positività al Coronavirus rintracciati attraverso l’impiego dei cosiddetti tamponi rapidi, già in uso da alcune settimane. La Sicilia, grazie a un proprio approvvigionamento, è stata infatti tra le prime Regioni a dotarsi di una fornitura di due milioni di test messi a disposizione delle nove Aziende sanitarie provinciali e delle strutture ospedaliere.
In particolare, i tamponi rapidi vengono già utilizzati per tutte le azioni di contact tracing delle Usca (scuole, ricerca e tracciamento dei cluster, focolai nelle zone rosse, etc) negli aeroporti internazionali, nei pronto soccorso e in altri reparti e a bordo dei mezzi in uso al personale dell’emergenza-urgenza. I tamponi rapidi sono stati già adoperati nella campagna attiva gratuita sulla popolazione in corso nelle isole minori. E’ di stamani, ad esempio, il dato diffuso dall’Asp di Trapani relativo all’arcipelago delle Egadi dove su un campione di 855 cittadini che ha aderito ai test sono stati individuati quattro soggetti positivi.
Va ricordato che, come da protocollo, i casi positivi rintracciati mediante i test rapidi devono essere poi confermati dal tampone molecolare e solo dopo inseriti nei report dell'Istituto superiore di Sanità per il consueto bollettino quotidiano nazionale. I tamponi rapidi, ad oggi, infatti non sono conteggiati nel rapporto diffuso giornalmente dal ministero della Salute, se non convalidati proprio dal test molecolare.
 

 

Cresce in Italia il numero di nuovi casi di coronavirus (+10.874 contro il +9.338 di ieri) ma i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 144.737 a fronte del + 98.862 di ieri. I morti sono stati 89 (ieri +73), cresce anche la pressione sulle terapie intensive: oggi 73 in più, per un totale di 870. 

Ministro Roberto Speranza, "restate a casa e proviamo a piegare la curva dei contagi""La situazione è molto seria. Bisogna dire fino in fondo come stanno le cose. La curva cresce. Serve uno sforzo in più da parte di ciascuno. Nelle prossime ore bisogna alzare il livello di attenzione". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla trasmissione di Giovanni Floris 'Di martedì' su La7. Ci sono attività essenziali e "altre si possono spostare e rinviare". "Siamo determinatissimi ad affrontare questa crisi, abbiamo sempre tenuta alta la soglia di attenzione. Il Ssn nazionle ora è più forte: sono state assunte 33 mila persone, produciamo fino a 30 milioni al giorno di mascherine, non siamo a marzo. È giustissimo che nei territori dove c'è maggiore difficoltà si possano, anzi si debbano assumere decisioni più dure. Con misure specifiche tarate su ogni singolo territorio". 

"Lavoriamo giorno e notte per evitare il lockdown ma i numeri dei prossimi giorni non sono scritti in cielo, dipendono dalle misure, serve porre rimedio nel più breve tempo possibile, e chiedo alle persone di fare uno sforzo per evitare spostamenti inutili, uscite inutili. Dobbiamo provare a spiegare la curva da subito. Sulla base di 21 parametri di monitoraggio poi decideremo le misure". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolineando che un lockdown nazionale non è scontato. "Oggi c'è ancora margine per piegare la curva".

Iss: Il 71% dei malati ha pochi o nessun sintomo. Meno dell’1% è critico - Il totale dei positivi attuali è pari a 142.739, dei quali 133.415 in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 8.454, quasi 800 in più di ieri. Sono invece 870 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 73 in più di ieri. A livello regionale, resta quello lombardo, il territorio più problematico, con 2.023 nuovi casi, seguito da Piemonte con 1.396, dalla Campania con 1.312 e Lazio 1.224. La Basilicata, con 17 nuovi casi è la regione meno colpita. Per quanto riguarda gli ospedali, quelli più affollati sono quelli lombardi con 1.268 ricoverati, seguiti da quelli laziali con 1.196. Lombardia e Lazio sono anche le uniche regioni com più di cento ricoveri nelle terapie intensive (123 entrambe).

 Circa la metà dei contagiati dal Covid-19 dal 28 settembre all'11 ottobre è nella fascia d’età tra i 19 e i 50 anni. Il 91,2% dei positivi sta affrontando l'infezione a casa o in un'altra struttura, l'8,4% è stato ospedalizzato. Lo riporta l’Istituto superiore di sanità

Oltre sette su dieci dei contagiati dal coronavirus in Italia hanno pochi sintomi oppure nessun sintomo. I casi di Covid-19 più gravi sono circa il 7,3% del totale e quelli che hanno un quadro clinico critico lo 0,7%. È quanto emerge dal report aggiornato dell'Istituto superiore di sanità che ha analizzato le caratteristiche degli attuali malati nel nostro Paese.

I sintomi del contagio - Andando a leggere i numeri nel dettaglio è il 55,9% degli attuali positivi a risultare asintomatico. Il 15,7% è pauci-sintomatico, ovvero che ha scarsi sintomi, il 21,2% ha sintomi leggermente più lievi. È il 6,6% dei positivi al Covid-19 che invece lamenta sintomi più gravi, mentre come detto meno dell’1% presenta un quadro clinico preoccupante.

Isolamento e ospedalizzazione - Dove si trovano, e in quale percentuale, i contagiati in Italia? Quanti sono in ospedale e quanti in terapia intensiva? L’ultimo rapporto dell’Iss stabilisce che l’ampia maggioranza – si parla del 91,2% - dei positivi al coronavirus sta affrontando l'infezione presso il proprio domicilio o in un'altra struttura. L'8,4% dei pazienti è stato ospedalizzato e di questi il 9,2% è in terapia intensiva a causa del virus. A loro si devono aggiungere quelli che si trovano su una Nave Quarantena (lo 0,3%) e i ricoverati all'Ospedale Militare del Celio (lo 0,01%).

L’età dei contagiati - In riferimento al periodo che va dal 28 settembre all’11 ottobre, il report dell’Iss evidenza che circa la metà dei malati, il 47,1% è compreso della fascia d’età dai 19 ai 50 anni. Il 24,2% dei positivi ha tra i 51 e i 70, gli over 70 solo l'11,3%. Infine, i numeri dei bambini e ragazzi (la fascia 0-18) contagiati dal coronavirus sono stimabili nel 17,3% del totale.

Come sono stati individuati? - L’Istituto superiore di sanità riferisce che la rilevazione dei casi è equamente distribuita tra attività di screening (31,6%), da contact tracing (30,5%) e per il 30,6% a causa di pazienti con sintomi, rilevati quindi solo perché lamentavano disturbi, al di là della rete di tracciamento e controllo. Un dato che l’istituto definisce “preoccupante”. Del 7,3% non è nota l'origine. Decisamente ridimensionato il ruolo degli arrivi dall'estero: i casi importati sono appena il 2,4%, mentre l'88,7% è autoctono e l'1,1% proviene da una regione diversa da quella di notifica.